Il prossimo 9 ottobre, la DC Comics pubblicherà negli Stati Uniti Joker: Year of the Villain #1, albo scritto dal leggendario cineasta John Carpenter e da Anthony Burch per i disegni di Philip Tan e Marc Deering.

 

 

In una recente intervista concessa a Entertainment Weekly, i due sceneggiatori della miniserie Big Trouble in Little China: Old Man Jack, edita lo scorso anno dai BOOM! Studios, hanno raccontato come sia nata questa nuova collaborazione per la casa editrice di Burbank:

 

Joker: Year of the Villain, copertina di Philip Tan

Burch – La DC è andata da John e gli ha chiesto: “Ehi, vuoi scrivere di Joker?”, e poi lui ha interpellato me. Quando John Carpenter ti chiede se vuoi lavorare insieme a lui, gli dici di sì, perché è un tipo figo. […]

Se state leggendo la serie principale di Batman, l’arco narrativo City of Bane di Tom King, sapete che la cosa principale che è cambiata a Gotham è che Bane è in carica, e in pratica non c’è più alcuna legge. I matti hanno preso il controllo del manicomio, che ora comprende la stessa Gotham City nella sua interezza. Perciò, quello con cui volevamo giocare è: “Bene, Joker esiste per creare il caos e mettere i bastoni tra le ruote agli altri. Che ruolo avrebbe in una città in cui il caos sta già regnando?” Come puoi essere il pazzo che spariglia le carte se il mondo è già impazzito? Fondamentalmente potrebbe dire: “Be’, potrei fare il vigilante”, e farlo in una maniera molto Joker-centrica.

Carpenter – Leggerete del materiale disturbante. [Alla DC Comics] Non ci hanno detto nulla. Ci è stato unicamente chiesto: “Volete scriverlo?“, e poi Anthony e io ci siamo messi al lavoro. Lui ha proposto questa bozza semplicemente brillante. L’abbiamo inviata all’editore e ci è stato risposto “Oh, è ottima. Andate avanti.” Anthony è immerso nel mondo di Batman molto più di me, quindi è lui a guidare il tutto, mentre lo seguo nell’oscurità. [Ride]

Mentre ero a un firmacopie di un libro dedicato al making of del film Grosso guaio a China Town, Anthony si è presentato davanti a me e mi ha detto un sacco di cose gentili. Gli ho chiesto: “Come ti chiami?”, e lui ha risposto: “Anthony Burch”. Ha scritto Borderlands 2, e la cosa mi ha fatto impazzire, perché è il mio franchise videoludico preferito e perché è probabilmente il miglior gioco mai realizzato. Così sono salito a bordo. Poi, i BOOM! Studios ci hanno chiesto di lavorare insieme [a Big Trouble in Little China: Old Man Jack – NDR].

[Riguardo alla possibilità di firmare altre storie di Batman – NdR] Be’, non è una cosa che dipende da ciò che va a noi ma da quel che vuole fare la DC. Se avremo abbastanza successo da far sì che ci dicano: “Gente, scrivete un’avventura di Batman“, magari sì. Sarebbe una cosa che ci piacerebbe fare.

Burch – Assolutamente.

Carpenter – In caso contrario, siamo già contenti così.

Burch – […] Se vi piacciono i podcast, ne sto realizzando uno su Dungeons & Dragons chiamato Dungeons and Daddies, e sto lavorando a videogiochi e roba simile, cercando di sbrigarmi.

Carpenter – Be’, personalmente sto producendo due film: Halloween Kills e Halloween Ends.

 

 

 

Fonte: Entertainment Weekly