Tini Howard sulle pagine del sito ufficiale della Marvel per parlare di Death’s Head, la miniserie dedicata al mercenario spaziale robotico Testa di Morte annunciata lo scorso marzo. Alle matite di questo progetto decisamente bizzarro, che prova a scoprire una perla in un personaggio ampiamente minoritario del pantheon della Casa delle Idee, Kei Zama.

Ecco le dichiarazioni più significative della sceneggiatrice della miniserie, per ora ancora priva di una data d’esordio:

 

Non si tratta certo di un personaggio che si vede spesso sotto i riflettori. Se certamente ci sono delle ragioni per cui questo accade, adoro il fatto che ogni evenienza sia giustificata dalle storie del passato. Deformazione da giocatrice di ruolo. Se qualcuno non può venire a giocare alla sessione di D&D, ci si inventa qualcosa che ha tenuto occupato il suo personaggio. Per me è stato divertente pensare che Testa di Morte non si veda spesso nelle storie Marvel a causa dei guai che passa, in un modo o nell’altro.

La tecnologia di oggi è del tutto diversa da quella che c’era all’epoca della sua creazione. I robot che vediamo nascere attualmente, nel mondo reale intendo, non hanno nulla a che vedere con lui, e probabilmente nemmeno quelli del futuro ne avranno. E lui è costretto a fare i conti con questa cosa, con il fatto che doveva essere lui il futuro e invece non è così.

Sono una donna di trentatré anni, scrivere una storia sulle cose che diventano obsolete è del tutto appropriato per me. Alla mia età, mi sento di perdere contatto con la contemporaneità e inizio a cercare conforto nelle cose con cui sono cresciuta. Anche io devo farci i conti, come tutti. Di Testa di Morte mi attrae il fatto che un personaggio dall’aspetto così potente sia… così grande. Fracassone. Si rompe con facilità. E il suo mestiere è sostanzialmente catturare gente per denaro. Se qualcuno con una tecnologia migliore ti soffia il posto tu finisci sul lastrico, no? Poi ha un coltello svizzero al posto di un braccio. Chi non si innamorerebbe di lui?

 

Nella serie ci saranno anche Wiccan e Hulkling. Anche loro alle prese con una sorta di crisi di mezza età. I due sono degli ex Young Avengers, soprattutto ex “young” nella visione della Howard, in un’era della Marvel in cui Miles Morales e Kamala Khan, personaggi dall’anagrafe più vantaggiosa della loro, sono già degli eroi affermati.

 

Mettere Wiccan e Testa di Morte accanto è divertentissimo. Sono del tutto differenti e i poteri dell’uno creano occasionalmente problemi all’altro. E viceversa. Sono una coppia bizzarra e sono stranamente alla caccia della stessa cosa: capire quale sia il loro posto in un mondo che li fa sentire vecchi e sorpassati. Stregone e robot, oltre a un fidanzato mutaforma. Abbiamo tutto quel che ci serve.

Ogni volta che si prende in mano un personaggio nuovo, si è costretti a tenere a mente certe cose, a tenere in equilibrio due elementi: quel che tu, autrice, hai da dire su di lui e quel che la gente vuole tipicamente vedere da parte sua. La cosa bella di Testa di Morte è che ha avuto un sacco di crisi di identità, letteralmente, quando c’erano un sacco di versioni di lui che si avvicendavano. Quindi penso che i suoi fan siano pronti a qualunque cosa.

 

 

 

Fonte: Marvel