Il ritorno della Fondazione Futuro non poteva farsi aspettare a lungo, dopo quello dei Fantastici Quattro. Il gruppo di ricerca e intervento nato per iniziativa di Reed Richards e formato di giovani dalle menti brillanti e dalle capacità straordinarie ha ora una serie tutta sua, intitolata semplicemente Future Foundation, che ha debuttato lo scorso 7 agosto.

 

 

A consegnarla ai lettori sono Jeremy Whitley e Will Robson, che hanno risposto alle domande di Newsarama in merito alla natura e alle atmosfere di questa nuova serie dal sapore decisamente cosmico e fantascientifico.

 

Future Foundation #1, copertina di Carlos Pacheco

Whitley – La Fondazione Futuro è nata per essere il think thank di Reed Richards, un gruppo di geni della nuova generazione che lui pensa abbiano il potenziale per essere le nuove grandi menti dell’universo. Ma, con Reed e i Fantastici Quattro nuovamente sulla Terra, la Fondazione si trova ora nel multiverso, guidata da Alex Power. La missione è sia quella di continuare a imparare da esso sia trovare i brandelli dispersi del loro amico Molecola e un modo per rimetterlo assieme. Ovviamente non sono gli unici sulle sue tracce.

Robson – Si tratta della storia di un gruppo di grandi menti di una nuova generazione. Sono tutti intelligentissimi e tutti super. Quel che aggiungiamo al mix è il fatto di mostrarvi una nuova fase delle loro vite e il modo in cui operano come unità, dopo un periodo di maturazione. Jeremy ha messo assieme grandi idee in termini di personaggi e avventure, e io non vedo l’ora di affondare i denti nei numeri che verranno.

Whitley – Nel periodo di assenza dei Fantastici Quattro dal pianeta, i ragazzi hanno collaborato con loro nel rimettere assieme il Multiverso, dopo Secret Wars. Ora che gli FQ sono tornati ai loro ruoli sulla Terra, volevamo scoprire cosa stesse facendo la Fondazione Futuro. La nostra editor, Sarah Brunstad, mi ha avvicinato per capire che idee avessi in merito, per riportare questo team di super eroi ragazzini sotto i riflettori, e abbiamo messo assieme quel che credo sia un ottimo piano di battaglia per raccontare storie con al centro questi giovanotti.

Robson – La cosa più complessa, dal punto di vista de disegni, è far stare tutti i personaggi nelle storie. Jeremy, poi, mi ha dato da realizzare fughe di prigione, esplosioni e battaglie grandiose. Non ho mai faticato tanto per un fumetto. Spero che prima o poi ci sia un numero in cui Bentley e Dragon Man si prendono un caffè e basta.

Whitley – Voglio assicurarmi che ogni personaggio abbia quel che si merita. Ovviamente ognuno di noi ha il suo preferito, un personaggio la cui voce sentiamo più vicina, ma bisogna fare in modo che ognuno abbia l’occasione di brillare. Ci sono un sacco di storie che vogliamo raccontare, e spero solo che il Multiverso non salti per aria prima che l’avremo fatto.

 

Alex e Julie Power, del Power Pack, saranno i co-leader della Fondazione Futuro, composta da Dragon Man, dall’ingegnere wakandiano Onome, dal clone bambino di Wizard di nome Bentley-23, dai talpoidi evoluti Korr, Mik, Tong e Turk, dai mutanti Artie e Pulce e dai principi Uhari Wu e Vil. Al gruppo si unirà un membro degli originali Guardiani della Galassia, Yondu.

 

Robson – Alex fa del suo meglio per tenere il comando, mentre Julie, che ha molto più carisma di lui, fatica a gestire i suoi problemi personali. Bentley, il mio preferito, crede di meritare di essere il capo molto più degli altri. Dragon Man è per me il Gandalf del gruppo, saggio ma senza la pretesa di decidere. Poi c’è Onome che è il genio meccanico e tecnico, e tutti gli altri. Yondu, probabilmente, rimpiangerà di aver deciso di lavorare con questi ragazzini.

 

Quali le fonti di ispirazioni di Robson? Sorpresa: il disegnatore cita Dragon Ball, di Akira Toriyama, e la serie GT in particolare, anch’essa una ricerca nello spazio di elementi da ricongiungere. Lungo questa epopea, la Fondazione Futuro incontrerà ogni genere di infame, assassino, ladro e traditore dello spazio. Aspettiamoci di vedere il Creatore tra gli avversari più noti.

 

Whitley – Prendo molto sul serio il retaggio di questi personaggi. Gli unici che abbiano scritto una serie intitolata Future Foundation sono Jonathan Hickman e Matt Fraction, ovvero due dei migliori scrittori in circolazione, e io non ho intenzione di sfigurare. Puntiamo in alto sin dal primo numero, e non finirete mai un albo senza desiderare di leggere immediatamente il successivo. Ve lo prometto.

Mi credereste se vi dicessi che uno degli avversari più complicati da affrontare nella serie sarà Reed Richards? Forse non quello che i ragazzi conoscono ma sinistro, pericoloso, che non si fa problemi a liberarsi di un gruppo di ragazzini che si frappongono fra lui e i suoi obiettivi.

 

Whitley promette anche la presenza di Karolina, ex partner di Julie Power ai tempi di Runaways, e afferma che i temi della scienza e della genialità precoce sono fondamentali come collante degli eventi. Del resto erano presenti anche nella sua serie Unstoppable Wasp, dove però era forte una dimensione più personale delle storie. Future Foundation è invece un’avventura che esiste nel multiverso e ha una portata e una prospettiva molto più ampia.

 

 

 

Fonte: Newsarama