Se ieri c’era love in the air nelle dichiarazioni di Jordan D. White, editor delle serie mutanti Marvel, la sessione di domande e risposte che vi proponiamo quest’oggi nei suoi punti salienti riguarda un personaggio da sempre strettamente connesso al concetto di sensualità.

Ecco quel che White pensa sull’ex Regina Bianca, Emma Frost.

 

Emma Frost

Le mie storie preferite su di lei sono quelle che hanno scritto Grant Morrison e Kieron Gillen. Leggere la serie di Grant è ciò che ha iniziato a farmela amare. Non avevo letto Generation X, quando uscì, quindi avevo perso il treno ai tempi. Ma New X-Men ce la mostrava come un personaggio interessantissimo. Adorai la rivelazione di Scott che tradiva Jean con lei e gli sviluppi che ne derivarono.

Sia Grant che Kieron le hanno conferito un carattere grandioso e l’hanno resa un personaggio molto realistico. Ho spesso detto quanto abbia apprezzato il ciclo di Kieron su Uncanny X-Men, e credo che Emma sia stata una delle cose migliori di quelle storie. Il momento in cui lei e Scott crollano durante AVX, nei tie-in di Uncanny, penso sia una delle parti migliori dell’intero evento. E poi mi è piaciuta molto anche la sua serie in solitaria, che era una storia inusuale, per la Marvel.

Rendere Emma la Regina Nera è stata un’idea tutta di Leah Williams. Quando la chiamai per scrivere una storia autoconclusiva sul personaggio, lei mi richiamò dicendomi che quello era il suo piano. Pensai che fosse pazzesco, quindi mettemmo in moto le cose. Lavorare a quell’albo fu una gioia.

 

Ci sono grandi piani per Emma nelle prossime storie, poiché molti progetti sono stati fatti per darle lo spazio e il ruolo che merita. A quanto pare, c’è una serie di cui ancora non sappiamo nulla in cui la vedremo usare la sua grande ricchezza a favore della causa mutante.

White parla di Emma come di un personaggio complesso, che ha bisogno di respiro per emergere e mostrarsi durante la lettura. Ecco perché, sebbene l’editor la preferisca come antagonista, le sue storie preferite su di lei la vedono nei panni di eroina, membro degli X-Men, laddove gli autori possono concentrarsi più a lungo su di lei.

 

X-Men: Black - Emma Frost #1, copertina di J. Scott Campbell

Tuttavia, penso sia più adatta ad agire per conto proprio. La storia di X-Men: Black dedicata a lei penso sia un ottimo esempio: è il personaggio principale e ha modo di fare quel che va fatto, ma non come membro del gruppo. Certo, fa in modo che gli X-Men la aiutino a ottenere i suoi scopi, lasciandoli perplessi. Sono stati usati da lei, ma per fini che comunque risulteranno giusti, apparentemente.

Credo che i ragazzi di Generation X siano molto legati a lei. Come abbiamo detto, Emma è complicata. Se sei suo nemico, è facile vederla in cattiva luce e detestarla. Se sei dalla sua parte, non è una persona semplice con cui creare un legame. Sa essere fredda, pretendere molto, sa essere tagliente e farti sentire da schifo riguardo a te stesso. Ma alla fine saprà mostrarti ciò che sta sotto la scorza. Credo che i ragazzi siano stati con lei abbastanza tempo da vedere oltre la sua maschera.

Charles la rispetta, per molti versi, ma crede sia fuori asse il modo in cui agisce. Penso sia per questo che a intervalli regolari la incontra, per darle una spinta nella direzione giusta. Ha con lei un rapporto simile a quello con Magneto, con la differenza che Emma è molto meno soggetta a scatti d’ira psicotici, quindi Charles non la considera altrettanto pericolosa. Ma sono sicuro che nel suo cuore sappia che lei voglia aiutare la gente ed educare la prossima generazione.

Detesto la mutazione secondaria che ha cambiato i suoi poteri. In generale, le mutazioni secondarie sono una cosa che mi piace poco. Mi sembrano fuori fuoco, randomiche. A volte sono un’amplificazione dei poteri in sé, altre volte, come accaduto con Emma, mi paiono del tutto casuali, senza una ragione precisa. Detto questo, non ho alcun progetto di togliere a Emma la sua forma diamantina. Direi che è la mutazione secondaria meglio accettata dal pubblico e una parte importante del suo personaggio.

 

 

Fonte: Adventures in Poor Taste