Prima dell’uscita di Dark Nights: Metal #1, Scott Snyder ha partecipato a una videoconferenza con i giornalisti di settore. Con loro, ha parlato del ruolo dei personaggi che vedremo nella serie disegnata da Greg Capullo, di quello delle Crisi del passato della DC e di molti altri elementi di questa storia. Ecco cosa ha dichiarato in più rispetto a quel che già ha spiegato in passato.

 

Dark Nights: Death Metal #1, variant cover di Puppeteer Lee

Snyder – Reintrodurremo alcuni personaggi nella continuity DC, un po’ come abbiamo fatto con Metal. Ci sarà Jonah Hex e vedremo Sgt. Rock, che è un po’ il narratore dell’intera trama. Cosa che ha fatto divertire un sacco me e Greg. Lo vedremo impegnato nel tentativo di parlare ai lettori e non lo troveremo proprio sano di mente, perché, come capirete nella storia, ha delle ottime ragioni per essere mezzo fuori di testa. Anche Lobo è uno dei personaggi che riporteremo in scena perché torni a camminare con le proprie gambe, nella sua versione classica. E poi ci sono delle sorprese per Superboy-Prime e un sacco di altri personaggi che in qualche modo rimoduleremo. Sempre nelle loro versioni originali.

Di base, la storia vede gli eroi introdursi nel Multiverso Oscuro per scoprire la natura delle crisi del passato e catturare la loro energia, per poi usarla in maniera da far ripartire il Multiverso in un altro modo. Quando entreranno nel Multiverso oscuro, non si aspetteranno che le crisi siano state manipolate in maniera malata. Ecco perché avrete modo di vedere un sacco di personaggi nelle vesti originali. Vedrete Darkseid, là dentro, e ogni genere di personaggio reinventato.

Credo che parecchio dell’idea di base stia nel tentativo di riportare in scena personaggi che sono a proprio agio con l’idea di una guerra, di una ribellione, che siano disposti a lottare per abbattere vecchi regimi e trovare modi nuovi per fare le cose, mandando gambe all’aria dei tiranni. C’è persino un riferimento alla Rivoluzione Americana, nel primo numero. Anche per questo abbiamo scelto personaggi che provenissero da epoche diverse, per cambiare la natura di altri che ci sono perfettamente familiari. E per cogliere i lettori di sorpresa, mostrando come le versioni che proporremo pensino e ragionino in maniera diversa, pur rimanendo fedeli alle versioni originali.

Ad esempio, visiteranno l’epoca di Crisi Finale e troveranno un mondo in cui Darkseid ha vinto ed è invecchiato, spargendo ovunque l’Anti-Vita. Quindi lo vedremo in una veste inedita. Mi diverte pensare che durante Metal fosse un bambino. Voliamo che tutto sia sorprendente e che porti nuovo vigore, perché si tratta di ripensare ciò che i personaggi sono capaci di fare e di reimmaginare il loro significato senza cambiare la loro identità.

 

Snyder ha quindi parlato dei cambiamenti che sono stati portati al progetto. Come sappiamo, Dark Nights: Death Metal sarebbe dovuto essere sostanzialmente indipendente, rispetto alla continuity, mentre ha invece assunto i tratti di una storia che tira le fila di molte altre.

 

Dark Nights: Death Metal #1, variant cover di Ryan Brown

Snyder – Ci sono stati molti cambiamento riguardo a quel che succedeva attorno a Death Metal, anche alla luce di quel che stava succedendo con il progetto Generation, che era stato pianificato molto prima del nostro lavoro. E che abbiamo sempre supportato, per essere chiari, anche quando non era previsto che ci connettessimo con esso e io non avevo nessuna storia da raccontare al suo interno.

Io e Dan DiDio siamo ancora molto amici. Gli devo la mia intera carriera ed è il tizio che mi ha dato un’occasione quando mi propose di scrivere dodici numeri di Detective Comics, lasciandomi lavorare con Jock e Francesco Francavilla quando ero un signor nessuno. E anche quando abbiamo vissuto momenti di grande divergenza creativa, nel corso degli anni, cosa che è successa spesso, mi ha sempre dato fiducia e mi ha lasciato fare. Così come io sono stato al suo fianco quando ha preso decisioni che io non avrei preso.

 

Riassumendo, i piani prevedevano che, come era successo con Metal, questo nuovo evento fosse contenuto in se stesso. Se poi  la continuity DC avesse voluto prelevarne alcuni elementi, c’erano soluzioni per permetterlo. Con l’uscita di scena di Dan DiDio, la situazione è cambiata e questo ha portato a una maggiore connessione di Dark Nigths: Death Metal con l’Universo DC.

 

Snyder – In qualche modo, Metal  era un progetto più sulla difensiva, anche perché non avevamo la fiducia nei nostri mezzi che abbiamo adesso. Oggi non abbiamo molto da perdere e non abbiamo niente da provare a nessuno. I fumetti dovrebbero sempre essere coraggiosi e inclusivi. Componenti della casa editrice che erano in guerra, ora possono lavorare insieme in maniera diversa. E questa è la speranza che nutro per il futuro editoriale della DC: non solo che possano uscire le testate e che possano avvenire dei cambiamenti creativi, ma che alcune delle iniziative della compagnia che vedremo siano proiettate verso il futuro ed entusiasmanti.

 

 

 

Fonte: CBR | CBR | CBR