Kevin Grevioux, attore, sceneggiatore e doppiatore, risponde alle domande del sito ufficiale della Marvel in quanto sceneggiatore del rilancio dei New Warriors avvenuto nel 2007, all’indomani di Civil War e di Adam: Legend of the Blue Marvel, miniserie dell’anno successivo (tuttora inedita in Italia) che diede i natali a uno dei personaggi più potenti – ma meno noti – dell’Universo Marvel.

Proprio riguardo al personaggio di Adam Bernard Brashear – ripreso da Al Ewing nelle sue storie dedicate agli Ultimates e ai Tre X – e alla sua creazione, Grevioux ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni:

 

Adam: Legend of the Blue Marvel, copertina di Mat Broome

Grevioux – I Fantastici Quattro e Hulk sono sempre stati i miei personaggi preferiti, seguiti dagli Avengers e Thor. Quando si pensa ai primi cento numeri delle loro serie, credo si parli di qualcosa di irraggiungibile, in quanto a creatività fumettistica. I miei autori e artisti preferiti sono i primi che ho imparato a conoscere, Stan Lee e Jack Kirby, in quanto team creativo che ha dato vita alle fondamenta della maggior parte dei personaggi Marvel. Poi ho adorato Roy Thomas e Marv Wolfman, come sceneggiatori, John Buscema, Gene Colan, George Perez, Jim Starlin e John Byrne come disegnatori.

Per quanto mi riguarda, la differenza fondamentale rispetto allo sceneggiare per la TV e il Cinema, sta nel fatto che scrivere fumetti assicura una maggiore libertà creativa. Non c’è limite di sorta. Non c’è alcun tetto al budget che limiti la narrativa di genere, quindi si può decidere di raccontare un’epopea cosmica che abbracci tutta la galassia così come una storia noir ruvida e tesa. Una non costa più dell’altra.

Quando ero ragazzino non esistevano molti super eroi che mi somigliassero, ovvero di colore. E quelli che c’erano avevano sempre qualcosa che mi infastidiva, anche all’epoca. Perché erano tendenzialmente stereotipati. Molti degli eroi Marvel di colore, inoltre, erano seconde versioni di personaggi bianchi. Oppure, al di là di Tempesta e di Monica Rambeau, non erano particolarmente potenti, non avevano abilità che ti lasciassero a bocca aperta.

 

Da qui, la creazione da parte di Grevioux del personaggio di Adam Brashear, Blue Marvel, quando aveva soltanto tredici anni. Qualcuno che potesse lottare da pari a pari con i più potenti eroi Marvel.

 

Grevioux – Con il personaggio di Adam volevo dire a tutti che non importa cosa pensi la gente di te, che si può scoppiare a piangere in una classe a scuola o su un campo da gioco e mantenere comunque la propria forza, il proprio codice morale. Motivo per cui, già da ragazzino, avevo immaginato che Blue Marvel vestisse un’uniforme che lo copre completamente, in maniera da poter agire senza essere oggetto di controversie razziali.

 

La storia con cui Grevioux, assieme al disegnatore Mat Broome, avrebbe presentato il personaggio di Adam ai lettori vedeva l’eroe ricevere una medaglia al valore dal presidente Kennedy, nel pieno degli anni Sessanta, ma poi ritirarsi ancora giovane per evitare di rivelare di essere afroamericano e causare tensioni sociali a sfondo razziale. Solo nel presente dell’Universo Marvel, Adam sarebbe tornato a combattere per aiutare gli Avengers contro la minaccia di Anti-Man.

 

Grevioux – Sentry era appena tornato sulla scena, dopo essere stato dimenticato da tutti, quindi una parte della mia idea originale era già stata presa. Ecco perché cambiai leggermente le premesse e feci in modo che Adam dovesse venire richiamato per combattere un avversario che nemmeno gli Avengers riuscivano a sconfiggere. Volevo che fosse un classico eroe che potesse essere un riferimento morale per la causa della giustizia. Il suo eroismo sta nella volontà di servire la gente, messa davanti ai suoi desideri egoistici.

 

 

Fonte: Marvel