La Suicide Squad, il gruppo di super cattivi obbligati a svolgere missioni per il governo degli Stati Uniti, ha appena visto la propria serie al centro di un importante rilancio, con Tom Taylor, tra gli scrittori più interessanti del panorama statunitense, unire le forze con Bruno Redondo, andando a ricomporre il team creativo di Injustice.

Lo sceneggiatore di X-Men: Red ha risposto ad alcune domande di Comic Book Resources in merito al ritorno della squadra di reietti per eccellenza dell’Universo DC:

 

suicide Squad #1, copertina di Bruno Redondo

Taylor – Sono davvero entusiasta all’idea di far incontrare la Suicide Squad con i Revolutionaries. Ci sono dieci nuovi personaggi che ho creato appositamente per questa storia, e si incontreranno con volti ben noti che non vedete da un sacco di tempo, come Cavalier, Magpie e Zebra-Man, che è il migliore!

Sono felicissimo anche solo di poter condividere il senso di divertimento folle di questa serie, che vogliamo sia all’altezza della propria storia. Non tutti i membri di un gruppo che si chiama Suicide Squad dovrebbero sopravvivere alle missioni, secondo me. Questa storia ne terrà decisamente conto.

Sono un fan di Harley Quinn da sempre e ho adorato scriverla in Injustice. Ho scritto delle scene che la coinvolgevano a cui sono molto legato, e riaverla in DCeased è stato fantastico.

Del nuovo cast di Suicide Squad, Aerie e Wing sono le mie preferite. Una coppia fenomenale. La loro relazione è bizzarra e le loro personalità divertenti e libere, così legate e interdipendenti, sono interessantissime. Poter lanciare dei personaggi del genere in un contesto folle come quello che vedrete è stato molto divertente. Osita, leader dei Revolutionaries, è altrettanto interessante.

 

In particolare, Taylor apprezza Harley Quinn quando è lontana da Joker, quando non è la sua vittima. Il motivo per cui il personaggio di Harley è così amato è che dice sempre la verità, sa ridere dei potenti, sa mettere in ridicolo chi è ingessato e serioso. Tutti noi vorremmo avere un po’ più di Harley nella nostra personalità.

 

Suicide Squad: Harley Quinn e Deadshot, character design di Bruno Redondo

Taylor – La Suicide Squad è un gruppo di criminali che lavora per il Governo. I Revoutionaries si considerano combattenti per la libertà, altri li definirebbero terroristi. Io non prendo posizione e voglio assicurare un tono di grigio dal punto di vista etico. Certamente non si presentano bene, fanno cose cattive in ogni senso del termine, ma il tutto avviene in un contesto complicato. Ovvio che si parli anche del mondo contemporaneo: una storia come questa non può ignorare i temi odierni.

Il mio impegno più importante è cercare di far sì che i personaggi risultino veri sulla pagina, che abbiano una voce loro, che si capisca cosa li fa muovere. E, a prescindere da cosa vogliano, come vivano, cosa rimpiangano, è importante che questo venga a galla, che si mostri almeno in parte ai lettori.

D’altra parte ci sono i modi in cui cerco sempre di far cascare i lettori nei miei trucchetti emotivi, mettendo un po’ di umorismo nella pagina proprio appena prima delle scene più emozionanti. Quindi spesso chi legge le mie storie si trova a sorridere proprio quando poi arrivano le sorprese, spesso quelle brutte. Voglio far credere alle persone di essere in una posizione sicura per poi portar via la sedia mentre si stanno sedendo. E con la Suicide Squad sottomano, funziona meglio che in ogni altra situazione.

 

Una storia in cui si uccidono i personaggi che si amano, ci avverte Taylor, perché i lettori devono avere coscienza che non c’è terreno solido sotto i loro piedi. Un altro avvertimento: il personaggio di Lok, che sostituisce Amanda Waller come direttore della squadra, sarà anche peggio del suo odiato predecessore. Per quanto la Waller fosse senza scrupoli, Lok dimostrerà un’inedita vena sadica nel suo rapporto con la Task Force X

 

 

 

Fonte: Comic Book Resources