Batman #85, in uscita il mese prossimo, sarà l’ultimo numero della serie scritto da Tom King. Giunge al termine un impegno, ma non necessariamente una storia, dato che lo sceneggiatore traslocherà armi e bagagli, portandosi dietro temi e trame, sulla maxi-serie in dodici parti Batman/Catwoman, dove porterà a compimento il suo progetto, nato per svilupparsi nel corso di cento uscite.

Proprio di questa transizione e dei cambiamenti rispetto al piano originale King ha discusso sulle pagine di Comic Book Resources, a partire da come abbia influenzato la sua scrittura l’avvento di John Romita Jr. sulla serie del Cavaliere Oscuro:

 

Batman #85, copertina di Tony S. Daniel

King – Il primo cambiamento che ha causato è stato farmi decidere che ci sarebbe stata spesso una pioggia torrenziale, dato che lui la disegna meglio di chiunque altro. Volevo quella specie di atmosfera alla Kirby un po’ malata che è in grado di creare. Una pioggia che ricordasse Questo uomo, questo mostro. Volevo che tutto sgocciolasse.

Questo albo è il primo che abbia mai realizzato pensando soprattutto alla trama e non alla sceneggiatura completa, perché John lavora con il metodo Marvel, e io non avevo la minima idea di come si facesse. Motivo per cui ho scritto una sceneggiatura, in effetti, e gliel’ho consegnata dicendogli che, dai tempi di Kirby, nessuno lavora meglio di lui con il metodo Marvel, quindi poteva prenderla e trattarla come un soggetto, cambiando qualunque cosa volesse. Cosa che ha fatto, perché nessuno è migliore di John Romita Jr. quando si tratta di raccontare per immagini. E ha migliorato tutto quanto. Un’esperienza di lavoro molto diversa dal solito.

E davvero terrorizzante, perché John ha disegnato alcuni dei miei fumetti preferiti di tutti i tempi, come quella strepitosa run degli X-Men o il Wolverine di Mark Millar. Se penso alle sue tavole per il Daredevil di Frank Miller… Andavo a scuola alla Columbia, a New York, e l’ho scelta perché ero innamorato del modo in cui disegnava l’università in quelle storie. Giuro su dio che pensavo che se Matt Murdock era andato alla Columbia, dovevo farlo anch’io. Lavorare con lui mi ha intimidito un sacco.

Batman #84 Variant Cover di Francesco Mattina

Ancora non ho scritto il vero finale della storia. So che avrò a disposizione tre diversi artisti tra cui scegliere e non ho ancora deciso chi lo disegnerà. So cosa accadrà, più o meno, ma ancora non ho deciso nulla. A un certo punto ho deciso che questo numero #85 doveva comunque rappresentare la conclusione di una fase. Credo che tra una decina d’anni, qualcuno che vorrà leggere il Batman di Tom King si aspetterà che questo accada, che la mia ultima storia sulla testata abbia un significato compiuto e non sia soltanto un numero di passaggio.

Detto ciò, la serie Batman/Catwoman prende le mosse proprio da dove ci fermeremo. Per me sarà qualcosa di simile a un Batman: Anno uno che dialoga con Il ritorno del Cavaliere Oscuro. Si tratta di una nascita e una rinascita del personaggio. Quella è l’atmosfera che voglio ottenere.

 

Tom King ha dichiarato di essere abbastanza in pace con il modo in cui ha raccontato e strutturato gli eventi di City of Bane, il ciclo narrativo che chiude la sua esperienza sulla testata. Così come si ritiene soddisfatto del modo in cui ha preparato e disposto i pezzi della scacchiera per chiudere i discorsi sul rapporto tra Batman e Catwoman nella serie che sta per prendere in carico.

 

King – Un po’ di ansia è sempre dentro di me. Voglio dire… sto per passare a una fase della mia carriera che dovrebbe essere molto più allegra. Dal punto di vista delle storie a fumetti, intendo. Invece ho l’impressione che le trame su cui sono al lavoro per il Cinema e per la TV si stiano facendo sempre più toste.

Dal punto di vista fumettistico, però, io sono innamorato di Batman, e ho l’impressione di non aver ancora fatto con lui qualcosa di impegnato ed aulico come mi è capitato con Visione e Mister Miracle. Perché avevo un impegno quindicinale, perché le scadenze erano ravvicinate e il ritmo della storia era doverosamente altissimo.

Sono molto orgoglioso di quel che abbiamo realizzato, ma non abbiamo mai approfondito la cosa del tutto, come invece è consentito dalle miniserie di dodici numeri, e ora avrò l’occasione di farlo assieme a Clay Mann, su Batman/Catwoman. Adesso sì.

 

 

 

Fonte: Comic Book Resources