Mordillo

Il fumettista argentino Guillermo Mordillo è morto ieri nella sua casa di Maiorca, in Spagna, all’età di ottantasei anni. Le sue tavole a fumetti lo hanno reso celebre in tutto il mondo, facendone uno degli artisti più pubblicati in assoluto negli anni ’70.

I suoi personaggi, caratterizzati da occhioni cartooneschi e nasoni pronunciati sono stati raffigurati su una quantità straordinaria di gadget: dai puzzle ai poster, dai peluche ai prodotti per la scuola, è difficile che un bambino cresciuto negli anni ’70/80 non si sia mai imbattuto nel suo umorismo surreale.

Mordillo iniziò la sua carriera in Perù, ma nel 1960 si trasferì a New York per studiare animazione, lavorando a personaggi come Braccio di Ferro e Little Lulu. Qualche anno dopo si spostò a Parigi, dove un quotidiano gli propose di realizzare dei fumetti. Non conoscendo la lingua, l’artista sviluppò brevi sequenze prive di dialoghi che ottennero un enorme successo. Si definì così il suo stile caratteristico, con il quale realizzò in seguito un’enorme quantità di fumetti. Tra le tematiche ricorrenti dell’autore, le relazioni di coppia e gli sport, ma sono molto note anche le sue gag con protagonisti gli animali esotici, in particolare le giraffe.

L’amore per l’animazione portò Mordillo all’incontro con l’artista sloveno Miki Muster, con cui creò una serie di 400 cortometraggi animati basati sulle sue tavole, distribuiti in più di trenta nazioni.

Il disegnatore argentino è stato ospite in Italia per l’ultima volta nel 2014, quando in occasione di Cartoons on the Bay aveva ricevuto il premio Pulcinella d’Oro alla carriera. Da diversi anni è in produzione il film d’animazione in 3D Crazy Island, ispirato ai suoi animali, ma non ci sono ancora stati annunci ufficiali in merito alla distribuzione della pellicola.

 

 

Fonte: Clarin