Le dernier Atlas, copertina di Hervé Tanquerelle

La scorsa settimana, l’Associazione dei critici e dei giornalisti del Fumetto francese ha annunciato il vincitore del Gran Prix, che sarà assegnato al prossimo Festival International de la Bande Dessinee di Angoulême. In occasione della manifestazione francese sarà consegnato anche il Premio Goscinny, che viene ogni anno conferito a uno sceneggiatore per celebrare la sua carriera. Nel 2020, però, i fumettisti premiati saranno due: Gwen de Bonneval e Fabien Vehlmann, gli scrittori della serie Le dernier atlas.

Entrambi hanno lavorato sulle pagine di Spirou, per poi iniziare il loro sodalizio creando la serie Samedi et Dimanche, storia di due lucertole che vivono su un’isola cercando la propria identità. La coppia di scrittori ha poi fondato nel 2013 la rivista antologica Professeur Cyclope assieme ai colleghi Hervé Tanquerelle, Cyril Pedrosa e Brüno.

Quest’anno, de Bonneval e Vehlmann hanno realizzato il primo volume di Le dernier atlas, una trilogia disegnata dallo stesso Tanquerelle e da Fred Blanchard. La storia si svolge in un universo parallelo nel quale durante gli anni ’70 gli Atlas, dei giganteschi robot, sono stati impiegati nella guerra d’Algeria, e in seguito a un incidente sono stati smantellati. Nel presente, alla vigilia di una catastrofe naturale senza precedenti, un criminale si ritrova a dover lavorare per un uomo che vuole rubare e riattivare l’ultimo Atlas.

La giuria del Premio Goscinny ha diffuso la motivazione dietro alla scelta:

 

Una storia che cerca di alzare l’asticella del fumetto di genere. Questa odissea ucronica rifiuta gli stereotipi per raccontare al meglio la sua trama e le sue molteplici ramificazioni. Il contesto politico della Guerra d’Algeria e la sua struttura elaborata confermano questa ambizione. Per tutti questi motivi, il Premio Goscinny ha voluto premiare quest’opera che coniuga l’accademismo e l’essere ancorati alla tradizione ma utilizzando nuovi formati e nuovi stili di scrittura.

 

 

Fonte: ActuaBD