Terzo appuntamento con le dichiarazioni dello sceneggiatore Kurt Busiek (Astro City), che sul sito ufficiale della Casa delle Idee ha ricordato la genesi di Marvels, pietra miliare del Fumetto americano da lui scritta per i dipinti di Alex Ross, e quella dei progetti volti a celebrarne il venticinquesimo anniversario, in particolare gli speciali targati Marvels Snapshot.

In quest’ultima parte, Busiek si focalizza invece su The Marvels, nuova serie ideata insieme a Ross che sarà disegnata dall’artista turco Yildiray Cinar:

 

Marvels Busiek Cinar Ross teaser

Busiek – The Marvels è nato molto tempo fa, da un certo punto di vista. Da un lato, all’epoca in cui lavoravo su Avengers, circolava in continuazione la voce che dovessero essere tutti personaggi di serie A: una squadra con Wolverine, il Punitore, Ghost Rider e Spider-Man, cosa che in seguito fece Brian Bendis, almeno in parte. Ma quelli non erano gli Avengers su cui mi interessava lavorare. Quindi suggerii a Tom che forse quell’idea poteva funzionare per una nuova serie, una squadra chiamata The Marvels, dove potevamo mescolare gli eroi più popolari in una serie di avventure in giro per il mondo, dei thriller in stile Tom Clancy. Ne parlammo, ma ero così occupato che non riuscii mai a portare avanti il progetto.

Poi suggerii un’idea per un crossover, una storia che andasse a fare luce su certi punti della continuity e su come fosse cambiata nel corso degli anni, ma non andammo mai troppo lontano nemmeno con quella. Ma saremmo tornati all’epoca della Seconda Guerra Mondiale, al periodo immediatamente precedente alla nascita dei Fantastici Quattro, ci sarebbe stata una parte su Iron Man, una parte su Spider-Man…

Alla fine, mi resi conto che fare una storia sui problemi di continuity sarebbe diventata una storia con lo scopo di aggiustare la continuity, e queste cose possono apparire forzate. Ma se avessimo fatto a meno dell’idea di spiegare le cose per forza e avessimo fatto un thriller su più filoni paralleli? Una grande avventura entusiasmante, e chi se ne importa se non spiega niente? Sarebbe stato divertente spaziare in tutte le epoche e includere un sacco di personaggi.

Marvels: L'occhio della fotocamera, copertina di Jay Anacleto

E così, quando ci ritrovammo a parlare dei progetti correlati a Marvels, finii per mescolare le cose. Suggerii una collana incentrata sull’idea di mettere assieme i personaggi più grandi e popolari in una serie di avventure in stile Clancy e che spaziassero in tutto l’universo e la linea temporale Marvel, in pratica andando ovunque, in qualunque epoca e con qualsiasi eroe.

Poteva essere, pensai, un’evoluzione dell’approccio di Marvels, non l’esperienza del mondo dei super eroi vista dall’uomo comune, ma un’esplorazione sfaccettata della Marvel, dove forse avremmo visto i personaggi sotto luci diverse, il loro lato umano in modi differenti dal solito, ma anche vivendo avventure di ampio respiro. E avremmo creato nuovi personaggi, che avrebbero dato un punto di vista nuovo alle cose e ravvivato i personaggi più vecchi… Ecco, tutto questo si è sviluppato in qualcosa che non era l’idea originale, ma che ne conserva il DNA. Finora è stato molto divertente. L’occhio della fotocamera era un sequel diretto, un “cosa succede poi a Phil e come possiamo portarlo a spasso per New York per assistere agli eventi Marvel degli anni 70 e 80? Era in essenza “facciamo ancora quello che abbiamo fatto in Marvels.”

Abbiamo fatto qualcosa del genere con Marvels Epilogue, ma non c’era alcun modo per concederci un terzo round di Phil all’esplorazione della storia Marvel. Per prima cosa, dopo L’occhio della fotocamera non è più presente per farlo. Inoltre, L’occhio della fotocamera richiese un ammontare incredibile di ricerche, superiore a quello di Marvels. Nell’era coperta da Marvels, la Marvel pubblicava tutt’al più una dozzina di serie al mese, forse venti nella fase finale, mentre nell’epoca di L’occhio della fotocamera, sessanta o ottanta al mese, forse di più. E io e Roger Stern dovemmo studiarle tutte per capire cosa potessimo fare o meno. Se ci spingessimo fino agli anni ’90, le cose non farebbero che peggiorare: ci sono un’infinità di serie. È impossibile condurre ricerche su una scala come quella.

Marvel #1, copertina di Alex Ross

Snapshots è invece più compatto. Ogni storia si svolge in un lasso di tempo ben preciso, non deve abbracciare un decennio o più dell’intero universo. Ed è stato uno spasso fungere da curatore (che è molto simile a fare l’editor, ma con la differenza che a me toccano le parti divertenti, mentre alla redazione Marvel toccano quelle difficili. E in più posso aiutare gli scrittori e gli artisti che ammiro a definire e a realizzare le loro storie.

Marvel è in essenza la serie di Alex, io ho partecipato su invito scrivendo la storia di Steve Rude nel primo numero e collaborando a definire la cornice, ma per lo più il mio ruolo è stato quello di osservare Alex mettere assieme questa meraviglia narrativa e visiva.

The Marvels è una serie completamente diversa in cui mi è stato dato l’Universo Marvel come un gigantesco campo di gioco e posso mettere a buon frutto tutto ciò che ho imparato da quando ho realizzato Marvels, il mio amore per la strana, scatenata storia dell’Universo Marvel e mescolare il tutto. È una serie molto diversa, lavorarci sopra è molto rinfrancante.

Mi emoziona pensare che dopo venticinque anni (e più, ormai) i lettori Marvel siano ancora interessati a Marvels, e che ci sia la possibilità di fare qualcosa di nuovo. Sono entusiasta di queste diversificazioni, che forniscono a tutti noi, autori e lettori, una nuova esperienza nata da quella che ebbe inizio in un’epoca in cui eravamo soltanto degli esordienti con una buona idea. Spero che i lettori siano entusiasti del risultato quanto lo siamo tutti noi.

 

 

Fonte: Marvel