Tom Strong, Promethea, Tomorrow Stories, Top 10 e League Of Extraordinary Gentlemen sono i principali titoli di America’s Best Comics (per gli amici ABC), la linea editoriale ideata da Alan Moore nel 1999 in seno alla WildStorm, ai tempi ancora un’etichetta della Image Comics, prima di essere acquisita dalla DC Comics.

Come spesso accade con le opere del Bardo di Northampton, queste opere si sono ritagliate un posto speciale nel panorama fumettistico. Ma come nacque l’intero progetto?

 

 

In questo periodo di revival, riscoperte e viaggi dietro le quinte, l’editor Scott Dunbier ha diffuso in rete la proposta originale per questa “nuova genesi” del Fumetto statunitense, ed è molto interessante notare come, al di là del valore del documento storico in sé, le parole di Moore siano ancora oggi più attuali che mai:

 

America's Best Comics, il pitch di Alan Moore

Moore – Essenzialmente, la nostra proposta è molto semplice: suggerisco una linea piccola e contenuta di fumetti, forse quattro titoli, che offra una gamma più entusiasmante possibile degli autori regolari e semi-regolari che riusciremo a radunare, che lavorino su progetti molto diversi all’interno di una singola visione unificata. Se questa “linea” di fumetti ha bisogno di un nome, suggerisco qualcosa di molto semplice e vecchio stile, come America’s Best Comics (“Facile come l’ABC”) o qualcosa del genere.

L’obiettivo generale della linea sarà la produzione di fumetti con uno standard di eccellenza e bellezza sia nell’arte che nella scrittura che renda questi prodotti unici nel mercato di oggi e che, soprattutto, li renda adatti a quello di domani. Con l’industria nel fumetto in uno stato di panico, frammentazione e declino, con poco da perdere e tutto da guadagnare, pare che una mossa forte e decisiva sia necessaria.

Anziché indugiare inutilmente e inconcludentemente sui molti problemi e fattori negativi che affliggono il settore, è forse il momento di giocare le nostre carte più valide, quelle dell’immaginazione dell’Energia e della Visione. Carte che in realtà sono le uniche che il settore abbia sempre avuto in mano. Tutto il resto era un bluff.

In quanto mezzo di comunicazione, siamo inoltre colpevoli di avere ceduto a divisioni e fazioni che hanno ulteriormente compromesso e ostacolato l’attrattiva del Fumetto nei confronti delle masse. Ci siamo divisi un campo che in partenza non era di per sé gigantesco, recintando i nostri fumetti in generi separati, dividendo quelli mainstream da quelli “alternativi”, scindendo i fumetti umoristici per bambini da quelli “maturi” destinati agli adolescenti alienati e vagamente gotici.

I professionisti dei fumetti mainstream guardano con disprezzo alle scarse vendite dei piccoli fumetti indipendenti, mentre i piccoli indipendenti, a buon diritto, guardano al cattivo gusto e ai meccanismi ripetitivi dei fumetti mainstream. Gli albi e le strisce sui quotidiani risultano legati tra loro da poco più di una remota radice storica comune e non si parlano più tra loro. Mentre la nave affonda, noi discutiamo dei posti a cui sedere al tavolo del capitano.

America's Best Comics, illustrazione di Chris Sprouse

Ma se fosse possibile sintetizzare una visione del Fumetto che non fosse soggetta a questa superflua frammentazione e divisione? Il Fumetto… un campo aperto che contenga le mille cose che quel termine è giunto a significare… una visione d’insieme di questo tipo, caratterizzata da un’incredibile e variegata energia, avrebbe un fascino innegabile. Perché non dovrebbe essere possibile distillare tutto ciò che è bello nel campo del Fumetto in un’unica energia, in una corrente che attraversi la linea di titoli che proponiamo qui? Attingendo al retaggio incredibilmente ricco dei fumetti del passato e al vasto e variegato talento che il presente ha da offrire, credo che sarebbe possibile forgiare una nuova e potente lega, abbastanza resistente da affrontare il futuro.

Quanto alla natura specifica dei titoli proposti, suggerirei di coprire tutte le basi lanciando una serie su una squadra, una su un singolo avventuriero maschile, una su un singolo avventuriero femminile e una serie antologica a più personaggi nello stile del vecchio formato di Action Comics.

Proporrei inoltre di eliminare il materiale meno interessante e di “riempimento”, incluse le pagine pubblicitarie. La pubblicità può diventare a sua volta affascinante ed elegante, magari dotandola di un design aggraziato che accomuni tutte le pagine di questo tipo.

Oltre alla pubblicità, potremmo reintrodurre alcuni elementi diversificati dei fumetti del passato. Le strisce umoristiche a mezza pagina della DC, negli anni ’50 e ’60, non erano particolarmente memorabili o divertenti, ma applicando il giusto talento l’idea potrebbe fornire risultati genuinamente speciali. Lo stesso vale per le pin-up, le pagine bonus e quella della posta: sbarazziamoci di tutto ciò che è casuale, ottuso o poco originale.

 

 

 

Fonte: Bleeding Cool