Mark Shaw è Leviathan, come ormai è noto a tutti dopo quanto narrato da Evento Leviathan. C’è lui dietro la caduta e la ristrutturazione delle organizzazioni di spionaggio e le società segrete dell’Universo DC. Ora che ha preso potere su tutto quello specifico settore, Mark è un avversario temibilissimo per chiunque, uno dei criminali più potenti del mondo.

Leviathan Dawn è la storia in cui fa il suo ritorno e in cui lo vedremo affrontare alcuni dei super eroi che ancora hanno modo di opporglisi.

 

 

Lo speciale è nuovamente scritto da Brian M. Bendis e disegnato da Alex Maleev. Proprio lo sceneggiatore ha risposto alle domande di Comic Book Resources in merito alla storia, che esce il 26 febbraio negli Stati Uniti.

 

Leviathan Dawn #1, copertina di Alex Maleev

Bendis – Leviathan era ben poco preoccupato di proteggere la propria identità. Ora che gli eroi sanno chi sia, non hanno comunque idea di come e perché abbia fatto quello che ha fatto. E queste sono domande fondamentali. Leviatano si muove con velocità e con tanto successo che potrebbe essere già troppo tardi per porsele. Ogni volta che lo vedremo in scena, ci sarà una qualche sorta di escalation in ballo. Lui e i suoi sono molto motivati e lavorano per lo stesso scopo. Al termine di Leviathan Dawn, molti resteranno scioccati dai risultati che avranno raggiunto.

Il periodo che stanno vivendo i Kent è emotivamente molto provante. Hanno dovuto affrontare decisioni molto complesse e altre, di grande importanza, sono in attesa. Lois non si è ancora del tutto ripresa dalla perdita di suo padre per mano di Leviathan. Clark non ha ancora affrontato del tutto la morte di Jor-El. Lei non capisce fino in fondo il proprio rapporto con Sam Lane, e sia Lois che Clark sono sorpresi dalle nuove somiglianze che stanno scoprendo fra loro. Hanno entrambi perso i loro padri in circostanze frustranti.

Superman, ovviamente, non ha intenzione semplicemente di uccidere per vendetta, risponde a una morale più alta, e in questi momenti di crisi essa interviene con forza. Superman dovrà vedersela con Mark Shaw con la compassione e la forza che lo contraddistinguono. Ad ogni costo.

Event Leviathan: Checkmate #1, copertina di Alex Maleev

Alcuni dei nuovi alleati della Legion of Doom saranno molto impressionati da Leviathan, altri terrorizzati, ma per lo più non riusciranno a capire perché si stia opponendo a gran parte dei tradizionali modi di fare dei criminali DC. Non è una brava persona e nemmeno una cattiva, ma qualcosa di terzo. E ciò che non è allineato è molto frustrante per chi invece è inserito nelle caselle comuni.

Con l’uscita di Event Leviathan: Checkmate, scopriremo che Leviathan è sostanzialmente convinto di essere direttamente responsabile della decisione di Superman di rivelare la propria identità. Un sacco di persone avranno diverse interpretazioni della decisione di Clark.

Il fatto è che moltissimi danno per scontato che Mark Shaw senta di doversi redimere, prima o poi, per le proprie azioni, ma la realtà è che lui è convinto che proprio queste ultime siano la sua redenzione. Queste decisioni sono il prezzo che paga per i peccati del passato. Lui si ritiene l’eroe della storia, destinano a correggere i torti del mondo, ad aggiustare quel che è rotto. La gente che prende questo genere di decisioni vede la propria morale come qualcosa di assoluto, universale. Lo vediamo nel mondo reale, giorno dopo giorno.

Le persone sono in grado di trovare giustificazioni per il loro comportamento e affermare tranquillamente che dei crimini palesi sono in realtà qualcosa di buono, solo perché loro la pensano così. E Mark Shaw non è in cerca di redenzione. Sta solo cercando di modellare il mondo secondo la propria visione.

 

 

 

Fonte: Comic Book Resources