Tom King risponde alle domande di Newsarama riguardo a Batman e al ciclo narrativo City of Bane, che lo vedrà protagonista quest’estate. Le storie, disegnate da Tony Daniel, ci mostreranno una situazione che vede sotto i riflettori in maniera importante uno dei peggiori e più temibili nemici del Cavaliere Oscuro.

Come sanno i nostri lettori più attenti, questo arco narrativo rientra in quelli targati dalla DC Comics come appartenenti al progetto Year of the Villain, e King ha parlato della marcia di avvicinamento a questi eventi:

 

Batman #75, variant cover di David Finch

Siamo in chiusura del ciclo intitolato Knightmares e tutto quanto ruota attorno a Catwoman. L’idea è che l’unico modo che ha Batman per risvegliarsi, cosa che sta pian piano accadendo di fronte ai nostri occhi, è mettere in campo una precisa strategia, come vedremo nei prossimi sette numeri, che lo porterà a confrontarsi con le sue peggiori paure, da cui ha bisogno di lasciarsi scioccare.

Nel numero #63 Batman dice che sa di essere connesso a una macchina e di essere sotto l’effetto del gas di Spaventapasseri. Fa tutto parte del complesso piano di Bane per spezzare il suo spirito. Non la sua schiena, questa volta. Ovviamente, parte di questo piano ha a che fare con il matrimonio fallito, e ora siamo al livello successivo, alla scoperta dei timori più nascosti di Batman. C’è una grande rivelazione che si approssima, ma credo che sia giusto ricordarvi come, al termine del numero #50, fosse chiaro che Hugo Strange è uno degli scagnozzi di Bane.

Se prendete Batman #1, nel momento in cui l’aereo precipita con l’eroe sopra, vedrete Hugo Strange osservare la scena. Sin dal primo giorno, il piano originale era incentrato sul fatto che Bane è malvagio e che Batman è innamorato di Catwoman. Le mie storie sono tutte imperniate su questi due concetti. E certamente ho dei piani a lunga gittata. Questo è il mio modo di scrivere. Pianifico le mie miniserie in dodici numeri, come Vision e Mister Miracle, e vedo Batman come una versione estesa della stessa cosa. La grande domanda è se Batman possa mettere una persona al di sopra del proprio giuramento.

 

King parla di altri eventi raccontati che mostrino come ci sia un grande schema delle cose in atto, come l’apparizione del Batman di Flashpoint, che ruota attorno all’idea che il padre di Bruce Wayne non vuole che diventi Batman. Tutte questioni che verranno trattate più nel dettaglio nelle prossime storie e che troveranno collocazione nel mosaico che King sta componendo.

 

La cosa bella di raccontare questo genere di cose in un mondo condiviso è che tutto è collegato, potenzialmente. Doomsday Clock ha dato il via a La Spilla, che ci ha messo in mano il Batman di Flashpoint, che per noi è fondamentale. E poi c’è Metal, che ha implicazioni con tutti gli altri Uomini Pipistrello di ogni alla Terra.

Avvicinandoci a City of Bane e a Year of the Villain, le nostre storie saranno ancora più connesse con i piani generali per l’Universo DC. Tutte queste testate si mescoleranno, in qualche modo, per completare la storia che siamo raccontando fin dall’inizio. Ed è splendido vedere un piano che trova concretizzazione.

 

Al temine di Knightmares, Batman si sveglierà dai propri incubi e sarà un uomo cambiato.

 

Batman #75, variant cover di Yanick Paquette

Cambiato nel senso che avrà un’idea più compiuta di se stesso, della propria identità. Ognuno di noi affronta la paura in modo diverso. Alcuni accettandola, altri negandola, altri ancora costruendo muri. E questo è il tema della nostra storia. Non credo che affrontare le proprie paure cambierà Batman, ma certamente lo renderà un po’ di più quel che è destinato a essere.

Dopo il matrimonio, dopo che è stato abbandonato all’altare, così vicino alla felicità, ha iniziato a pensare a se stesso in maniera un po’ diversa. Ha iniziato ad evolversi come personaggio. C’era un po’ di negazione in lui. voleva essere una persona sposata. Stava accettando quella situazione. Credo che quel che sta passando ora sia uno sguardo di autoanalisi. Si chiede se davvero esista quella persona su quel tetto.

Knightmares parla del fatto che, quando è stato lasciato, ha risposto alla cosa con la rabbia, come abbiamo visto nell’arco Cold Days. Quella rabbia è montata, montata e montata. Ora Batman ha aperto gli occhi e vede come e perché sia successo. Non si era ancora messo in discussione: leggeva se stesso senza capire e senza fare domande. Ora, finalmente, si pone degli interrogativi. Perché lei se n’è andata? Perché non ha funzionato? Che cosa significa tutto questo e cosa dice di me, di Bruce Wayne?

 

 

 

Fonte: Newsarama