Grant Morrison e Dan Mora hanno prodotto una nuova storia di Klaus, la versione metallara e guerriera di Babbo Natale da loro creata per i BOOM! Studios.

Questa volta, ci si concentra sul personaggio di Joe Christmas, e Newsarama ha contattato lo sceneggiatore scozzese per parlare di questo nuovo fumetto che rivisita in chiave morrisoniana la natura dell’icona fondamentale del Natale.

 

 

Klaus and the Life and Times of Joe Christmas è uscito lo scorso 18 dicembre negli Stati Uniti ed è un’avventura senza parole, silenziosa.

 

Klaus and the Life and Times of Joe Christmas, anteprima 01

Morrison – Si è trattato di una scelta dettata dalle circostanze pratiche. Lavorando contemporaneamente a un sacco di sceneggiature per il Cinema e la TV, quest’anno non ho potuto organizzare la mia scaletta personale per riuscire anche a scrivere il tradizionale speciale di Klaus di quarantotto pagine.

Allo stesso tempo non volevo saltare l’appuntamento natalizio, quindi abbiamo rubato un’idea dal calendario dell’Avvento e abbiamo prodotto venticinque illustrazioni, una per ogni giorno di dicembre che conduce al Natale.

Eravamo partiti con venticinque scene a caso da avventure mai narrate di Klaus, ma poi mi ha attratto la sfida di utilizzarle per raccontare una storia, divenuta la narrazione di una vita intera, quella di un bambino orfano noto solo come Joe Christmas.

Il risultato è stato il miglior lavoro di Dan Mora che abbia mai visto ad oggi. Le storie precedenti hanno mostrato come Klaus sia rimasto intrappolato nella Luna per un paio di decenni, più o meno al passaggio del millennio, quindi dovevamo lavorare attorno a quel concetto, assicurandoci che la vita di Joe potesse svilupparsi attraverso otto decenni abbondanti senza inciampare su elementi della continuity.

 

Dato che le pagine del progetto sarebbero state sensibilmente meno rispetto alle consuete quarantotto, Grant Morrison e Dan Mora hanno cercato di condensare tutti i trionfi e le tragedie di una vita in venticinque immagini, nel tentativo di dare grande profondità emotiva e temporale alla vicenda. Ecco il perché di uno sforzo di costruzione del mondo molto dettagliato in ognuna di esse, ricche di simbolismo, di particolari, di informazioni.

 

Klaus and the Life and Times of Joe Christmas, anteprima 02

Morrison – Io vedo questa versione di Santa Claus come la più supereroica in assoluto. Ed è sempre stata questa l’intenzione: consegnargli una storia segreta delle origini, immortalità, super forza, una specie di Batmobile nella forma della sua fida slitta, super compagni animali e una base segreta. Anche questa storia di Joe Christmas può essere vista come la storia mai narrata della spalla di Klaus.

Detto questo, per quanto sia un avventuriero, il nostro eroe rimane pur sempre Babbo Natale, amico dei bambini e portatore di regali, il che significa una certa gentilezza, generosità, l’abilità di vedere chi è stato buono e chi monello. Il che lo qualifica più come un Superman o un Dr. Who che non un Wolverine o un Batman. Klaus ha già passato la fase di uomo dei boschi, vigilante e fuorilegge durante le sue origini.

Se torneremo ai concetti che vedrete in questo nuovo speciale? Penso che funzionino meglio come sguardi fuggevoli. Certamente posso intuire la possibilità di tornare a uno o due degli eventi che suggeriamo nelle illustrazioni. Ho una storia tutta riguardante gli animali di Klaus, che parla del lupo Lilli, del gatto di Joe, Tiger, e degli animali musicisti dei fratelli Grimm, della favola del Musico di Brema, tutti impegnati in una missione notturna.

 

In Klaus and the Life and Times of Joe Christmas, Grant Morrison mostra momenti belli e brutti, un po’ come durante ogni singola esistenza reale, con la speranza di dare occasione ai lettori di avere il quadro completa della vita di Joe e di tutti i suoi cari: dalla sua amata moglie al suo gattino. Una vita ricca e interessante, secondo lo scrittore, il quale afferma che potrebbe immaginare materiale narrativo senza fine per il co-protagonista delle storie di Klaus.

 

 

 

Fonte: Newsarama