Nella prima giornata del Comicon 2019 è andato in scena il panel sull’attesissimo film di Diabolik prodotto da Mompracem e Rai Cinema, che vede alla regia Antonio e Marco Manetti, meglio conosciuti come i Manetti Bros..

Ricorderete la trasposizione televisiva annunciata da tempo e mai decollata. Mario Gomboli, presente sul palco, ha raccontato come l’idea nacque nel 2012, in occasione del cinquantenario di Diabolik, quando SKY contattò Dante Ferretti. La cosa è in seguito passata a Cattleya, la maggior casa di produzione cinematografica e televisiva indipendente in Italia, e poi man mano il tutto è venuto meno, anche perché alcuni produttori si sono sfilati e il budget si è assottigliato considerevolmente.

Inoltre, ha spiegato il direttore di Astorina, il soggetto non sembrava fosse particolarmente in linea con l’essenza di Diabolik:

 

Mario Gomboli – Avendo i diritti e il diritto su Diabolik di decidere come credo, non voglio che il protagonista e gli altri personaggi vengano snaturati o modificati, né tradire gli affezionati lettori del fumetto […] Il progetto non è andato perduto, diciamo che è in frigorifero. Chissà che prima o poi, magari grazie a questo film, possa venire scongelato.

Marco Manetti – I tempi per una serie di Diabolik saranno maturi quando si sarà pronti ad accettare in TV Diabolik così com’è, senza forzature e senza edulcorarne lo spirito: è un ladro e assassino, non lo si può trasformare in Robin Hood. Il fumetto di Diabolik è, poi, a episodi. Questo tipo di format non va più bene oggi per le serie televisive. Se io dovessi fare una stagione di Diabolik per il piccolo schermo, prenderei nove o dieci fumetti della testata regolare e li trasformerei in altrettante puntate. Oggi, difficilmente mi sarebbe permesso farlo.

 

E veniamo al film, concepito proprio a un Comicon di qualche anno fa. Il soggetto è stato scritto, oltre che da i Manetti Bros. e da Gomboli, dal fumettista Michelangelo La Neve.

 

Antonio Manetti – Abbiamo conosciuto Mario al Comicon, e da lettori e fan di Diabolik gli abbiamo proposto il film che sognavamo di fare da tempo. Adoriamo il Re del Terrore e la sua compagna Eva: due anarchici in un mondo di frustrati e di depressi dalle regole e dagli obblighi. […] Quando inviammo il primo scritto a Gomboli, chiedendo cosa ne pensasse, la risposta fu: “Erano quarant’anni anni che aspettavo questo testo.”

Mario Gomboli – Ho avuto tante proposte in questi anni, dopo la pellicola di Mario Bava. Tutti trasformavano Diabolik, chi in un giustiziere, chi in un criminale spietato… Diabolik è un criminale ma non è cattivo: è pragmatico e non uccide per piacere, lo fa per raggiungere i suoi scopi, che devono sempre rappresentare un’allettante sfida. […] I Bros. hanno scritto Diabolik così com’è, perché lo conoscono bene come lettori.

 

La fase di scrittura è stata terminata da poco e si sta cominciando a pensare alle location e al cast. Probabilmente, si è appreso, gli interni verranno girati a Bologna, mentre gli esterni a Milano, che secondo i due registi può in qualche modo ricordare l’omonima capitale dello stato di Clerville. Per la città marittima di Ghenf verrà invece utilizzata Trieste.

Le chicche sono state riservate per la conclusione dell’incontro, dov’è stato rivelato il nucleo della storia del lungometraggio, che sarà l’oscuro e romantico primo incontro tra Diabolik ed Eva Kant ambientato negli anni ’60, quando nacque l’antieroe delle Sorelle Giussani. Inoltre, lo stesso Gomboli farà un cammeo nel film in stile Stan Lee.

Infine, è stata proiettata una clip d’impatto realizzata appositamente per il Comicon, la quale rende l’idea di come verranno realizzati gli effetti speciali per mettere in scena gli incredibili camuffamenti dei due protagonisti: nel video, ognuno dei Manetti si presenta levandosi dal viso la maschera che è altri non è che il volto del fratello.

 

Comicon 2019: il film di Diabolik