La nuova miniserie Spider-Man Noir non dovrebbe cogliervi di sorpresa, attenti lettori delle pagine di BadTaste.it. La storia in cinque parti, scritta da Margareth Stohl e disegnata da Juan Ferreyra, che riprende il personaggio nato sulle pagine di Ragnoverso, è ormai ai blocchi di partenza e debutterà il 4 marzo negli Stati Uniti.

La sceneggiatrice delle gesta del più pulp degli Spider-Man del multiverso ha risposto ad alcune domande in merito. Eccovi le sue dichiarazioni più gustose:

 

Spider-Man Noir #1, copertina di Dave Rapoza

Stohl – Il film Spider-Man: Un nuovo universo è stato una spettacolare presentazione di Spider-Man Noir per il grande pubblico, quindi sarei già felice se riuscissimo nell’impresa di non rovinare quel che è stato fatto in quella sede. Il Peter Parker noir è divertentissimo, nonostante il suo carattere oscuro e scorbutico. Cosa perfettamente coerente con il duplice tono che spesso si ritrova nei romanzi noir, appunto. Battute da spaccone e umorismo, di fronte al male peggiore possibile.

Inoltre, torna utile a me come sceneggiatrice. La parte più ombrosa di Peter ci consente di entrare in contatto con i temi più seri della storia, come la responsabilità sociale e, nel nostro caso, i nazisti da prendere a cazzotti. Mentre l’abitudine di fare battute di fronte alle peggiori condizioni possibili è sia una tipica espressione di Spider-Man che un topos del genere noir, quindi la combinazione funziona alla grande.

Il linguaggio, il ritmo e l’umorismo di Spider-Man Noir sono tra le cose che preferisco di questa storia e del personaggio. Ho guardato, direi soprattutto ascoltato, centinaia di ore di battute di James Cagney, Edward G. Robinson e Humphrey Bogart. Ci siamo tutti divertiti un mondo a trascinare il Ragno nella narrativa di genere giallo e a fare un sacco di riferimenti.

Ad esempio, troveremo il nostro detective duro e ruvido impegnato a sbucciare un uovo con i suoi guanti neri alla scrivania del suo ufficio, durante l’ora di pranzo. Combattere il crimine e restare un amichevole Spider-Man di quartiere? Esatto: non è un compito facile. Ci sono molti riferimenti più specifici e dettagliati ai film noir più celebri, pensati dal mio collega artista, Juan E. Ferreyra, nascosti nel panorama urbano di New York, nella prima tavola del primo numero.

 

La Stohl sostiene che tra letteratura noir e genere super eroico ci siano moltissimi altri punti di contatto. Dialoghi e azione sempre in crescendo, dal punto di vista drammatico, fanno da base a entrambi. Il ritmo serrato è lo stesso, colto alla perfezione dalle matite di Ferreyra, il cui lavoro, secondo la sceneggiatrice, toglie il fiato.

 

Stohl – Per la prima volta da quando scrivo fumetti ho depotenziato il mio ruolo, per lavorare con lo stile Marvel, ovvero scrivendo un soggetto molto generico e lasciando la definizione delle tavole e di ogni singola vignetta a Juan. Non l’ho fatto perché me l’ha chiesto lui, ma perché lo considero un tale genio che sarebbe stato un crimine non lasciargli condurre il gioco. Sono davvero entusiasta di questa collaborazione e quel che ha fatto è strepitoso.

Ero davvero entusiasta di prendere il Peter Parker noir e di spingerlo al di fuori da New York, liberandolo nel mondo. Lo vedremo a Londra, nel sud della Sicilia, in Turchia, Germania, persino a Babilonia. Ovvio che abbiamo strizzato l’occhio a Indiana Jones e ad altri classici dell’avventura, divertendoci un sacco. E poi è stato uno spasso mettere assieme una galleria di nemici di Spider-Man in chiave noir, con anche una femme fatale da paura che si presenta durante le indagini. Un classico.

Nella vita di una scrittrice ci sono solo tot di progetti davvero speciali, e di questo sono davvero felicissima. Dopo un omicidio al night club La Gatta Nera, tutti gli indizi porteranno al di là dell’Oceano Atlantico. Spidey non avrà altra scelta: dovrà saltare sul primo volo per l’Europa e dare il via alla sua avventura attorno al mondo, ambientata in un Universo Marvel che guarda al passato.

 

 

 

Fonte: Marvel