A inizio anno, la casa editrice americana Dynamite ha annunciato Dear Becky, il nuovo fumetto che porterà avanti le vicende di The Boys.

Garth Ennis si occuperà della sceneggiatura di questo sequel ambientato dodici anni dopo la prima serie, mentre i disegni sono stati affidati a Russ Braun. Il co-creatore del titolo, Darick Robertson, sarà infatti a bordo solo per occuparsi delle copertine.

 

 

Newsarama ha parlato con Ennis e Robertson, chiedendogli come hanno reagito al successo della serie in live action di The Boys:

 

The Boys: Dear Becky #1, copertina di Darick Robertson

Ennis – Non faccio spesso previsioni su questo genere di cose, mi limito a incrociare le dita e a sperare che vada tutto per il meglio, ma certamente mi ha fatto piacere. Immagino che l’abbondanza di film di super eroi abbia aiutato parecchio generando un appetito per gli elementi più oscuri del genere.

Robertson – Io ne sono stato sopraffatto, mi ha reso felice vedere che la serie abbia avuto un tale successo e raggiunto un pubblico completamente nuovo. L’evidente amore di Eric Kripke e dei produttori per il nostro fumetto originale ha permesso di utilizzare in modo schietto i personaggi che abbiamo creato all’interno in una serie d’azione in live action. Un conto è vedere un progetto simile prendere forma ed essere speranzoso a riguardo, ma assistere al suo lancio e ottenere un tale successo è qualcosa che va ben oltre le mie aspettative.

Ennis – In generale, la cornice di Dear Becky si svolge nel presente e vede Hughie alle prese con il trauma del suo periodo insieme ai Ragazzi, mentre cerca di mettere insieme i pezzi e sposare Annie. Gli è stato inviato un documento che descrive nel dettaglio il periodo trascorso da Butcher con i Ragazzi, nella loro prima formazione del 1999/2000 circa, quando erano guidati da Greg Mallory. E in quelle sequenze Butcher si ricorda del tempo passato con sua moglie Becky, a metà degli anni ’80.

Per ovvie ragioni sono tornato a pensare alla serie originale, e la storia è venuta da sé. Becky era il personaggio che volevo maggiormente tornare a raccontare, quindi la vicenda è incentrata principalmente su di lei.

The Boys: Dear Becky #2, copertina di Darick Robertson

Robertson – Amo quei personaggi e il mondo che abbiamo creato insieme, ma sono anche impegnato con un paio di altri entusiasmanti progetti, incluso il nuovo capitolo di Oliver per la Image Comics, insieme a Gary Whitta. Perciò la decisione di chiamare il talentuoso Russ Braun ci è parsa naturale.

Intelligentemente, Dynamite ha dato alle stampe le raccolte in volume, prevedendo una simile risposta del pubblico: hanno dimostrato una perfetta pianificazione e tempismo. La serie televisiva ha portato nuovi fan che non avevano letto i fumetti. Ho sempre sperato di vedere una sinergia tale per cui le opere in live action incrementino le vendite del materiale originale. È gratificante vederlo succedere con The Boys.

Con la seconda stagione, spero che l’entusiasmo e l’energia dimostrati dal pubblico restino immutati. So che sarà grandiosa, ma siamo ancora in quella fase fatta di previsioni. Detto ciò, il cast e gli sceneggiatori sono straordinari, e Kripke sa cosa sta facendo, perciò sono ottimista!

Non so se Dear Becky sarà l’epilogo della storia, visto che lo pensavo già alla fine della serie, ma evidentemente c’era dell’altro da raccontare! Sono entusiasta al pensiero di poter tornare a lavorare su The Boys.

Ennis – Io penso che sia la fine. Sì, so di aver detto qualcosa di simile quando è finita la serie originale, ma stavolta penso che lo sia davvero. Scrivere Butcher e Becky in particolare è stata una vera gioia, credo di aver ideato una buona storia per loro, mostrando un punto di vista inedito delle cose, ma non ho intenzione di permettere che i miei due personaggi preferiti diventino stantii, non gli farei onore.

 

 

 

Fonte: Newsarama