Lo scorso luglio, Dark Horse ha annunciato Skulldigger + Skeleton Boy, una nuova miniserie in sei parti ambientata nell’universo narrativo di Black Hammer che rappresenta un tributo agli anni Ottanta del Fumetto americano. Scritta da Jeff Lemire (che l’ha ideata insieme al co-creatore del titolo Dean Ormston) e disegnata da Tonci Zonjic (Lobster Johnson), debutterà nelle fumetterie statunitensi il prossimo 11 dicembre.

In Italia, i fumetti di Black Hammer vengono proposti da BAO Publishing, che ad oggi ha dato alle stampe tre volumi della serie ammiraglia e due spin-off: Sherlock Frankenstein e la Legione del Male e Quantum Age.

Questa la sinossi del numero #1 di Skulldigger + Skeleton Boy:

 

Spiral City si trova intrappolata in un circolo vizioso di crimine, corruzione e violenza. Con il cuore della città in gioco, un vigilante si risveglia in Skulldigger. Ma quando il malvagio Grimjin scappa di prigione, basteranno lui e il suo aiutante Skeleton Boy a salvare Spiral City?

 

I due autori sono stati contattati dalla redazione di Comics Beat per parlare del processo creativo alla base della miniserie. Per cominciare, è stato chiesto a Lemire come abbia reagito alla risposta del pubblico dopo gli ultimi numeri di Black Hammer:

 

Skulldigger + Skeleton Boy #1, copertina di Tonci Zonjic

Lemire – Devo essere onesto, non leggo recensioni o cose del genere, perciò non ho idea di come sia stata accolta la conclusione della storia della fattoria. So di averla raccontata proprio come volevo, su questo ho il controllo, e sono felice di come sia finita. È triste non poter più raccontare storie con alcuni di quei personaggi, ma provo lo stesso anche per Sweet Tooth, Royal City e tutte le mie storie passate. Ti affezioni molto ai tuoi personaggi e ti mancano, ma devi capire quando è il momento giusto per fermarti e passare ad altro.

Zonjic – Penso di essere ancora un po’ indietro, perché ormai è un universo complesso, ma ho letto le prime 450 pagine circa di Black Hammer in una volta sola e ho accettato questo incarico ancor prima di scoprire che si tratta di un’espansione di quel mondo che ricalca le atmosfere di alcuni dei miei fumetti preferiti degli anni Novanta preferiti e – senza spoilerare nulla – la più sinistra vista finora. Mi piace come suona.

Lemire – Non ho dovuto fare molta ricerca, perché i fumetti di quel periodo sono profondamente radicati in me. In quanto figlio degli anni ’80, i lavori di Frank Miller hanno influenzato la mia formazione, ed è difficile individuare il momento preciso in cui ho cominciato a scrivere storie e disegnare fumetti. Perciò quei fumetti sono stati la nostra guida, o per lo meno ci siamo ispirati a quelli per Skulldigger, ma penso che la direzione intrapresa sia abbastanza originale.

Zonjic – Non voglio parlare per Jeff, ma come tanti altri abbiamo letto così tante volte Batman: Anno uno e altri classici degli anni ’80 che probabilmente potremmo ridisegnarli a memoria.

I lavori di Frank Miller sono tra le cose che ho ripreso, ma alla fine non li ho usati molto, perché ne sarebbe uscita un’imitazione che avrebbe distratto i lettori dalla storia. Ho preso come riferimento manga divertenti come Cyborg 009 e i fumetti di Leiji Matsumoto. Ho guardato qualche film di metà anni ’90 per riassorbire le acconciature e i giubbottoni sportivi dell’epoca. C’è stata una fase di immersione in tutto ciò, perché una volta che cominci a lavorare sulle tavole è difficile tornarci.

Lemire – Se Lucy Weber, come nuova Black Hammer, è progressivamente diventata la nostra eroina “alfa”, Skulldigger è la sua ombra. Ora sono la luce e l’ombra del nostro universo, e con il passare del tempo daranno vita a storie molto interessanti. Al di là del suo ruolo più grande nell’universo narrativo di Black Hammer, la storia di Skulldigger è anche un commento alla violenza, e in particolare ai suoi effetti sui bambini.

Skulldigger & Skeleton Boy #1, variant cover di Tonci Zonjic

Zonjic – Il processo di design si è focalizzato perlopiù su Skulldigger e Skeleton Boy, mi sono preso qualche mese per fare delle prove e creare dei costumi memorabili, che in quel mondo avrebbero potuto essere realizzati da qualcuno che non ha le risorse di Bruce Wayne. Trovare una nuova forma per il teschio è stata un’impresa, perché quella classica viene utilizzata da qualcosa come 5.000 anni. Non posso dire di aver fatto un confronto con tutti i teschi mai realizzati nella Storia dell’Uomo, ma il loro aspetto mi sembra abbastanza divertente. E probabilmente potete rifarli a casa!

Lemire – Avevo realizzato qualche disegno [di Skulldigger e Skeleton Boy], e Tonci li ha visti di certo, ma li ha ignorati e ha creato una sua versione, che è molto più potente.

È difficile immaginare come sarebbero state queste storie [se le avessi disegnato io]. Ovviamente abbiamo stile molto diversi, ognuno con una sua forza, e lo stesso vale per come raccontiamo le nostre storie, ma sono felice che le stia disegnando Tonci e non io. Ha portato tutto a un livello più alto con i suoi incredibili disegni e il suo istinto da narratore.

Questo fumetto esplorerà in modo abbastanza approfondito la storia dei personaggi urbani dell’universo narrativo di Black Hammer. Crimson Fist giocherà un grande ruolo. La storia offre inoltre un grande ruolo anche al cattivo, Grimjim. È stato introdotto per la prima volta in Sherlock Frankenstein, e morivo dalla voglia di riutilizzarlo.

 

 

 

Fonti: Bleeding Cool | Comics Beat