C.B. Cebulski, da sempre un fan degli X-Men, è l’Editor-in-Chief sotto la cui guida la Marvel sta rilanciando i mutanti con un progetto importantissimo, di portata tanto grande da essere paragonabile alla creazione della Seconda Genesi negli anni Settanta.

 

 

Affidare i Figli dell’Atomo allo sceneggiatore Jonathan Hickman (Secret Wars) è senza dubbio l’iniziativa di innovazione e l’investimento editoriale più impressionante da diverso tempo a questa parte, alla Casa delle Idee.

In questo contesto, Cebulski ha recentemente risposto alle domande di Newsarama riguardo il mercato, il pubblico e le storie del sottobosco mutante che vedremo nel futuro prossimo:

 

X-Men #1, copertina di Leinil Francis Yu

Una delle mie prime mosse come Editor-in-Chief è stata parlare con Jonathan per tornare con noi e raccontare le nuove storie degli X-Men. Da lì abbiamo proceduto sino ad oggi. Ricordo che, a un’edizione della HeroesCon, lui mi portò un portfolio da valutare. Erano delle pagine di Nightly News su cui stava lavorando. Mi spazzarono via il suo amore e la sua dedizione verso il nostro medium. Fu John Barber, che all’epoca lavorava per noi e oggi è alla IDW, a dargli la sua prima occasione alla Marvel. Ovviamente sono in parte orgoglioso di aver aiutato Hickman a entrare alla Casa delle Idee ma, come dico sempre, noi siamo qui solo per aprire delle porte. Il talento degli autori è ciò che li fa entrare.

Ho sempre detto che per raggiungere il futuro dobbiamo dare importanza al passato. Alla Marvel abbiamo a disposizione un incredibile mosaico, costruito in ottant’anni di lavoro. Quando Jonathan ci ha proposto le sue idee per gli X-Men, ero incredulo per la portata della loro prospettiva. Non era solo un’evoluzione dei personaggi: li portava a un livello differente all’interno dell’Universo Marvel e li sollevava dalla condizione di reietti, chiusi in uno spazio isolato dal resto del contesto. Voleva assicurarsi che le persone sapessero che i mutanti hanno un’importanza maggiore all’interno dell’Universo Marvel. E mentre le sue storie proseguono, con la transizione a Dawn of X, ve ne accorgerete sempre di più.

Credo che il fatto di essere da sempre un fan degli X-Men mi renda più critico nei confronti delle proposte che li riguardano, a causa dell’amore che provo per loro e la mia profonda conoscenza delle loro storie; anche se ora le cose sono più semplici per me, perché il nostro responsabile dei mutanti, Jordan D. White, è come me e probabilmente conosce anche meglio il loro passato. Jonathan Hickman porta il massimo rispetto per le storie e gli autori degli X-Men che lo hanno preceduto, e questo ha reso il lavoro suo e di Jordan molto più semplice.

Il mio vero grande amore sono i Nuovi Mutanti. Di tutti i gruppi, sono quelli per cui provo più affetto, cosa che condivido con Jonathan. Quando abbiamo iniziato a progettare quel che state leggendo e a pensare alla loro nuova testata, ammetto di essere stato più duro del dovuto nei suoi confronti, rispetto a quando abbiamo parlato delle altre serie mutanti.

 

Cebulski cita Chris Bachalo tra i suoi disegnatori preferiti della storia dei mutanti Marvel e i Predoni Stellari come personaggi del cuore, tra quelli che non compaiono attualmente nelle trame, anche se sono rappresentati da Corsaro, il padre dei fratelli Summers, che farà il suo ritorno su X-Men #1.

L’Editor-in-Chief ha quindi commentato i suoi due anni di carriera nell’attuale posizione, che festeggerà a novembre:

 

Ghost Rider #1, anteprima 03

Sto ancora imparando. Sento però di aver preso il ritmo. La mia squadra di lavoro mi ha aiutato moltissimo, da quando sono tornato a New York. Mi impegno ad ascoltare le voci di tutti e ad assicurarmi che tutte siano rappresentate e comunichino in maniera chiara. Ascoltare il mio team è l’impegno numero uno della mia giornata, mentre il secondo è ascoltare i fan, incluso quello che vive dentro di me. Lo faccio ogni giorno. Per me, l’opinione dei lettori è molto importante.

Per ora, il progetto di cui sono più orgoglioso è House of X, da buon fan degli X-Men. Il fatto che sia stato accolto con tanta attenzione sin dall’uscita è la prova del grande lavoro che è stato fatto dal punto di vista creativo ed editoriale.

Ma ci sono un sacco di altre grandi cose che sono accadute, tante altre dobbiamo ancora mostrarvele. Il nuovo Ghost Rider… ecco un altro personaggio che ho voluto prendesse il proscenio in maniera originale e nuova. Ho un sacco di rispetto per Johnny Blaze e Danny Ketch, e penso che stiate per vederne una versione grandiosa.

 

Nessun rimpianto, almeno ad oggi, per Cebulski, che chiarisce un punto sulla sua gestione: il suo obiettivo non è porre il proprio marchio su serie e personaggi, vorrebbe che il suo lavoro, nei prodotti finali della Marvel, fosse invisibile o quasi. Lasciare che autori ed artisti facciano sentire le loro voci è la ricetta dell’Editor-in-Chief.

 

The Mighty Thor #1, anteprima 2

In questi due anni ho imparato che è bellissimo quando mi dimostrano che avevo torto. A volte ho delle idee molto specifiche e precise su certi personaggi o certi autori, ma mi affido sempre ai miei editor. Quando mi dimostrano che avevano ragione loro, dati di vendita alla mano, imparo ogni volta a essere più aperto al dialogo.

Non voglio entrare troppo nel dettaglio dei dietro le quinte, per quanto riguarda il nostro rapporto con i Marvel Studios, ma lasciatemi dire una cosa: sentire il nome di Jason Aaron nella Sala H, quando gli Studios hanno annunciato il nuovo film su Thor e parlato del ruolo di Jane Foster, vedere il lavoro che Jason ha fatto sul personaggio riconosciuto e omaggiato è stata una grande soddisfazione.

Il segnale migliore che viene dal mercato in questo momento? L’entusiasmo che i fan provano nei confronti dei comics in generale, non solo Marvel. Noi vendiamo molto bene, ma la notizia migliore è vedere che i numeri dell’industria salgono, per tutti, e il circuito del Direct Market andare alla grande. Sono felice della linea di proposte che abbiamo in questo momento. Ho detto al mio team che ognuno di loro sta producendo serie di altissima qualità e che il nostro catalogo non è mai stato così coerente, che le nostre copertine lasciano il segno, producendo entusiasmo tra lettori e rivenditori.

 

Una crescita che passa soprattutto per quella del mercato dei volumi e del circuito digitale. Il che va benissimo a Cebulski, poco interessato al formato in cui i lettori acquistano: l’importante è che lo facciano, e con gioia.

 

 

Fonte: Newsarama