Anche in un universo in perenne cambiamento come quello della Marvel certe cose rimangono costanti: è il caso del Programma Arma Plus, che fin dai tempi del Progetto Rinascita, che diede i natali a Capitan America, persevera nella sperimentazione e nella creazione di super soldati ricavati da eroi più o meno consenzienti, dallo stesso Steve Rogers a Wolverine, passando per Deadpool. Di tanto in tanto, qualcuno si convince di avere definitivamente smantellato o soppresso il Programma, ma prima o poi Weapon Plus rialza la testa.

 

 

A livello editoriale sta per succedere con lo speciale Weapon Plus: World War IV, contenente due storie autoconclusive. Quella firmata da Ryan Cady e David Baldeon è incentrata sul ritorno dei guerrieri animali potenziati ciberneticamente noti come Brute Force, ma i riflettori sono puntati soprattutto sulla prima, in cui lo sceneggiatore Benjamin Percy (X-Force) e il disegnatore Georges Jeanty (Buffy the Vampire Slayer) introducono un nuovo super soldato… che però ha qualcosa di stranamente familiare. Echi dell’Uomo Cosa riverberano nella nuova creazione del Programma Arma Plus, battezzata Man-Slaughter!

Weapon Plus: World War IV – terzo one-shot dedicato al Programma dopo quello su Wolverine e Capitan America e quello legato all’evento ragnesco Absolute Carnage – sarà pubblicato il prossimo 29 gennaio negli Stati Uniti. Percy ha presentato così la sua nuova creazione:

 

Weapon Plus: World War IV #1, copertina di Kyle Hotz

Percy – Jackson Strode è un giornalista investigativo che indaga su alcune scorie tossiche disperse da un laboratorio che si rivela appartenere ad Arma Plus. Si intrufola all’interno e dopo avere ficcato il naso qua e là si ritrova i fucili di vari soldati puntati in faccia, diventando un prigioniero e una cavia di laboratorio del progetto.

Arma Plus cerca di creare un siero del super soldato usando le ricerche sottratte agli esperimenti di Ted Sallis [l’Uomo Cosa originale – NdR], e Jackson è il risultato. È una riluttante arma paramilitare vivente. Anche se gli viene promessa una cura: i pezzi grossi usano questa speranza come carota in cima al bastone.

Quando incontriamo Jackson per la prima volta, si considera un contaminato, un umano che combatte contro un virus patogeno. Ha un minimo di controllo sul mostro racchiuso dentro di lui, può trasformare il suo corpo e renderlo un’arma in caso di bisogno, ma arginarlo diventa sempre più difficile.

Incontriamo Man-Slaughter durante una missione sotto copertura in Russia, dove il suo bersaglio è un generale da assassinare… e non aggiungerò altro su come si sviluppi quella missione, dirò solo che presto viene riassegnato nel Nordovest Pacifico, a un’altra che necessita delle sue abilità speciali. Una cupola di nebbia è calata su una città della Penisola Olimpica. Nessuno ne esce, e chi vi entra non fa mai ritorno. La cupola si rivela essere un bioma. Qualcosa di molto, molto cattivo cresce al suo interno. E… cresce in fretta, espandendosi senza tregua.

Adoro questo personaggio, frutto delle sessioni di brainstorming tra me e Chris Robinson. Adoro le illustrazioni macabre, oscure e magnifiche di Georges Jeanty. E adoro i toni da giallo/horror della vicenda. Mi piace molto la sfida di creare un personaggio, un mondo e una storia pienamente realizzati nel giro di un singolo numero. Credo che i lettori resteranno sorpresi (e spaventati) da quanto questa storia abbia da offrire.

Man-Slaughter potrebbe facilmente fare capolino in X-Force o in Wolverine, dato che una minaccia botanica si collega direttamente a Krakoa e alla tecnologia organica con cui armeggiano laggiù. Riesco a immaginare facilmente Forge e Man-Slaughter che finiscono nei guai assieme. Vedremo.

 

 

 

Fonti: CBRMarvel