Mentre il mondo del Fumetto vive una sorta di stasi e medita sul suo futuro, molti professionisti del settore colgono l’occasione per riflettere sul passato e commentare il lavoro svolto finora… o quello che avrebbero potuto svolgere. Oggi è il caso dello sceneggiatore Cullen Bunn, che si volta indietro per guardare alla sua esperienza su X-Men: Blue e raccontare di una potenziale serie rimasta inedita che sarebbe ruotata attorno a un’altra famosa rossa del sottobosco mutante…

 

X-Men: Blue #1, copertina di Arthur Adams

Bunn – Una delle mie prime decisioni riguardo a X-Men: Blue fu quella di mettere Jean Grey al comando della squadra. Volevo fare qualcosa di diverso con le dinamiche di gruppo, e pensai che mettere Jean in un ruolo di comando, farle tenere assieme la squadra e (soprattutto) lavorare con Magneto sarebbe stato divertente. Nelle prime fasi ero particolarmente impaziente di lavorare sulle interazioni psichiche tra Jean e Magneto. Il mio amore per Magneto è ben noto. È il mio personaggio Marvel preferito su cui ho lavorato (finora), ma in generale adoravo le interazioni tra i due. Pensavo che Jean fosse il personaggio perfetto per arginarlo di tanto in tanto e rimetterlo al suo posto.

Ci sono diversi momenti del mio ciclo di storie di cui vado orgoglioso. Mi è veramente piaciuto il one-shot di Generations, in cui Jean incontra la sua controparte più anziana. L’ho trovato interessante, perché in quella storia il personaggio del futuro era in realtà quello del passato, e il personaggio a cui faceva visita in realtà si spacciava per Jean. Wow! Quella storia mi è piaciuta molto, così come il fatto di poter suggerire l’idea che Jean ricordasse di essere stata nel futuro e che fosse al corrente di parte delle traversie che la sua controparte più giovane avrebbe dovuto affrontare.

Generations: Le Fenici - Jean Grey/Fenice, copertina di Stephanie Hans

Sapevo inoltre che i lettori di vecchia data degli X-Men sarebbero stati molto interessati agli sviluppi tra Scott e Jean, quindi avevo pensato di iniziare a lasciare degli indizi lungo il cammino. Il loro rapporto era cambiato molto, da quando il gruppo di adolescenti provenienti dal passato era entrato in scena. Ma per quanto mi piacesse l’idea di Scott e Bloodstorm insieme, sapevo fin dall’inizio che volevo trovare uno spazio per la classica coppia di Scott e Jean, anche se solo per poche vignette. Come molte cose che ho fatto in X-Men: Blue, il loro rapporto psichico era un omaggio alle storie degli X-Men che amavo in gioventù. La loro relazione è troppo importante, e sapendo che prima o poi i sarebbero svaniti dalla nostra realtà, mi dissi: perché non rivisitarlo e movimentare un po’ le cose? Il meccanismo che li legò era soltanto un modo differente per formare quel legame.

I miei piani originali per la serie prevedevano che la Squadra Blu partisse effettivamente per fare ritorno alla propria linea temporale d’origine. Era qualcosa che stavo preparando fin dal numero #1. Nei miei piani la squadra sarebbe partita per tornare a casa… ma si sarebbe smarrita nel flusso temporale delle varie realtà, diventando una specie di nuova versione degli Exiles. Non accadde a causa delle iniziative e dei cambiamenti di programma alla Marvel, ma mi sarebbe piaciuto farlo.

 

Bunn passa poi a descrivere un potenziale progetto mai realizzato che aveva proposto alla Marvel: una serie incentrata su Rachel Grey.

 

X-Men: Gold #22, copertina di Dan Mora

Bunn – Sono sempre stato affascinato da Rachel. Forse c’entra qualcosa la sua prima apparizione, o lo stato mentale in cui ero quando lessi quei numeri per la prima volta. Adoravo (che sorpresa!) la sua natura di esule temporale. Il mistero attorno alla sua identità (era davvero figlia di Jean e Scott?), il suo rapporto con gli altri X-Men e il fatto che fosse una tostissima telepate da combattimento. E quando affrontò a viso aperto l’Arcano in Guerre Segrete II… be’, mi conquistò per sempre.

L’idea alla base della serie era questa: a causa dei pericoli sempre crescenti per i mutanti sulla Terra (eravamo nel corso della trama sulle Nebbie Terrigene), Rachel guidava una squadra nello spazio alla ricerca di un nuovo mondo dove i mutanti potessero vivere in pace. C’erano storie sulla Covata (ovviamente), su una fabbrica di Sentinelle che era andata perduta nello spazio e i cui robot avevano sviluppato un nuovo intelletto, molti collegamenti con Altromondo… Anche se non ricordo tutti i dettagli al momento, uno dei temi principali era la scoperta di una nuova specie di mutanti che si era rifugiata nello spazio molto tempo fa e si era evoluta in modi sorprendenti.

 

 

Fonte: AIPT