Il 19 giugno, negli Stati Uniti, si festeggia il Juneteenth, ricorrenza tramite la quale si ricorda il giorno del 1965 in cui i soldati unionisti, conquistata la città di Galveston in Texas, dichiararono terminata la Guerra Civile Americana, sancendo di fatto l’abolizione della schiavitù in tutto il Paese. DC Comics ha celebrato, in questa congiuntura storica non proprio neutra per la comunità nera americana, questa giornata nazionale con la pubblicazione di un’immagine a tema.

Denys Cowan, storico disegnatore DC Comics, ma anche fondatore nel 1993 della Milestone Media, casa editrice fondamentale  per la coscienza afroamericana nel mondo del Fumetto e non solo, ritrae Fulmine Nero, Nubia, Steel, John Stewart, Static Shock, Icon, Sokourner Mullein e Cyborg con pugni alzati e ginocchia a terra. I due gesti tipici della lotta per i diritti civili dei neri negli U.S.A. Una presa di posizione inequivocabile da parte della DC Comics che si accompagna alle ultime dichiarazioni di Cowan stesso sulla Milestone, che rischiava di tornare in vita per un revival qualche anno fa, cosa di cui si parla anche in questi giorni.

 

Cowan – Mia madre era un’artista. Amatoriale, non per professione. Dipingeva e disegnava per divertimento. Una delle cose più vecchie che ricordo è che stavo a guardarla a lungo. Era abituata a realizzare dipinti a ilio nel nostro salotto, quindi tutta la stanza odorava di colori e di olio di semi di lino. Dipingeva un sacco di cose e io la guardavo da bambino, affascinato da quel che faceva.

In quel periodo, gli anni Sessanta, la televisione era la babysitter di un sacco di ragazzi e io sono cresciuto guardando The Adventures of Superman alla TV, con George Reeves. Questo, in collaborazione con mia madre che dipingeva, in qualche modo di ha portato a voler vedere delle avventure di Superman create da me. Quindi ricordo che dipingevo delle scatole e poi mettevo dei Superman stilizzati all’interno. La scatola rappresentava una televisione, non le tavole di un fumetto perché non ne avevo mai visto uno. Disegnavo delle immagini televisive in sequenza senza aver mai letto un albo, almeno fino alla terza elementare. Non ne giravano in casa.

Credo che fosse una copia di New Gods di Jack Kirby, che aveva Orion in copertina. Quello o Fantastic Four, il numero in cui entra in scena Pantera Nera. Uno dei due. Pensavo che tutti i fumetti del mondo fossero disegnati da Jack Kirby. Non che sapessi il suo nome: semplicemente pensavo che tutti avessero quello stile visivo. Che era grandioso.

 

Juneteenth, poster di Denys Cowan

 

A 14 anni, Cowan era già assistente di una serie di fumettisti, dopodiché, alla scuola superiore di arte e design, conobbe altri artisti che lavoravano nel settore, come Rich Buckler e Ken Landgraf, per cui disegnava sfondi e portava a termine altri incarichi minori. Una vera immersione nella professione del Fumetto. Poi, il primo incarico alla Marvel, un’illustrazione di Hulk, e il suo primo fumetto alla DC Comics. Weird War Tales.

 

Cowan – Devo dire che non ci sono personaggi che io desideri ardentemente disegnare. Ho fatto questo lavoro per un sacco di tempo e ho avuto l’occasione di averne sotto mano parecchi, sia Marvel che DC Comics. Da Superman a Spider-Man, da Batman a Wolverine. Non ho una lista dei desideri e credo che i personaggi che mi diverto di più a disegnare siano quelli che ho contribuito a creare. Se mi emoziono. Mi emoziona la sfida di mettere assieme delle immagini che raccontano una storia, non le singole figure. La cosa più vicina a un personaggio che mi ha emozionato è stata l’occasione di trattare nuovamente Question, che è interessante perché non ha un volto. Come metti in scena le sue emozioni? Credo sia sempre stata la sua vera cifra e mi ha divertito moltissimo.

Come è nata Milestone? Ero al San Diego Comic-Con e avevo pensato per un sacco di tempo a questa impresa. Non avevo ancora un’idea precisa di quel che volevo fare, non fino al 1991, più o meno, appunto a San Diego. Ero lì con la mia partner dell’epoca e con il nostro bambino. Mi ricordo che mi svegliai letteralmente di soprassalto, mentre ero a letto, dicendo che finalmente sapevo cos’avrei dovuto fare, cioè dar vita a una compagnia fumettistica nera. La mia compagna mi guardò come se fossi stato matto.

Ma io le dissi che secondo me, l’unico modo in cui io e Dwayne McDuffie, una delle persone con cui ne avevo parlato, potevamo creare i personaggi che volevamo fosse dar vita a una società che ci mettesse a disposizione la struttura per farlo, avere il controllo editoriale di ogni elemento. Lei capì che era una grande idea, ma mi chiese come avrei fatto.

Chiamai Michael Davis al Comic-Con e gli chiesi di incontrarmi nella hall. Ci trovammo e facemmo una passeggiata. Gli spiegai l’idea, gli dissi che sapevo che era una follia, ma andava fatto. Chiamai Dwayne McDuffie, che era anche lui a San Diego e tutti e tre girammo per la convention, standocene un po’ nelle zone periferiche. Mi ricordo la gente, le folle e tutto quanto. Di fatto, chiacchierammo di quella che poi sarebbe stata la Milestone. Andò così: fu un’epifania, immediatamente seguita dall’iniziativa. Se avessi saputo quanto sarebbe stata dura, non so se lo avrei fatto, ma all’epoca era una di quelle idee che ti bruciano dentro: mettersi assieme a un po’ dei tuoi amici, creare una società e dar vita a dei fumetti.

Come sapete, siamo stati coinvolti in una diatriba legale. Ne avrete letto sui giornali, se siete interessati all’argomento, anche se non tutto quel che hanno detto è vero. Comunque è stato un bel problema. Un problema che si è risolto per la soddisfazione di tutte le parti in gioco. Siamo tutti felici e lo è anche la persona che aveva un problema con noi. Siamo tutti insieme, siamo amici e tutto va bene. DC e Milestone possono ora continuare con i loro progetti, dopo un ritardo decisamente importante. Ma proprio quando stavamo riprendendo le fila del rilancio, ecco la pandemia.

Che però non ha bloccato del tutto i lavori. Non posso dire niente di sostanziale per adesso, anche se alcuni dei progetti sono stati annunciati tempo fa e stiamo ancora procedendo lungo quel cammino. Ci saranno un po’ di titoli mai visti, ancora da annunciare. Vogliamo ringraziare tutti i lettori che hanno continuato a pensare alla Milestone, per la loro pazienza. relativamente a breve avrete del materiale per le mani e speriamo che gli appassionati siano pronti a saltare nuovamente sul nostro carro. Sarà divertente, perché penso che non ci sia mai stato bisogno della Milestone come ora.

 

Cowan ha anche ricordato il suo periodo nell’animazione, quando fu coinvolto nella produzione della serie animata di Boondocks e nel suo arrivo in televisione. Il disegnatore era un grande fan dei fumetti e all’epoca lavorava a The Static, un cartone animato che descrive così: “Chris Rock quattordicenne e con superpoteri”. Aaron McGruder e Reginald Hudlin lo coinvolsero nel progetto e il risultato fu una delle serie animate più importanti in assoluto per almeno due generazioni di afroamericani. Un progetto cui Cowan è felice di aver partecipato anche se, precisa, era il sogno di McGruder, non il suo.

 

 

Fonte: CBR | Games Radar