Dell’ambiziosissimo progetto di The Marvels, affidato alle cure di Kurt Busiek e Yildiray Cinar, vi abbiamo già detto. Ha senso supporre, già sin d’ora, che si tratti di uno degli annunci più importanti dell’anno, per l’importanza degli autori, per l’affetto che gli appassionati di comics portano all’opera che questa nuova serie prosegue nelle atmosfere – ovvero una pietra miliare come Marvels – e per la volontà dichiarata di coinvolgere ogni genere narrativo e ogni tipo di personaggio della Casa delle Idee.

A stretto giro dopo l’annuncio, ecco i primi dettagli e le prime rivelazioni in merito, direttamente dalla bocca dello sceneggiatore, Kurt Busiek.

 

The Mrvels #1, copertina di Alex Ross

Busiek – Credo che tutto sia partito dalle parole “Chiunque, ovunque, in ogni momento“. L’idea di base di The Marvels è quella di poter utilizzare l’interezza dell’Universo Marvel, non solo i personaggi che lo abitano. La totalità della sua storia. Ecco la prospettiva del progetto. Credo di averlo descritto a Tom Brevoort come una specie di thriller alla Tom Clancy, nel senso che conterrà molteplici linee narrative, destinate a unirsi per poi tornare a dividersi. O forse a non incontrarsi mai. Potrebbero esserci personaggi coinvolti, protagonisti di azioni importanti, ma destinati a non incrociare i loro cammini. Sicuramente accadrà nel primo arco narrativo.

Nell’Universo Marvel possono accadere cose enormi, ma tendenzialmente vediamo solo le conseguenze sugli Avengers, sui Fantastici Quattro e così via. The Marvels vuole essere una storia senza schemi, che può porre lo sguardo ovunque, fare qualsiasi cosa, usare qualunque personaggio. Sarà un pranzo a buffet fatto di personaggi e Storia Marvel. Non riguarda un gruppo ma un concetto, un universo. Dipende da come vedete le cose. Avrà le Meraviglie come protagonisti, tutti i vari personaggi dell’Universo Marvel. Gli eroi, i cattivi, tutte le bizzarre vie di mezzo. Chiunque. Quindi, se Marvels parlava delle persone qualunque e del modo in cui vedevano gli eroi, questa serie parlerà delle meraviglie in sé. Ci concentreremo sui personaggi super, questa volta, e sulle loro grandiose avventure.

Allo stesso tempo, però, non volevo che la storia avesse un solo registro stilistico, una di quelle vicende che dopo un po’ sembra una festa in costume esclusiva per super eroi, che fanno tutti la stessa cosa. Ho detto a Tom Brevoort che volevo la libertà di rallentare, di vedere i personaggi come… personaggi. Scoprire qualcosa di loro che nelle avventure comuni non si manifesta, esplorare l’umanità che possiedono mentre l’avventura prosegue. Di base, prenderò tutto quel che ho imparato da Marvels (e Astro City e altre storie) e lo trascinerò in una serie orientata all’avventura, con sguardo ampio e tanta umanità. Ci saranno personaggi popolari contemporanei e altri più oscuri, magari storici. Ci saranno archi narrativi ambientati nel passato e forse altri nel futuro. Non ci limiteremo al presente. E poi nuovi personaggi, da quelli metropolitani a quelli cosmici. Ci saranno tre nuove Meraviglie solo nel primo numero, anche se un paio di loro le avete già viste in qualche vignetta.

L’idea mi gira in testa da un po’. Credo che sia nata quando scrivevo Avengers, nel 1998. Forse anche prima. Sentivo la gente suggerire che Spider-Man, Punisher, Wolverine, o qualche altro personaggio in voga all’epoca, dovessero far parte degli Avengers, perché andavano forte ed erano importanti. E pensavo che invece non fosse il caso, che gli Avengers non andavano bene, ma non significava che non dovesse esserci una storia che li coinvolgesse tutti. Ne parlavo con Tom già un sacco di tempo fa, di una serie così, in cui tutti i grandi eroi potessero essere utilizzati in storie ampie, espanse, che non avessero bisogno della loro militanza in singoli gruppi e nemmeno che fossero alleati. Il miglior titolo che potessi pensare all’epoca era The Marvels, che però mi sembrava potesse confondere. Non avevo un’idea precisa, allora, ma solo un personaggio che potesse fare da collante per trama e personaggi, che desse il via a singole missioni. Pensavo a Raven che metteva insieme i nuovi Teen Titans, o a quel che stava succedendo in Secret Defenders, e sapevo che non era quel che volevo. Quindi ho continuato a ruminare mentalmente in cerca di un nuovo approccio.

The Marvels #1, anteprima 01

E, ovviamente, da allora il gruppo degli Avengers ha abbracciato la formula per cui tutti i grandi personaggi del momento sono membri contemporaneamente. Il che non significa che la mia idea sia comparsa. Semplicemente, è diventata sempre più folle e grandiosa. Quindi, quando Tom mi ha chiamato per coinvolgermi nella celebrazione del venticinquesimo anniversario di Marvels e dell’ottantesimo della Marvel Comics, abbiamo parlato dei vari progetti che sono già stati annunciati, ma anche di altri che non potevano nascere senza un’idea progressiva, che guardasse avanti. Ecco allora Marvels X, l’antologia e i Marvels Snapshots. Ma poi ho ricordato a Tom di quell’idea per una testata che spaziasse ovunque, che potesse guardare in ogni luogo, che costruisse sulle basi che abbiamo posto a suo tempo. Abbiamo continuato a discuterne, e ora eccoci qui.

Con il primo arco narrativo abbiamo deciso di puntare in alto e di fare sfoggio dell’ampiezza della prospettiva, costruendo una storia che volutamente coinvolgesse personaggi provenienti dalle varie aree Marvel. Avengers, FQ, mutanti, personaggi ragneschi e così via, per dare un’idea realistica di zona di confine. Ne abbiamo discusso, ma alla fine niente Guardiani della Galassia. Possiamo sempre introdurli più tardi. E poi ci sono dei personaggi che vengono dal lontano passato, come Aarkus, la Visione della Golden Age, oltre ad alcuni del tutto nuovi, come Aero. Anche questa è una dichiarazioni d’intenti sull’ampiezza dello sguardo.

Dopodiché, potremo seguire approcci totalmente differenti. Ho parlato con Tom di un numero interamente dedicato al modo in cui M.O.D.O.K. passa i sabati sera. Che cosa fai per rilassarti quando sei progettato per uccidere? Abbiamo parlato di mettere assieme un intero gruppo di eroi degli anni Settanta in un’avventura che inizia in quel periodo per raggiungere i giorni nostri. Ho anche un’idea in mente così contorta che non so se Tom la considererebbe, ma coinvolge il Team America e i… ehm… Thunderriders.

Sono sicuro che continueremo a mettere in scena avventure sugli eroi più popolari, perché piacciono ai lettori, ma questo non significa che non navigheremo anche un po’ lontani dalla riva, mostrandovi i personaggi tra i più bizzarri della Marvel. Voglio giocare con ogni balocco, creare meraviglie nei luoghi più remoti dell’universo, non solo confrontarmi con le grandi stelle.

 

Yldiray Cinar, di cui Busiek è fan da lungo tempo, è la scelta perfetta per la serie, secondo lui, perché in grado di gestire al meglio moltissimi registri visivi diversi tra loro. Dal ruvido e sporco necessario alle avventure da strada, all’epico e luminoso delle vicende cosmiche.

Non va però dimenticato il ruolo di Alex Ross, disegnatore dell’originale Marvels, che contribuirà con le sue spettacolari copertine e con un importante lavoro di progettazione dell’aspetto dei personaggi.

 

Busiek – Il primo arco narrativo inizia nel 1947, nel Sud-est asiatico, poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando quella zona era in ebollizione. Vedremo anche Reed Richards prima del volo sul razzo con i Fantastici Quattro, Flash Thompson nell’esercito, Thor e Iron Man in versione anni Settanta che lottano contro i mostri e molto altro. Vedremo il futuro prossimo e faremo un curioso tour di Manhattan, incontreremo Punisher e faremo esperienza del ritorno del più improbabile personaggio di Peter David. E molto altro ancora in sole trenta pagine.

 

The Marvels #1, anteprima 02

 

 

Fonte: Marvel