Vi abbiamo da poco dato conto delle dichiarazioni della sceneggiatrice Karla Pacheco su Spider-Woman, la nuova serie di Jessica Drew disegnata da Pere Perez. Il sito ufficiale Marvel ha deciso, prima del debutto delle nuove storie, di intervistare Dennis Hallum, che con il cognome d’arte di Hopeless è stato scrittore della collana precedente.

Un ciclo di storie molto amato che hanno rivisitato il personaggio della Donna Ragno in maniera originale, anche grazie alle matite di un disegnatore d’eccezione come Javier Rodriguez.

 

Hallum – Quando la Marvel mi chiamò per offrirmi Spider-Woman, avevo fame di qualcosa di nuovo. Cable & X-Force e Avengers Arena erano appena terminate, quasi in contemporanea, e io ero a caccia del progetto giusto, quando Nick Lowe mi contattò. Avevo già avuto modo di innamorarmi di Jessica Drew, quindi fu immediato il mio assenso.

 

Hallum ha adorato quel che Brian Bendis e Alex Maleev avevano fatto con il personaggio su Spider-Woman: Agents of S.W.O.R.D. e aveva intenzione di rendere onore a quello che considera uno degli eroi più adorabili della Casa delle Idee, uno dei più facili con cui immedesimarsi: diretta, non necessariamente gentile, eroica, impaziente e a volte sarcastica, nella sua descrizione.

 

Spider-Woman #5, copertina di Javier Rodriguez

Hallum – Il mio obiettivo è stato fin da subito umanizzare il suo personaggio e concentrarmi sulla sua vita personale, che all’epoca era praticamente inesistente. Spider-Verse fu un ottimo viatico per questa mia operazione. Jess non godeva di una serie tutta sua da un sacco di tempo, e tutti volevamo ottimizzare le possibilità di visibilità e di vendita del progetto. Perciò, il lancio nel bel mezzo dell’evento fu un’idea immediata. Diciamo che è stata una grande lezione di vita, perché personalmente credo di aver più o meno fallito.

I crossover sono sempre storie complesse, enormi, difficili da domare e quello che avevamo per le mani era titanico. Come un fesso, mi ci sono tuffato di testa, sperando di riuscire a evitare ogni singola goccia di pioggia, sotto il diluvio. Quel che sono riuscito a produrre, all’esordio della serie, sono quattro numeri splendidi e perfettamente sensati se hai letto tutto Spider-Verse, altrimenti sono incomprensibili.

 

La salvezza giunse assieme a Javier Rodriguez, con il numero #5 della serie. Il disegnatore dimostrò di essere un fuoriclasse, con uno stile fuori dagli schemi per la Marvel dell’epoca, già molto rinnovata in tal senso, e dotato di una sensibilità compositiva e narrativa della pagina perfetta per i toni della vicenda.

Quelle storie allontanavano finalmente Jessica dagli Avengers per concentrarsi sulla sua vita di madre single e di investigatrice privata, con un comprimario del calibro di Ben Urich, nonché la nuovissima versione dell’ex criminale noto come Porcospino.

Spider-Woman #5, copertina di Javier Rodriguez

Hallum – Roger è stato l’incidente più fortunato di sempre. Amo il costume del Porcospino, che è il mio preferito della Storia dell’Universo Marvel. Ogni volta che ho dovuto scrivere una scena con un gruppo di criminali, l’ho sempre gettato nella mischia: durante la festa di Arcade in Avengers Arena, nelle scene a Bagalia di Avengers Undercover

Quando io e Nick lowe dovevamo scegliere i nemici di Spider-Woman, il suo è stato il primo nome che ho fatto. Poi, non ricordo per quali ragioni, ho scritto una scena in cui Roger era legato a un termosifone mentre litigava sopra una tazza di latte e cereali con Jessica. Ed ecco che il mio rapporto di antagonismo affettuoso preferito di sempre ha preso vita. Non sapevo che Roger sarebbe diventato un specie di Lebowsky e che avrebbe avuto una chimica così spettacolare con Jess. Non era previsto.

Dopo Secret Wars, tutte le serie della Marvel venivano rilanciate, e in ognuna era previsto un salto temporale in avanti di otto mesi. A quell’epoca, i miei gemellini erano appena nati. Avevo davvero pochissimo tempo per lavorare ogni giorno e faticavo a rispettare le scadenze. Nonostante avessimo avuto un sacco di tempo per prepararci, non ero riuscito a fare grandi progetti per l’evento, ma su ogni serie Marvel doveva avvenire un grande cambiamento. Un giorno, Nick mi chiamò per sapere cosa avessi in mente, e io ero sommerso dai miei bambini. Così pensai di ricominciare la storia con Spider-Woman incinta.

Più ci pensavo e più mi innamoravo della cosa. Jessica aveva lasciato gli Avengers per vivere una vita più normale. Quale modo migliore per colpirla in pieno con la normalità? Nulla è più terribilmente normale e contemporaneamente terrorizzante della genitorialità. Quando ci siamo trovati tutti noi sceneggiatori a colloquio, per parlare dei vari rilanci, l’idea di Jessica incinta era l’unica che avessi da portare. Per mia fortuna tutti l’hanno adorata e noi abbiamo avuto l’opportunità di raccontare la storia che preferisco nella mia carriera.

 

Da quella situazione nacquero l’innamoramento di Roger per Jess, la dinamica tra i due, il rapporto del Porcospino con il figlio di lei e l’evoluzione dei sentimenti di lei per il suo collega, babysitter e innamorato.

 

Hallum – Quel che ho cercato di fare, nella serie, è soprattutto raccontare una storia onesta. Quindi spero che sia così che la gente ricorderà la nostra run su Spider-Woman. Qualcosa di differente dal solito, forse un po’ bizzarro e di nicchia, ma anche di super onesto. Racconta di persone che vivono la loro vita come persone, che fanno il meglio che possono, anche se sono stanchi e confusi, proprio come tutti noi.

 

Spider-Woman #11, copertina di Javier Rodriguez

Spider-Woman #11, copertina di Javier Rodriguez

 

 

Fonte: Marvel