Non c’è pace per Clint Barton: fin dai tempi di Civil War II, l’arciere degli Avengers con un passato da criminale ha vissuto una vita turbolenta, a volte come nomade durante una serie di avventure on the road, a volte combattendo fianco a fianco di compagni particolarmente scalmanati come la Vedova Nera e Bucky Barnes. Quest’ultimo ciclo di avventure è stato raccontato da Matthew Rosenberg e Travel Foreman nella miniserie Tales of Suspense: Hawkeye and the Winter Soldier, la quale ha trovato da qualche giorno la sua ideale prosecuzione in Hawkeye: Freefall.

 

 

La nuova serie limitata in sei parti, che vede Occhio di Falco come protagonista in solitario, è impreziosita dai disegni di Otto Schmidt e ha esordito negli Stati Uniti mercoledì scorso.

Lo sceneggiatore di Uncanny X-Men e Quattro ragazzini entrano in una banca ha recentemente parlato in un’intervista di cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo carico di (dis)avventure incentrato sul tiratore con l’arco per eccellenza della Marvel:

 

Hawkeye: Freefall #1, variant cover di Otto Schmidt

Rosenberg – Freefall è un progetto a cui lavoro da molto tempo, e sono entusiasta del fatto che finalmente stia per essere pubblicato. Nella mia concezione iniziale sarebbe dovuto essere più collegato alla trama di Tales of Suspense, ma poi abbiamo preferito renderlo più indipendente. Questo non significa che non ci siano riferimenti, o che Bucky e Natasha non facciano capolino, ma abbiamo voluto rendere la serie il più accogliente possibile per nuovi lettori.

Clint è un personaggio molto divertente. In genere si vanta di essere imperturbabile, ma molte delle sue storie migliori sono quelle in cui si vede qualche crepa nella sua facciata.

Quando questa serie ha inizio, Occhio di Falco è quello di sempre, ma nel giro di poco tempo accade qualcosa che lo tocca molto da vicino, e quelle crepe iniziano ad affiorare. Ne segue che Occhio di Falco viene coinvolto in una questione che inizialmente non sembrava così seria. Pericolosamente coinvolto. E ancora una volta scoprirà cosa significa davvero cacciarsi in qualcosa di più grande di lui.

Nella mia proposta originale la serie si chiamava Hawkeye: It’s Not Funny Anymore [“Occhio di Falco: Adesso non è più divertente” – NdR], ma ai piani alti hanno pensato che avrebbe prestato il fianco a troppe battute ironiche, quindi abbiamo optato per Hawkeye: Freefall [“Occhio di Falco: Caduta libera”]. Questo titolo allude all’idea che Occhio di Falco viva in bilico su una fune tesa e debba costantemente mantenersi in equilibrio.

Hawkeye: Freefall #2, copertina di Kim Jacinto

Questa volta dovrà uscire dalla sua comfort zone, finendo in un territorio con poche certezze. Che Freefall abbia anche un significato liberatorio? Magari sta semplicemente correndo al massimo della velocità, fuori controllo, e per lui finirà molto male. Dovrete leggerlo per scoprirlo.

Abbiamo messo diverse trame in moto. Quella principale vede Occhio di Falco scontrarsi con Hood, cosa che lo mette su un sentiero insolito. Poi abbiamo il nuovo Ronin, che costituirà decisamente un grosso problema per lui. Ovviamente, altri personaggi hanno assunto l’identità di Ronin dopo Clint, e non sempre hanno agito in modo a lui gradito. Ora però le cose stanno per cambiare.

Il nuovo Ronin è particolarmente brutale e i suoi metodi sono un… problema. Ma soprattutto, la gente presume che si tratti di Clint, e non gradisce la cosa. Quindi, oltre a fermare Hood, Occhio di Falco deve anche cercare di risolvere questo mistero che spinge la gente a mettere in discussione le sue motivazioni e la sua reputazione. È alquanto irritato da tutta questa situazione.

Hawkeye: Freefall #3, copertina di Kim Jacinto

Questa serie sarà piena di cammei e ospiti speciali. Alcuni saranno soltanto delle parentesi divertenti, altri dei personaggi importanti e altri ancora preferiscono semplicemente tenere d’occhio la gente. E nel posto dove Clint è diretto avrà molto occhi puntati addosso, cosa che non tornerà a suo vantaggio ma sarà molto divertente.

Infine, Otto Schmidt è un artista geniale, di un livello superiore. Sa fare di tutto: è un grande narratore, ha uno stile unico, sa come progettare al meglio una tavola, come gestire l’umorismo e rendere vivaci le scene d’azione. La serie è fantastica, e spesso mi ritrovo a scrivere scene pensando a che effetto farà vederle disegnare da Otto. Il numero #3 è incentrato in modo particolare sui suoi punti di forza. La cosa che amo di più del suo lavoro, però, è vedere quanto siano impressionanti ed espressivi i suoi personaggi. Ti viene voglia di vivere nel loro stesso mondo. È straordinario vedere questa serie mentre prende vita.

 

 

 

Fonte: Screen Rant