Nuova infornata di domande sugli X-Men rivolta a Jordan D. White, responsabile alla Marvel delle testate mutanti.

House of X e Powers of X hanno da poco debuttato negli Stati Uniti (e noi vi abbiamo recensito i primi numeri sia dell’uno che dell’altro), ma è troppo presto, secondo la redazione di Adventures in Poor Taste, per domande in merito e risposte da parte dell’editor, il quale ha esordito parlando dei suoi personaggi di nicchia più amati nello sconfinato serraglio degli Uomini X.

 

House of X #1, anteprima 02

Al di là di tutti i personaggi che compaiono nei primi sessantasette numeri di Excalibur, che da sempre sono la mia cosa preferita di sempre in ambito mutante, ce ne sono un po’ che amo e che ho finito per avere per le mani nei fumetti su cui ho lavorato. Ho spesso detto del mio amore per Sage, e la ragione per cui mi piace tanto è che era presente nella prima serie regolare Marvel a cui abbia mai collaborato: New Exiles. Amavo i fumetti da tutta la vita e, improvvisamente, lavoravo alla Marvel. Pazzesco! Ero entusiasta, ma volevo prendere molto sul serio i miei compiti. New Exiles parlava di personaggi che saltavano di universo in universo, per mondi alternativi, incontrando ogni sorta di stranezze. Sage e Psylocke erano i due eroi di Terra-616.

Passai un sacco di tempo a studiarle, a leggere le storie passate, cosa che creò un certo attaccamento. Con Sage, la passione fervida dei suoi fan mi ha sempre colpito, perché lei è un personaggio abbastanza oscuro che molti lettori degli X-Men non conoscono granché o non considerano. Il fatto che alcuni la amino così tanto mi fece un certo effetto e mi incuriosì parecchio. La cosa è diventata affetto, con il tempo. So che non è un personaggio che va bene per tutte le storie mutanti, quindi non cerco di cacciarla in situazioni forzate, cosa che non faccio mai. Ma sono molto felice che abbia trovato una situazione in cui la sua presenza è sensata, come abbiamo visto in House of X #1 e vedremo nella serie X-Force che si profila all’orizzonte.

X-Force #1, copertina di Dustin Weaver

Quando uscirono le storie di Louise Simonson su X-Factor, lessi dei numeri un po’ a caso e mi piacquero molto. Comprai il dodicesimo perché riconobbi Boom-Boom in copertina, che era apparsa in Secret Wars II. Adorai quell’albo. Quando poi lessi tutta la serie, anni dopo, ne amai molti elementi. Era la prima a riportare sulla scena gli X-Men originali. Credo di aver detto diverse volte che New Mutants fu la storia che riportò il concetto primario degli X-Men in un fumetto. Trovo spettacolare che la Marvel di allora abbia tentato di capire in che modo i primi cinque membri del gruppo potessero funzionare in un mondo mutante completamente diverso.

La storia aveva un’idea di base folle, che adoro. Gli X-Men originali che fingono di essere cacciatori di mutanti in modo che, quando la gente li chiama per catturarli, in realtà li aiutano! Piuttosto geniale. Anche se, se non sbaglio, non fu Louise a dare inizio alla serie, quindi forse l’idea non fu sua. E poi c’erano Apocalisse e la squadra che viveva in una nave dei Celestiali! Come fai a non innamorarti? Ho lavorato a X-Force Forever assieme a Louise, per rivisitare quella run, e mi sono divertito un mondo.

Il personaggio più temibile quando ci sono questioni di cuore? Io e la mia assistente, Annalise Bissa, abbiamo pensato a Tempesta. Saggia, affezionata, ma anche dura. Può capire ogni problema che ti assilla, può darti un abbraccio quando ne hai bisogno, ma è anche sempre pronta a prendere a calci qualcuno che ti spezza il cuore.

What If? Magik #1, copertina di Jeff Dekal

Di quali personaggi mi stupisce la popolarità? Ammetto di non capire del tutto come mai tanti fan siano strettamente legati a Magik. Quando l’hanno riportata in vita nel 2000, non era un personaggio che amavo. E poi c’era un grande dibattito sul fatto che forse non fosse davvero lei, forse non aveva un’anima, forse era malvagia. Non capivo perché gli X-Men la volessero con loro e gli appassionati la amassero tanto. Anche perché non avevo letto New Mutants all’epoca in cui era uscito.

Ricordo che negli anni 2000 apparve un sacco di volte in varie situazioni e poi divenne un membro degli X-Men di Kieron Gillen. Mi lasciava indifferente. Solo grazie alle storie di Kieron mi sono davvero affezionato a lei. Anche se ammetto che gran parte del mio affetto è dovuto alle cose assolutamente discutibili che ha fatto a suo fratello in quel periodo. Sono ancora scioccato dal fatto che lui l’abbia perdonata.

Un perfetto crossover non Marvel per gli X-Men? Al millemila percento con Sailor Moon, e non solo perché ho una gran voglia di lavorare su un progetto che c’entri con Sailor Moon. Più ci penso e più credo che i cinque membri originali da ragazzini sarebbero perfetti per far squadra con le guerriere Sailor. Usagi e Bobby sarebbero amici all’istante. Hank e Ami potrebbero studiare matematica insieme. Mina sbaverebbe dietro a Warren. Makoto insegnerebbe a Scott come essere tosto. Jean e Rei potrebbero legare per i loro poteri psichici e Jean invidierebbe il potere delle fiamme. Sarebbe grandioso. Poi, quando dovessero arrivare le altre Sailor, potrebbero fare fronte comune con la Squadra Blu.

 

 

Fonte: Adventures in poor Taste