Due amatissimi fumettisti sono in cattive acque, da qualche giorno, per aver ricevuto pubbliche accuse che riguardano la loro condotta morale. Si tratta dello sceneggiatore britannico Warren Ellis, celeberrima firma di Authority, Transmetropolitan e WildC.A.T.s, e dell’artista canadese Cameron Stewart. Il primo è stato accusato originariamente dalla scrittrice ed editrice Katie West, cui poi si sono aggiunte altre donne e colleghe. Il secondo si è visto accusare dalla giovane artista e modella Aviva Maï e dalla fumettista Kate Leth. Anche loro, seguite da altre testimoni e presunte vittime.

Entrambi sarebbero accusati sostanzialmente dello stesso comportamento, ovvero di grooming, un termine inglese che significa qualcosa di simile ad “adescamento di persone” in situazioni inappropriate, di minori o di colleghi e colleghe di lavoro. Un atteggiamento psicologicamente manipolatorio, simile ma non congruente con le molestie sessuali.

Al di là delle accuse in sé e della loro veridicità e rilevanza penale, che non sta a noi commentare né soppesare, le conseguenze sui due fumettisti non sono tardate a farsi sentire. Per quanto riguarda l’ex sceneggiatore di Batgirl, le reazioni di DC Comics e Image sono state pressoché immediate: Stewart è stato rimosso da ogni piano futuro e da ogni annuncio, mentre la sua variant cover per la serie Ice Cream Man è stata cancellata. Il fumettista ha inoltre reso inaccessibili i propri account sui social e, per ora, non ha voluto rilasciare alcun commento in merito.

Diversa la situazione di Warren Ellis, che invece ha risposto alle accuse con la sua seguitissima newsletter domenicale, anticipata a oggi per quello che sarà il suo ultimo appuntamento:

 

Ellis – Non mi sono mai considerato una persona famosa o di potere, tanto è vero che ho sempre fatto un sacco di battutacce sulla cosa, per oltre vent’anni. Non avevo mai pensato che altre persone potessero non vedere la cosa allo stesso modo, che potessero pensare che io agissi in maniera diversa che da pari, rispetto alle persone che mi hanno fatto dono della loro considerazione, e che invece agissi da una posizione di privilegio e di potere. Non ho mai considerato questa possibilità nella maggior parte dei miei rapporti interpersonali, e questo è un errore di cui mi faccio carico.

Se certamente ho fatto un sacco di scelte sbagliate, in passato, e ho detto parecchie cose errate, lasciate che sia chiaro: non ho mai volutamente costretto, manipolato o abusato di qualcuno, né ho mai fatto violenza. Ma sono stato inconsapevole della posizione da cui operavo e, in certe occasioni avrei dovuto chiarire meglio le cose. Di questo, accetto il 100% della responsabilità.

Ho profondamente ferito alcune persone. Provo vergogna per i miei errori e ne sono profondamente dispiaciuto. Non tenterò di screditare le visioni personali di queste persone e non le esporrò alle scorie tossiche del dibattito in corso. Avrei dovuto essere più consapevole, più presente a me stesso, più rispettoso dei sentimenti altrui e di tutto questo mi scuso.

Ho provocato la fine di amicizie e relazioni, a volte in maniera decisamente amara, spesso per colpa dei miei fallimenti, e continuo a provare rimorso e a chiedere scusa per il dolore che ho provocato.

Ho sempre cercato di aiutare e supportare le donne nelle loro vite e nelle loro carriere, ma ho fatto male a molte persone pur non avendone alcuna intenzione. Sono colpevole. Mi prendo la responsabilità dei miei errori. Farò meglio e chiedo perdono.

Chiedo perdono ai miei amici e collaboratori per aver creato questa situazione e spero che saranno trattati con comprensione. Errori e scelte stupide nella mia vita personale non sono colpa loro, ma soltanto mia.

Siamo ogni giorno responsabili del prossimo. E in passato ho deluso un sacco di gente. Spero un giorno di diventare meritevole della fiducia e della gentilezza che i miei colleghi e amici mi hanno tributato fino a poco fa.

Continuerò ad ascoltare, a imparare, a impegnarmi per diventare un essere umano migliore. Ho cercato di fare ammenda presso il prossimo non appena sono diventato consapevole delle mie trasgressioni e continuerò a farlo. Mi sono scusato, mi scuso e continuerò a farlo e a prendermi la completa responsabilità delle mie azioni, senza possibilità di equivoco.

Per ora rimarrò in silenzio, per ascoltare più di quanto io parli, in maniera che altre voci abbiano più peso della mia in questo frangente.

 

 

Fonti: CBR | CBR