Che bisogno c’è di quelli? Cacciatori di taglie, feccia!” Alla Marvel devono pensarla diversamente rispetto all’Ammiraglio Piett, al punto di dedicare una serie – all’esordio il prossimo 11 marzo – proprio a loro, le figure più western di Star Wars. Del resto, le avventure televisive del Mandaloriano hanno dimostrato che il potenziale narrativo del mondo criminale di quella galassia lontana lontana è valido almeno quanto gli scontri tra i titani del lato luminoso e oscuro della Forza. E così si presenta ai nastri di partenza Star Wars: Bounty Hunters, sceneggiata da Ethan Sacks e disegnata dal nostro Paolo Villanelli: inseguimenti, sparatorie doppi giochi e colpi di scena che ruotano attorno a figure come Boba Fett, Bossk e Valance, con l’aggiunta di qualche guest-star.

Sacks ha presentato così il suo nuovo progetto sul sito ufficiale di Star Wars:

 

Star Wars: Bounty Hunters #1, copertina di Lee Bermejo

Sacks – Sono stati gli editor Mark Paniccia e Tom Groneman a propormi l’idea geniale (perché sono loro i geni, non io) di realizzare la serie Bounty Hunters, mostrandoci degli squarci del mondo criminale attraverso l’occhio cibernetico di Valance.

Per il primo arco narrativo ho pensato che un buon modo per scandagliare i gloriosi angoli più oscuri dell’universo di Star Wars fosse quello di narrare una missione fallita che in passato aveva coinvolto numerosi cacciatori di taglie… un tradimento le cui conseguenze sono ancora tangibili anni dopo. Non tutti i cacciatori di taglie più famosi si schiereranno dalla stesa parte, cosa che naturalmente condurrà a un intenso scambio di colpi di blaster. È tutto quello che posso dire senza che i miei editor annullino la loro politica di non disintegrare gli autori.

Abbiamo Boba Fett, che è un vero e proprio enigma: l’abbiamo visto crescere da ragazzino avventato a killer dal cuore di ghiaccio. Quello che adoro visivamente di lui è che è impossibile capire cosa stia pensando, e questo lo rende molto più spaventoso sia esteticamente che dal punto di vista narrativo. Nel nostro primo arco narrativo, è talmente motivato nel dare la caccia a una figura del suo passato che mette letteralmente in pausa il suo viaggio per consegnare Han Solo a Jabba the Hutt pur di riscuotere questa nuova taglia. Immaginate il più temibile cacciatore di taglie della galassia infuriato con voi fino a questo punto! E non vedo l’ora che i lettori possano scoprire come l’abbia disegnato il mio straordinario collega. Paolo Villanelli: pura energia cinetica.

Star Wars: Bounty Hunters #2, copertina di Lee Bermejo

Sono inoltre fiero di annunciare che daremo la risposta definitiva alla domanda: “Chi vincerebbe in uno scontro, la Dottoressa Aphra o Bossk?” In realtà Aphra è solo una guest-star in questo arco narrativo, ma ci dà l’opportunità di mostrare quanto Bounty Hunters sia collegato al grande arazzo di Star Wars. I fan potranno godersi una storia fantastica, ora che la bravissima Alyssa Wong scrive la nuova serie di Aphra.

Infine abbiamo Valance. Sono abbastanza vecchio da sapere chi sia fin da quando avevo cinque anni e collezionavo tutti i fumetti, impaziente di divorare qualunque cosa fosse collegata a Star Wars. Ma se devo essere onesto, all’epoca non ero attirato dalla sua natura di eroe frainteso, ero alquanto disgustato dal suo bigottismo anti-droidi. Per contro, mi è piaciuto molto quello che Robbie Thompson e colleghi hanno fatto in Target Vader, ponendo l’accento sulla sua lotta per ritrovare ciò che resta della sua umanità. Quello che mi piace di lui è come la sua visione del mondo sia stata spazzata via quando è stato cacciato via dall’Impero, e come cerchi di rimettere insieme i pezzi di se stesso… sia letteralmente che metaforicamente. Inoltre, è un osso duro. Non vedevo l’ora di farlo scontrare con Boba Fett. Ma non vi dirò chi vincerà.

 

 

 

Fonte: Star Wars