J.J. Abrams e suo figlio Henry rispondono alle domande di Entertainment Weekly sulla miniserie Spider-Man che hanno scritto assieme per la Marvel e per le matite di Sara Pichelli. Noi abbiamo già letto il primo episodio e ve lo abbiamo recensito, ma sappiamo bene che la maggior parte dei lettori italiani avrà modo di approcciarsi alla storia solo in occasione di Lucca Comics & Games 2019, tra qualche settimana.

Pertanto, se volete proseguire nella lettura di questo articolo, fate attenzione agli SPOILER.

 

 

Ecco quel che i due Abrams hanno dichiarato di interessante in merito alle gesta di un Peter Parker ipotetico, proiettato nel futuro e scoraggiato nella sua ispirazione di super eroe, nonché padre di un figlio distante e problematico che sta per scoprire di aver ereditato i poteri di ragno.

 

Spider-Man #1, copertina di Olivier Coipel

Henry Abrams – Ci sono dei paralleli evidenti tra Peter e il giovane Ben. Entrambi hanno queste abilità, scoperte da adolescenti al liceo, vessati dai bulli e con difficoltà a farsi degli amici. Ma la cosa che mi affascina è che Peter ha perfetta coscienza dell’origine di quei poteri, del morso del ragno e dell’immediata capacità di aderire alle pareti e tutto il resto; mentre per Ben, ragazzino pieno di problemi emotivi e che si sente abbandonato dal padre, incapace di relazionarsi agli altri e trovare il proprio posto nel mondo, dovrà affrontare anche il problema di sentirsi un mostro, perché non ha la minima idea di chi sia. Sa di essere diverso dagli altri, ma non sa minimamente perché.

J.J. Abrams – Il cattivo, il personaggio di Cadaverous, non prenderà esattamente la direzione che tutti quanti si aspettano. Nel primo numero, volevamo mostrarlo come il terribile catalizzatore dell’incubo che non solo la famiglia di Peter ma tutta la città e la comunità dei super eroi si trova ad affrontare. Non volevamo che sapeste molto di lui. Quel che mi piace di lui è che si tratta di un vero mistero, anche se tutti i giornali ne parlano, e nessuno sa da dove venga. Quel che rende interessante ogni cattivo è ciò che sta dietro alle sue motivazioni. Quelle di Cadaverous ci porteranno i luoghi sorprendenti.

 

I due si sono trovati a parlare del momento chiave del primo numero di Spider-Man, quando Cadaverous uccide Mary Jane, mettendo in moto gli eventi della trama. Non proprio una trovata originale quella della morte dell’amore dell’eroe come fondamento delle sue azioni. I due sceneggiatori, però, sembrano essere molto consapevoli in merito:

 

Spider-Man #1, anteprima 01

Henry Abrams – Sappiamo benissimo che il gigantesco e minaccioso criminale e la moglie vittima sono dei luoghi comuni delle storie di super eroi. La nostra speranza è quella di utilizzarli come dei rafforzativi per parlare dei nostri protagonisti, delle loro motivazioni. Che cosa fa avvicinare le persone di questo mondo? Cosa le allontana? Come ci si riprende da una tragedia così immensa, che non colpisce solo una famiglia ma una città intera e un mondo che dovrà convivere con l’assenza del suo iconico super eroe?

J.J. Abrams – Sapevo fin dall’inizio che forse sarebbero nate delle polemiche perché uno sceneggiatore per il Cinema e la TV si sarebbe occupato di una storia a fumetti, e suo figlio, che in condizioni normali non avrebbe mai potuto farlo, avrebbe avuto un’occasione incredibile. Era fonte di riluttanza per me, perché non volevo gettare mio figlio in una situazione in cui sarebbe diventato bersaglio del pubblico. D’altro canto, si tratta dell’opportunità di raccontare una storia che io e l’editor Nick Lowe avevamo in mente da parecchi anni.

La verità è che, alla luce della passione di Henry per i fumetti di Spider-Man e delle sue idee incredibili da giovane e talentuoso scrittore, la mia collaborazione con lui avviene per ragioni del tutto egoistiche, da parte mia, dato mi sono divertito un mondo. Anche perché nella mia visione, questa è una storia generazionale, e sembrava l’opportunità perfetta per collaborare con Henry su un progetto che avesse un significato importante per entrambi, in maniere diverse, e che fosse il suo battesimo del fuoco nel mondo dei comics.

 

Una storia, quella di Spider-Man, sul tema della autoconsapevolezza, secondo Abrams, che parla di un ragazzo che vive nell’ombra del padre e delle necessità delle nuove generazioni di superare ed essere migliori delle precedenti.

 

J.J. Abrams – Raccontare una storia del genere all’interno di un mondo il cui passato è contenuto, raccontato, dai fumetti che abbiamo letto noi, nel nostro mondo, è affascinante. Come si concilia il fatto di essere un essere umano che esiste nel mondo reale con la consapevolezza di essere il figlio di un super eroe?

 

Spider-Man #1, anteprima 02

 

 

Fonte: Entertainment Weekly