Nei giorni scorsi, il disegnatore Luciano Gatto ha pubblicato sul suo profilo Facebook una serie di missive scambiate con la redazione di Topolino. Queste rivelano che, dopo quasi sessant’anni di lavoro nel Fumetto Disney, negli ultimi nove mesi l’artista veneziano si è visto commissionare solamente due storie brevi, per un totale di diciotto tavole.

A quanto pare, l’estate scorsa l’ex direttrice Valentina De Poli ha comunicato agli autori una sospensione della produzione di nuovi fumetti per circa un anno, periodo nel quale il settimanale avrebbe sfruttato l’abbondante magazzino di storie disponibili. Gatto fa riferimento a una situazione editoriale non semplice, anche se non entra nel dettaglio di certe problematiche:

 

Premetto che dal taglio delle commissioni del 2008 ho sempre cercato di ragionare su quanto stava avvenendo, valutando non solo la nostra posizione, ma anche quella della redazione e di Topolino. Sui vari social network ho sempre dato atto alla Direttrice Valentina De Poli di aver fatto il possibile per attenuare quelle pesanti direttive che stava applicando, per problemi trovati alla sua nomina. Da questi miei interventi ho avuto il suo ringraziamento per l’aiuto datole in quell’occasione.

 

L’autore si è dichiarato intenzionato a continuare a lavorare, non avendo voglia di andare in pensione, proponendo addirittura una riduzione del suo compenso, ma non ha comunque ricevuto nuovi incarichi.

Qualche giorno fa, Gatto, dopo aver visto su Facebook la foto di una riunione di autori nella redazione di Topolino, ha insistito per avere chiarimenti sulla sua situazione lavorativa. In risposta ci sarebbe stata una telefonata, che il disegnatore ha riassunto con la seguente illustrazione, nella quale è evidente la sua critica.

 

Luciano Gatto

 

Oltre a sancire la cessazione di un rapporto artistico decennale, l’addio di Gatto porta a galla delle informazioni che faranno sorgere delle domande tra gli appassionati di Topi e Paperi: per quale motivo è stato sancito quel “blocco” produttivo di storie (parziale, visto che comunque alcuni nuovi fumetti sono stati realizzati)? È stata realmente effettuata una riduzione del numero di sceneggiatori e disegnatori che lavorano alle testate – come sembra dallo scambio riportato da Gatto – o è solo in corso un naturale ricambio generazionale?

Vi terremo aggiornati in caso di ulteriori aggiornamenti.