Durante l’edizione 2019 di Lucca Comics & Games, abbiamo avuto il piacere di incontrare Yudori, autrice della serie in due volumi La scelta di Pandora, pubblicata in Italia da J-POP.

Il manga è ambientato negli Stati Uniti del XIX Secolo e racconta le vicende di una bambina per metà asiatica, orfana di madre e con un padre molto più affezionato all’alcol che a lei. Pandora, però, ha un temperamento curioso e indomabile.

 

 

Con l’autrice abbiamo parlato del suo fumetto, tra bellezza, potere e l’importanza di essere se stessi. Trovate tutto qua sotto. Ringraziamo la casa editrice milanese per aver reso possibile questa intervista.

 

Ciao, Yudori, e benvenuta su BadTaste.it!
Prima di tutto volevo dirti che è un piacere per me poterti intervistare, e, dato che questa è la tua prima volta in Italia, volevo chiederti di presentarti ai lettori del nostro sito. Come ti sei appassionata al Fumetto? Quando hai deciso di fare dell’illustrazione il tuo mestiere?

Sono Yudori e sono l’autrice di “La scelta di Pandora”, ciao a tutti! Quando avevo circa vent’anni, non pensavo che avrei fatto questo lavoro, stavo frequentando l’università per laurearmi in Storia, ma poi ho cominciato a guadagnare dai disegni che facevo. In quel periodo ho incontrato Jung Gi Kim, che è un famoso artista sudcoreano, il quale mi ha detto che avrei dovuto cominciare a pubblicare i miei disegni e fare della mia arte il mio lavoro.

Hai uno stile di disegno molto particolare, sembra la commistione di diverse influenze. Alcuni particolari del design dei tuoi personaggi e delle tue tavole sono davvero unici. Come sei riuscita a creare questo stile? Quali sono state le tue fonti di ispirazione?

Non credo davvero di avere uno stile di disegno unico, ma sono cresciuta con la tradizione artistica occidentale. Quando andavo a scuola, in Corea, mi esercitavo sempre a disegnare le statue dell’antica Grecia, quindi mi sono allenata a rappresentare la bellezza canonica. Poi. però, mi sono guardata allo specchio e ho pensato che non assomigliavo a nessuna delle persone che stavo disegnando, così ho cominciato a fare pratica disegnando volti di persone asiatiche e ho visitato molti musei per poter prendere ispirazione dall’Arte non occidentale.

Hai menzionato la bellezza canonica. In uno dei commenti presenti all’interno dei volumi di “La scelta di Pandora” poni ai lettori una domanda: chi decide quali sono i canoni delle bellezza nella società? Vorrei perciò chiederti cos’è la bellezza per te.

Per me la bellezza è… Questa è davvero una domanda difficile! Penso che la bellezza sia potere, inteso in termini politici. Molti ritengono che la bellezza non abbia a che fare con la politica, ma la bellezza ruota tutta attorno alla politica, è incentrata su quello che vogliono le persone al potere.

Nel corso della Storia, che ha visto gli uomini bianchi al potere, tutto ruotava attorno a ciò che loro volevano, e anche adesso mi sembra sia così. Nel mio universo personale, però, sono io che definisco la bellezza canonica, perché sono la persona più potente nel mio universo! E credo che ciascuno dovrebbe pensare, almeno nella propria vita, di essere il centro dell’universo. In questo modo, ognuno può diventare la persona più bella, ai propri occhi.

Parliamo di “La scelta di Pandora”: puoi raccontarci l’origine di questa storia?

Ho cominciato a pensare a questa storia quando ero alle scuole superiori. Ho fatto un’esperienza come studente di scambio in una piccola cittadina del Maine, dove ero l’unica asiatica in tutta la scuola, che era un istituto cattolico molto restrittivo.

Quando si fa domanda per partecipare agli scambi di studenti, devi inviare un modulo con una tua foto, e la famiglia americana che ti accoglie ti sceglie basandosi sul tuo profilo. Ricordo di aver pensato che sembrava quasi un matrimonio vittoriano, in cui si inviava il proprio ritratto e si sperava di essere scelte. Mi sono sentita molto isolata, così ho cominciato a pensare a questa ragazza asiatica in una piccola città dell’America che non trova nulla che le somigli e si sente spaesata.

Nel tuo fumetto hai parlato di molti temi attuali, inserendoli in una cornice storica. Mi hai detto che avevi deciso di laurearti in Storia: hai scelto di fare un fumetto di genere storico perché sei un’appassionata o c’è qualche altra ragione?

La Storia è tutta incentrata sul potere. Si dice che siano i vincitori a scrivere la Storia, dopotutto. Io sono sempre stata attratta dalla storia delle minoranze, quindi non dai grandi conflitti, ma piuttosto da come vivevano le persone comuni, le donne e le persone appartenenti alle minoranze etniche. Ecco perché ho scelto questa collocazione storica.

Con “La scelta di Pandora” hai creato un cast di personaggi femminili ricco e interessante. A parte la protagonista, qual è il tuo preferito e perché?

Fammi pensare… Nella storia c’è questa donna bionda, Adele, che sembra tranquilla, vulnerabile, sottomessa, ma alla fine ottiene ciò che vuole!

Sei molto attiva sui social network e a volte affronti tematiche sociali da una prospettiva molto personale. Quando hai deciso di esporti in modo così diretto su Internet? Hai mai avuto paura di incappare in scambi sgradevoli, visto che la rete non è un luogo tranquillo dove condividere le proprie opinioni…

Penso di riuscire a mantenere una distanza molto positiva tra la “vera me” e quella che mostro sui social. Posso sembrare molto aggressiva, oltraggiosa e arrabbiata tramite i social media, perché non si vedono molte donne asiatiche esprimersi così e quindi ritengo che sia importante dare un esempio.

Nella mia vita di tutti i giorni amo passare il tempo con i miei gatti, ho una relazione molto bella con la mia famiglia, e ho qualche amico stretto a cui tengo tanto. Ritengo che mi aiuti molto il fatto di avere questa distanza dai media, perché anche quando le persone parlano male di me su Internet la cosa non mi scalfisce!

Se dovessi dare un consiglio a dei giovani artisti che vogliono promuovere la propria arte online, che cosa gli diresti?

Direi loro di essere sé stessi, perché sulla lunga distanza è la cosa che conta. E direi anche che, nonostante essere sopra le righe, al momento, sia una cosa molto popolare sul web, nessuno si deve forzare a essere così. Se una persona è tranquilla e più “conforme alla società”, va benissimo lo stesso. L’importante è essere se stessi, anche se si è vulnerabili e se si è conformi agli stereotipi di genere. Non conta se ti piacciono i capelli lunghi, truccarti o il tuo sogno è quello di fare la casalinga: qualunque cosa tu voglia fare, sii te stesso.

Hai qualche personaggio femminile che ti piace particolarmente? Che sia il personaggio di un film, di un fumetto o di un libro…

Mi piace molto un romanzo francese che si intitola “L’amante”, di Marguerite Duras, che è la storia in parte autobiografica dell’autrice quindicenne nell’Indocina francese, agli inizi degli anni Trenta, che ha una relazione sessuale con un uomo molto più grande di lei. Si tratta dunque di un racconto di pedofilia, ma da una prospettiva femminile, che ho trovato molto interessante.

Ultima domanda: stai lavorando a qualcosa di nuovo?

Attualmente sto scrivendo una nuova storia ambientata nell’Olanda del XVII Secolo, che ha per protagonista una ragazzina che sta inventando un macchinario per volare!

 

Yudori a Lucca Comics & Games 2019