L’inizio dell’anno, si sa, è tempo di bilanci. E se c’è qualcuno che è autorizzato a farli nell’ambito del fumetto è Kelly Thompson, che ha appena concluso un 2019 prolifico ed entusiasmante dal punto di vista professionale. Lo scorso anno ha visto l’ex critica fumettistica passare da mostri sacri della Casa delle Idee come Spider-Man e Deadpool a icone cult come i West Coast AvengersRogue e Gambit, il tutto senza mai dimenticare la sua beniamina per eccellenza, Captain Marvel.

 

 

Carol Danvers accompagnerà la Thompson anche nel corso del 2020, dalla serie regolare a Captain Marvel: The End, speciale in uscita il 29 gennaio che in un certo senso chiude il cerchio riportandola là dove tutto era cominciato l’anno precedente. Un’occasione perfetta per fare il punto della situazione assieme ai lettori sulle pagine del sito ufficiale della Marvel:

 

Captain Marvel #1, copertina di Amanda Conner

Inizio anno – Captain Marvel: Per me è stato un onore vedermi affidare la serie di Carol in un momento in cui stava per diventare una delle eroine più famose del mondo grazie al film. Ero anche nervosa, perché era un palcoscenico dove potevo facilmente inciampare e cadere, ma in sintesi è stato un onore. È anche stato un po’ come tornare a casa, dato che Carol è stata il primo personaggio su cui ho lavorato per la Marvel, nel 2015 [scrivendo insieme a Kelly Sue DeConnick la miniserie Captain Marvel & the Carol Corps – NdR]. È stata un’esperienza incredibile, e sono particolarmente grata a collaboratori come Carmen Carnero, Lee Garbett e Tamra Bonvillain.

Primavera – Mr. & Mrs. X: Avrei voluto tanto continuare, ma diciassette numeri interamente dedicati a Gambit e Rogue sono più di quanto osassi sognare, quindi non sono troppo triste. Insomma, se andassi a dire alla Kelly sedicenne, la quale aveva l’abitudine di comprare copie extra degli X-Men per ritagliare le pagine e fare dei collage su Rogue e Gambit, che un giorno non solo avrebbe scritto diciassette numeri su quei personaggi ma che li avrebbe ridefiniti per una nuova generazione di lettori… le sarebbe esplosa la testa. È stato straordinario, e spero di avere un’altra occasione di lavorare su di loro, prima o poi.

Estate – West Coast Avengers: Oh, quanto ho amato West Coast Avengers! Avevo così tanti progetti per loro. Il loro numero #1 è forse uno dei migliori che abbia mai realizzato. Ogni cosa andava al suo posto meravigliosamente. Avevo pianificato tutto a ogni livello: in che direzione sviluppare le storie, con che tono e come utilizzare i personaggi. Avevo così tante cose da dire su Gwenpool, o sulla coppia che formava con Quentin Quire. Ero entusiasta della strada da seguire e del significato che avrebbe avuto per quei personaggi. Avrei solo voluto più tempo per sviluppare Kate [Bishop] e Johnny [Watts, alias Fuse].

Deadpool #1, copertina di Chris Bachalo

Autunno – Deadpool: Dopo la delizia, il puro terrore. Wade era uno dei personaggi sulla mia lista dei desideri, questo è certo, ma è anche più difficile da sceneggiare di quanto la gente creda. Dato che si può fare di tutto con lui, sembra che sia un personaggio facile da approcciare, ma in realtà è proprio questo che lo rende più difficile. Devi tenerlo un po’ a briglie strette. E se non vuoi che la sua venga bollata semplicemente come “un’altra serie buffa”, devi veramente pensare a ciò che il personaggio può dire e a cosa tu vuoi dire attraverso di lui. I punti di forza di Deadpool sono anche i suoi punti deboli. È forte perché con lui puoi fare qualunque cosa… ed è debole perché con lui puoi fare qualunque cosa. Inoltre è stato in circa quattro miliardi di fumetti, quindi con lui è stato già fatto praticamente tutto.

Inverno – Amazing Spider-Man: Full Circle: “È stata un’esperienza folle ma affascinante. Ti veniva consegnata la sceneggiatura fino al tuo punto della storia e da lì dovevi proseguire. Sospetto che ognuno di noi cercasse di mettere nei guai il più possibile lo scrittore successivo… ma tutto sommato è stato divertente. Di certo ho maledetto il nome di Nick Spencer, e sono sicura che Al Ewing abbia maledetto il mio.

Fine anno – Captain Marvel: The End: Solitamente non amo molto le storie in flashforward, e inizialmente ho esitato ad accettare il progetto proprio per questo, ma sono felice di averlo fatto. Alla fine ho adorato questo titolo e avrei voluto fare una serie intera con quei personaggi. Carmen Carnero è fantastica, e probabilmente questa è la sua opera che amo di più. Contiene delle scene epiche e soprattutto è incredibilmente emotiva! Durante il controllo del lettering mi sono venuti i lacrimoni!

 

Captain Marvel: The End #1, copertina

 

 

Fonte: Marvel