Ci sono Matt Rosenberg, Seanan McGuire, Dennis “Hopeless” Hallum, Darren ShanLonnie Nadler, Leah Williams, Zac Thompson e Tim Seeley al fianco di Jordan D. White, questa settimana, a rispondere alle domande dei fan raccolte dal sito Adventures in Poor Taste.

Questa edizione del consueto question time con l’editor delle testate mutanti Marvel si concentra su Jean Grey, personaggio centrale dell’ultimo film dedicato agli X-Men uscito al cinema: Dark Phoenix. Una squadra di sceneggiatori ed editor intervenuta a celebrare una delle figure femminili più influenti della Casa delle Idee.

Ecco le loro dichiarazioni più interessanti:

 

Phoenix Resurrection #1, copertina di Leinil Yu

Rosenberg – Se era Jean o era una manifestazione della Fenice a incarnare la Fenice Nera? Sono cresciuto con il concetto secondo cui la Fenice Nera è una manifestazione della Forza Fenice, non sapevo che la definizione potesse cambiare rispetto a quella ufficiale di allora. Tutto era folle e strano in quella storia e si adattava perfettamente con il resto della saga di Fenice. Attualmente tendo però a valutare ogni storia, caso per caso, e se certamente mi piace l’idea che Jean sia lontana mentre la Fenice fa cose terribili in suo nome, non è questa la verità che mi attrae di più. La storia del salvataggio di Jean e della distruzione per mano della Fenice è molto tragica e una delle più grandi avventure Marvel, quindi penso sia giusto riconoscerle tutto il suo valore.

Credo che fare queste considerazioni sia molto più semplice quando si parla di Fenice, ovviamente: un’enorme, infinita forza divina e spaziale con il potere di piegare la realtà avrà sempre attorno delle vicende che noi semplici mortali non siamo in grado di comprendere fino in fondo. Se credete nella Fenice, come facciamo tutti quanti, dovete anche accettare che non ci sia una sola e unica verità che la riguarda.

McGuire – Non fate altro che negare! Non sono sicura che nemmeno Jean abbia, oggigiorno, la consapevolezza di cosa significhi essere Jean Grey. Tra le vite che ha vissuto, il suo collegamento psichico con Scott, che fa pensare che i pensieri di lui abbiano occasionalmente inquinato quelli di lei, e il semplice fatto di essere una telepate di livello Omega in un mondo in cui la maggior parte delle persone non sanno come comportarsi con la propria mente, direi che Jean è il risultato di un collage, più che la persona che era agli albori.

Credo che lei avrebbe il potere di metterci una pezza, se volesse, ma tutte le memorie che ha incamerato hanno un valore, e liberarsene o rinchiuderle da qualche parte sarebbe qualcosa di simile a un omicidio psichico. Quindi prende le cose come vengono, non combatte questo stato delle cose, permette a se stessa di essere la combinazione delle personalità che è naturalmente divenuta. Fa meno male che isolare costantemente parti di sé.

Jean Grey #3, copertina di David Yardin

Hallum – Ho sempre scritto il personaggio della Jean fantasma come se fosse lo spirito della Jean adulta che contatta la sua versione più giovane dall’etere, nel tentativo di prepararla al ritorno della Fenice. Che quello spirito fosse un vero e proprio fantasma o qualcosa di più compromesso con il potere della Fenice non è dato sapere. Quindi… la mia opinione è che la Jean fantasma sia risorta e che sia la stessa persona della Jean adulta che ha riassorbito la più giovane. Quando è tornata in vita, la sua coscienza è pian piano tornata nel suo corpo.

Shan – Se usare o meno il nome di battaglia? A volte è un po’ strano vedere che non lo usa. Ma allo stesso tempo il suo vero nome è diventato così riconoscibile che non credo un nome di battaglia sia davvero necessario. Comunque, per me il migliore rimane Fenice, ma ha senso solo quando è posseduta dalla Forza Fenice.

Nadler – Credo sia molto importante che Jean mantenga il suo status di telepate più potente del pianeta. Se Xavier tornasse ad avere il primato, questo significherebbe che le cose non cambiano mai, che tutto torna sempre al punto di partenza in questo ciclo continuo che rischia di annoiare. Jean è risorta da poco ed è tornata con più consapevolezza e uno scopo preciso rispetto al passato, e ho molta voglia di scoprire cosa può fare quando non ha inibizioni e non è seconda a nessuno.

Se Xavier dovesse tornare al suo vecchio ruolo, depotenzierebbe il personaggio di Jean e le sue abilità. Difficilmente abbiamo visto Charles essere subordinato a qualcuno e l’idea che la studentessa superi il maestro, anche se scontata, porta entrambi i personaggi a nuove situazioni e li obbliga a essere diversi non solo nel loro rapporto vicendevole, ma in generale. I fumetti di super eroi tendono a tornare spesso allo status quo, ma una delle cose che amo degli X-Men è che sono uno dei pochi gruppi ad aver mostrato una crescita reale nel corso degli anni, e il cambiamento nelle dinamiche di potere è un modo per assicurare l’evoluzione.

X-Men: Origins - Jean Grey

Williams – Ci sono un sacco di argomenti che possiamo portare a sostegno del fatto che molti personaggi siano nati sostanzialmente sul modello di Jean, al di là di quelli più noti come Rachel Summers/Rachel Grey, che però è uno dei miei preferiti in assoluto, quindi è comunque in cima alla mia lista. Ormai Rachel è una personalità indipendente, ed è così che la vedo oggigiorno, non come la figlia di Jean proveniente da un’altra realtà.

Thompson – Certo che c’è enfasi sulla vita amorosa di Jean. Credo che alla gente sia molto cara l’idea che il suo passato sia sempre connesso a Scott, ma realisticamente il personaggio ha bisogno di crescere, ha bisogno di cambiare. Come facciamo tutti, prima o poi. Jean è soprattutto un individuo e una delle più potenti telepati del mondo. Lasciate che sia libera. La Jean single è saggia, attenta agli altri, decisa. Godiamocela finché possiamo e assaporiamo la personalità di una donna in grado di guidare gli X-Men meglio di chiunque altro. Naturalmente, prima o poi si innamorerà di nuovo. Forse c’è un nuovo mutante perfetto per lei, là fuori.

Seeley – Logan e Jean? Eccovi la triste verità che si impara scrivendo storie: nessuno vuole davvero che queste coppie potenziali ma mai realizzate si mettano insieme per davvero. Nel momento in cui un autore prende questa decisione, si mette alla berlina delle aspettative di ogni lettore e questo significa che ogni fan sarà deluso. Un po’ com’è successo con Sam e Diane in Cin cin. Nel momento in cui li metti assieme, viene meno la tensione che sostiene la loro storia. Ne so qualcosa grazie alla mia esperienza con Nightwing e Batgirl.

 

 

Fonte: Adventures in poor Taste