Un altro protagonista del Fumetto americano affronta sui social il delicato tema del Black Lives Matter che tiene banco nella cronaca d’oltreoceano in questi giorni. E stavolta si tratta nientemeno che di Jonathan Hickman (X-Men).

Naturalmente, con lo sceneggiatore di Secret Wars e House of X le cose non sono mai semplici. Hickman non era solito partecipare a discussioni di questo tipo sui social media, ma qualche giorno fa, dopo vari solleciti affinché esprimesse la sua opinione al riguardo, ha postato il seguente messaggio, tracciando un parallelo abbastanza esplicito tra la reazione delle comunità di colore americane e quella dei mutanti nel panorama attuale dell’Universo Marvel:

 

House of X #1, copertina di Pepe Larraz

Hickman – Un paio di anni fa mi ero promesso di non spiegare mai le mie storie e di non commentare personalmente le opere su cui lavoravo, perché non ero affatto interessato a essere l’oggetto dell’attenzione: volevo che lo fossero le mie opere.

Ho passato gli ultimi due anni a scrivere semplicemente di quello che sta accadendo ora e credo che i miei sentimenti siano chiari. Siamo schiavi dei vari sistemi economici, il mondo è a pezzi, e si possono calpestare le schiene altrui soltanto fino a un certo punto prima che gli altri insorgano. Questo è ciò che credo.

Non ho idea di cosa accadrà poi. Mi piacerebbe credere che andrà tutto bene. Ma non lo so… e forse questo è l’aspetto peggiore.

I miei messaggi diretti sono aperti, se volete parlarne. Normalmente non lo faccio, ma mi fa piacere parlarne, se ne avete bisogno. Abbiate cura di voi.

 

Si è trattata tuttavia di un’eccezione di breve durata: dopo qualche tempo, centinaia di messaggi e varie sollecitazioni a spingersi oltre nelle sue dichiarazioni, Hickman è ricomparso sul suo profilo dichiarando concluso il suo tentativo con le seguenti parole:

 

Hickman – Mi sono ricollegato ora e, seriamente, ci ho provato. E ho fallito. Sono fallace e imperfetto come tutti gli altri, ma soprattutto questa (suppongo risulti evidente) non è la piattaforma che fa per me. Il punto sono i fumetti, non io.

 

Sicuramente una prova della poca sintonia dell’autore con i social media, ma anche ulteriore dimostrazione di come i toni accesi e i modi spicci che spesso caratterizzano questi canali nelle questioni di maggior importanza non siano nelle corde di tutti. L’efficacia del parallelismo espresso da Hickman, tuttavia, resta, a riprova di come, anche in questo caso, sulle pagine degli X-Men riverberino i temi e i problemi della società e della cultura odierna.

 

 

Fonte: Bleeding Cool