Grant Morrison e Liam Sharp tornano a parlare delle loro storie di Lanterna Verde che stanno incantando i fan e il pubblico con le loro atmosfere prese di peso dal passato del personaggio. Il ritorno di Hal Jordan a situazioni narrative meno apocalittiche di quelle viste negli ultimi anni, con una struttura più episodica e quotidiana, giunge al numero #12, chiudendo un anno di grande successo.

Morrison e Sharp hanno risposto alle domande di Comic Book Resources sulla fine della prima stagione della loro run:

 

Green Lantern #12, copertina di Liam Sharp

Morrison – Hal è un uomo che pensa in fretta nel bel mezzo dell’azione, perfetto nelle situazioni in cui qualcuno deve preparare un piano in emergenza, eseguirlo e farlo ragionare. Ecco perché volevo un antagonista che potesse essere il burattinaio definitivo, sempre pronto in anticipo, in grado di manipolare ogni dettaglio della trama per costringere Hal alla più clamorosa delle situazioni in bilico tra la vita e la morte. Le sue forze stanno per finire, il mondo attorno a lui sta crollando e non sappiamo come possa uscirne. Per tutte queste ragioni abbiamo creato un cattivo come Controller.

Credo che il personaggio di Lanterna Verde sia soprattutto questo: forza di volontà. Abbiamo cercato di rendere questo concetto il sottile filo rosso della storia e di spiegare cosa sia per noi la forza di volontà. In Eroi in crisi, Hal ha detto che non si ricordava cosa fosse. Ma ovviamente non è così. La utilizza ogni giorno nel suo lavoro, poiché la volontà è la forza di immaginare qualcosa talmente tanto da renderla reale. Se hai l’anello di Lanterna Verde, molto più velocemente che in altri casi.

Sharp – Amo l’Hal Jordan di Anti-Materia perché è impossibile da fermare, un po’ Terminator e un po’ mostro di Frankenstein. Pensi di averlo sconfitto ed ecco che si rialza. Il fatto che non sia nemmeno al pieno dei suoi poteri ma riesca comunque a essere una forza bestiale è grandioso. Metterlo sulla pagina è stato divertentissimo e ho cercato di renderlo davvero spaventoso, perché abbiamo già visto questa versione di Hal altre volte e volevo portare il suo aspetto al livello successivo, giocare con gli elementi terrorizzanti del personaggio.

 

Nella run hanno fatto la loro comparsa il Batman Lanterna Verde e Magic Lantern, una sorta di versione hippy di Lanterna. Morrison ha detto di averli riportati sulla scena perché la serie è sostanzialmente una definizione delle caratteristiche fondamentali di Hal Jordan, e grazie a queste versioni parodistiche, alcuni suoi aspetti risaltano ancor meglio.

Sharp ha quindi parlato del pianeta Vorr, dall’aspetto un po’ da copertina di disco metal:

 

Green Lantern #12, anteprima 01

Sharp – Questo è ciò che lo ha reso una soddisfazione. Ogni numero di questa serie mi dà l’impressione di essere un nuovo inizio. Cosa rarissima. Non c’è mai un momento di noia o banalità. Ogni volta che mi arriva una sceneggiatura, rido per due o tre minuti. Immancabilmente. C’è sempre un momento in cui mi dico che non vedo l’ora di disegnare quel che Grant mi propone. A volte, queste cose diventano sempre più divertenti man mano che le realizzo sulla pagina, nel modo in cui funzionano nella storia e i personaggi vi interagiscono.

Il bello dei lavori di Grant, come dico spesso, è proprio questo. Mi sono divertito a giocare con gli aspetti horror dei mondi che abbiamo messo in scena, ma anche con quel che contenevano di surreale. Ci sono sempre tanti punti di vista in queste avventure, che sono in parti quasi uguali fatte di orrore, comicità, fantascienza e fantasy. Tutto insieme.

Morrison – La cosa divertente per me è sempre liberare un personaggio dalle sue catene. Mi sono preso il tempo per darmi delle regole su come la storia avrebbe funzionato. Ho deciso che non sarei andato sul metanarrativo, per esempio. Volevo solo raccontare una serie di avventure con Liam che fossero indirizzate a ragazzini intelligenti dai dodici ai quattordici anni. Il tipo di ragazzino che ero io quando mi sono appassionato ai fumetti. Ho deciso di tenere sotto controllo le mie tendenze meta e di raccontare e basta: tante storie che poi sarebbero diventate una sola. Mi sono dato delle regole e mi sono divertito un sacco.

 

Nella storia, tanti volti del passato hanno avuto dei ruoli importanti, come Volk e Trilla Tru. Tuttavia, il Corpo delle Lanterne Verdi in sé non ha grande peso, per sottolineare l’importanza di Hal. Altri elementi del passato sono tornati sulla pagina anche dal punto di vista visivo. Il Sinestro di questa run riprende in maniera fedele quello delle storie di Gil Kane e David Niven, ad esempio.

 

Blackstars #1, copertina di Liam Sharp

Morrison – Abbiamo visto Hal restare separato dal proprio anello a lungo in questa storia, per poi entrare, sotto copertura, nelle Stelle Nere. Vedremo qualcosa in più di tutto questo nella miniserie Blackstars, appunto, che sta per partire. Il fatto è che la relazione tra Hal e l’anello è importante, ma non è fondamentale per la storia. Hal parla con l’anello, il quale gli risponde e non sempre con gentilezza.

Sono grato per la ricchezza di questo personaggio e per le possibilità che apre il fatto di raccontare una storia che avviene nello spazio, dove puoi inventare mondi, razze, civilizzazioni. Si tratta di una tela bianca immensa e io ho adorato tutti i personaggi alieni con cui abbiamo fatto un po’ di satira, in questo universo un po’ alla Jonathan Swift che non ti costringe a ripeterti. Ho amato l’ampiezza di questa tela e mi sono divertito un mondo con la possibilità di dar vita a ogni tipo di idea. Anche per la seconda stagione.

 

 

Fonte: Comic Book Resources