Come sapete se non temete gli SPOILER, gli stessi che potrebbero toccarvi da questo punto in poi, è successo l’irreparabile sulle pagine di Superman: lo sceneggiatore Brian M. Bendis ha fatto sì che l’eroe gettasse metaforicamente la maschera, svelando la propria identità segreta, quella di Clark Kent.

 

 

Dovreste già sapere di cosa parla Superman: Heroes, ovvero lo speciale in cui lo sceneggiatore e molti suoi illustri colleghi narrano le reazioni dei buoni della DC Comics a questa notizia. Ecco le parole di Bendis sull’argomento:

 

Superman: Heroes #1, copertina di Bryan Hitch

Bendis – Quando sono arrivato alla DC, lasciando una famiglia di amici e colleghi con cui stavo alla grande, il piano non era quello di giocare in difesa ma tentare di raccontare storie che mi spaventassero dal punto di vista creativo e che portassero con sé delle idee nuove. E sta funzionando. Fantastico. Quindi eccoci qui, due anni dopo, a fare la cosa più irresponsabile che potessi immaginare. La DC mi ha permesso di rischiare moltissimo, ha mantenuto ogni promessa fatta e ora vedremo di affrontare le conseguenze.

Il punto di questa iniziativa è vedere quali nuove storie possa far nascere la svolta per i personaggi. Raccontare quel che avete visto su Superman #18 è come sganciare una bomba su un protagonista, ma le cose interessanti sono quelle che succedono dopo e che prendono il via con Superman: Heroes e Superman: Villains. Tutto quel che vedrete riflette il lavoro che abbiamo fatto negli ultimi anni.

Come già mi è successo in passato con Spider-Man e gli Avengers, mi trovo a prendere decisioni da sceneggiatore per un personaggio di cui sono appassionato da tutta la vita. Ci si rende presto conto che le persone dietro le quinte si fanno le stesse domande dei lettori. I luoghi comuni e le idee di base che accompagnano un super eroe sono messe in discussione sempre, a tutti i livelli. Quando si arriva al punto da poter fare davvero la differenza, non si fa altro che porsi gli stessi interrogativi. La rivelazione dell’identità di Superman non è un tentativo di scioccare. Semplicemente ho visto che c’era qualcosa, nella storia, che non aveva più senso ai giorni nostri per il personaggio, per il mondo in cui viviamo. Ed è questa l’idea, la proposta.

Superman #17, copertina di Ivan Reis

Il che mi ricorda quando ero alla Marvel. Mi sembra di sentire nella testa la voce di Joe Quesada che mi chiede cosa ne ricaviamo dalla decisione. Rischiamo di mandare tutto in vacca, quindi che genere di storie possiamo ottenere in cambio? Partendo da questa domanda, ci sono venute tantissime nuove idee narrative, tutte in grado di dire la verità su Superman senza rovinare nulla della sua figura. E quindi ci siamo tuffati, perché era il momento giusto per farlo.

Sento fare battute sull’identità di Clark praticamente da sempre, quasi come se il mondo intero chiedesse di continuo che il segreto cada. Portiamo il personaggio in una zona di rinnovata onestà e lasciamo che nascano conversazioni affascinanti su questo tema. Quel che leggo in giro è il riflesso delle cose che ci siamo detti progettando le storie, e devo dire che le mie reazioni preferite sono quelle dei lettori che all’inizio erano riluttanti e, dopo aver letto l’albo, sono a bordo con noi. Dopotutto è il mio lavoro, e quando funziona è grandioso.

 

Brian Bendis parla di questa storia e della rivelazione dell’identità di Clark come di un progetto dai contenuti estremamente sentiti, in quanto per tutta la sua vita ha avuto attorno persone che non avevano la possibilità di essere pienamente se stesse in pubblico, ma che hanno trovato la forza dentro di sé per fare un passo avanti e rivelarsi per ciò che erano davvero. Non troppo diversamente da quanto fatto da Superman.

 

Bendis – Quello che Clark ha fatto, l’ha fatto per se stesso e anche per avere la possibilità di essere un Superman migliore. Sentiva di non essere la miglior versione possibile di sé e che l’unico modo per ispirare la gente a migliorarsi, a essere sincera, era l’esempio. Una volta che una sensazione del genere ti prende, non c’è modo di liberarsene finché non la si è affrontata.

 

Una lezione che, anche da genitore, lo scrittore sente di dover passare ai propri figli e alle giovani generazioni in generale: a volte le scelte più difficili sono necessarie. Superman rinuncia a qualcosa di importantissimo pur di esprimere se stesso e sostenere ancor di più chi si trova in difficoltà. Inoltre, Bendis non nega paralleli con la storia di Josie Antonio Vargas, giornalista di origini filippine, immigrato negli Stati Uniti e attivista per i diritti dell’immigrazione.

 

Bendis – Verità e identità sono state temi ricorrenti nelle mie storie. quando dici la verità su una cosa, di solito ne seguono altre. C’è la verità delle parole, quella delle azioni, quella nella definizione della propria personalità reale, in opposizione a quella che definiamo a parole.

Anche in questo caso penso alla mia esperienza di genitore: puoi parlare tutto il giorno, ma quel che davvero definisce chi sei sono le decisioni che prendi come persona. E questo genere di verità ha un senso che si definisce di per sé. Facile guardare in camera e dire qualcosa che sembra genuino, molto più complicato agire in maniera coerente.

 

A scrivere con Bendis Superman: Heroes e Superman: Villains ci sono Matt Fraction e Greg Rucka, sceneggiatori delle serie dedicate a Lois Lane e Jimmy Olsen. I due, amici da tempo dello sceneggiatore di Superman e Action Comics, hanno lavorato a stretto contatto, assicurando la coerenza delle loro storie e spalleggiandosi a vicenda nel trovare le giuste idee per raccontarle. Cosa di cui Bendis è estremamente felice.

 

Superman: Villains, copertina di Bryan Hitch

Bendis – Dalle nostre discussioni sono nate le idee sul modo in cui le persone attorno a Superman dovessero reagire alla sua decisione, e abbiamo capito che avevamo in mente un sacco di personaggi da mostrare, perché c’è parecchia gente la cui vita è pesantemente influenzata dalla sua figura. Dan DiDio e Bob Harras hanno avuto l’idea intelligente di regalarci questi due albi speciali, in modo che potessimo dividere in due le reazioni. Da una parte quelle degli eroi e delle figure positive, dall’altra le risposte dei nemici.

La scelta di Clark non può lasciali indifferenti, perché cambia le loro vite, il loro mondo intero. Vedremo un criminale cambiare schieramento alla luce degli eventi. Alcuni eroi saranno confusi, altri frustrati, entusiasti o preoccupati. Volevamo dare a tutti questi momenti i riflettori che meritano, ma la lista era davvero lunga. E devo dire che ho adorato ognuna delle reazioni. Non lo dico tanto per dire: mi sono goduto l’espressione di ogni personaggio.

Tra i cattivi ce ne sono alcuni che si sono sempre considerati più intelligenti di Superman, al di là della sua forza. E questo li spiazzerà completamente. Ora non sapranno più cosa fare, perché le regole di un tempo non varranno più. Curiosamente, proprio nel momento in cui anche Lex Luthor è cambiato in maniera profonda. La cosa è avvenuta indipendentemente dalle mie storie, in quelle di Scott Snyder. Ma proprio mentre Luthor ha cambiato la natura del suo agire, ecco che Superman fa lo stesso. Clark lo dirà in Villains, ammettendo che, forse per la prima volta da sempre, non ha la minima idea di cosa Lex stia per fare e viceversa. La cosa sarà sia frustrante che rinvigorente.

Superman #18, copertina di Ivan Reis

Altra cosa divertente: questa sarà anche una grande storia su Batman, da raccontare. Solo le sue reazioni varrebbero la scrittura di dodici speciali, ma posso dirvi che la mia scena preferita che non ho scritto, di Superman: Heroes, è frutto del lavoro di Greg Rucka e coinvolge Batman e Wonder Woman. Mostra due amici veri che hanno visto passare un sacco di acqua sotto i ponti. L’adoro.

Ho letto le battute online sull’Uomo Porpora [il cui potere ha permesso a Daredevil di riappropriarsi della sua identità segreta – NdR]. Capisco il perché, ma no. Non sto facendo finta, non prendo scorciatoie. L’ho chiarito nelle mie storie di Daredevil. Non è il mio stile. Esamineremo il tema che ho proposto sul lungo termine e ogni volta che apriremo una finestra sulla vita di Superman vedremo spalancarsi davanti a noi nuove storie mai raccontate prima. Stiamo per immergerci nella parte miglior di quel che gli sta per capitare, nel giornalismo e nel mondo dei super eroi. Voglio dire a tutti coloro che si stanno preoccupando di stare tranquilli: è tutto vero.

 

Superman: Heroes #1, anteprima 01

 

 

Fonte: Comic Book Resources