Web of Black Widow è la serie Marvel, affidata alla penna di Jody Houser e alle matite di Stephen Mooney, che da settembre vedrà Natasha affrontare i demoni del suo passato di spia russa e mettere in discussione se stessa e la propria affidabilità nei confronti dei suoi amici e alleati.

Sceneggiatrice e disegnatore hanno parlato sulle pagine di Newsarama di questa collana dedicata alla Vedova Nera che potrebbe verosimilmente anticipare molti dei temi che vedremo nel film, Black Widow, dedicato al personaggio dai Marvel Studios e in arrivo nel 2020:

 

Web of Black Widow #1, copertina di Jung-Geun Yoon

Mooney – La Vedova Nera è uno dei miei personaggi femminili preferiti, probabilmente perché sono fortemente attratto dal luogo comune della spia un po’ femme fatale. Quindi, alla proposta, entusiasmo immediato.

L’editor Sarah Brunstad ha apprezzato lo stile noir che ho usato assieme a Jordie Bellaire su Dead Hand, per la Image, e ha pensato che sarebbe andato bene per la storia che lei e Jody avevano in mente. Ho dovuto sistemare un po’ i miei impegni, perché dovevo iniziare a lavorare quasi subito. Ma non potevo proprio lasciarmi scappare l’occasione. Come ho detto, la Vedova Nera è nei miei tre personaggi Marvel preferiti.

Houser – Ci sono un sacco di storie importanti e grandiose sulla Vedova. Per quella che sto raccontando io, direi che è fondamentale Black Widow: The Name of the Rose, di Marjorie Liu e Daniel Acuna. Ma anche la run di Mark Waid e Chris Samnee è stata importante.

Mooney – Ho iniziato con il rileggere gli albi disegnati da Samnee, perché erano ancora freschi nella mia memoria, e li considero la versione migliore del personaggio, sin qui. Un perfetto mix di spionaggio, azione e intrigo, secondo me. Sono anche un fan delle storie dell’epoca Marvel Knights, con Nat assieme a Yelena, nonché di quelle disegnate da Bill Sienkiewicz e Goran Parlov. Una delle mie avventure preferite è quella di Uncanny X-Men #268, di Claremont e Lee. Cap e Wolvie fanno squadra con Nat per sconfiggere la Mano a Madripoor. Per me bambino, il Nirvana!

 

Movimenti aggraziati e fluidi, ma potenti e reattivi. Una ballerina con grandi abilità di lottatrice, seduttiva quanto letale, in grado di sfruttare e manipolare i desideri della gente. Una personalità ancora misteriosa e un’intelligenza feroce sono gli elementi che Mooney predilige della Vedova Nera e che ha intenzione di tradurre in un design molto classico, non lontano da quello visto nella serie di Samnee e Waid. Inoltre, il disegnatore promette personaggi importanti e molto potenti in gioco, nonché volti fondamentali del passato di Natasha.

 

Houser – Avere delle specifiche competenze da spia e assassina come quelle della Vedova significa essere una risorsa importante per una squadra di super eroi. Il problema giunge quando quelle competenze così particolari entrano in conflitto con l’etica della squadra stessa.

 

Mooney, che viene dall’esperienza come artista delle storie di James Bond targate Dynamite, mantiene le atmosfere da spy story. Non un caso, dato che incontrano moltissimo i suoi gusti e che, secondo la Houser, il suo stile è semplicemente fatto su misura per Web of Black Widow.

 

Mooney – Sia Nat che Bond stanno benissimo in tutina aderente. Entrambi sono del tutto dediti alla missione, non scendono a compromessi e, se serve, sono killer spietati. Nat forse cerca di tenere più a bada questo aspetto di sé, mentre Bond se ne bea, in certe situazioni. Certamente è più sadico di lei. Entrambi sono assassini, ma Nat non ha mai tratto piacere dal proprio lavoro. Bond è uno strumento più potente e squadrato. Nat è la fluidità in persona, l’eleganza che incontra la forza di volontà.

 

 

 

Fonte: Newsarama