Black Hammer/Justice League: Hammer of Justice #1, copertina di Michael Walsh

Tutto vero: i personaggi della più celebre opera Dark Horse firmata da Jeff Lemire e il principale team di eroi dell’Universo DC si incontreranno. I rumour messi in circolo da Bleeding Cool qualche mese fa sono stati confermati quando IGN ha annunciato in esclusiva il lancio della miniserie in cinque numeri Black Hammer/Justice League: Hammer of Justice, scritta dallo stesso Lemire per i disegni e le copertine di Michael Walsh (Secret Avengers), al debutto il 10 luglio negli Stati Uniti.

Le variant cover saranno firmate da artisti che hanno o hanno avuto a che fare con l’autore di Essex County: Andrea Sorrentino (Gideon Falls), Yanick Paquette (Swamp Thing) e Yuko Shimizu, oltre all’apprezzatissimo colorista Dave Stewart.

Se per la Justice League si tratta dell’ennesimo crossover della sua vita editoriale – e nemmeno del più bizzarro – è certamente la prima volta che i malinconici personaggi creati da Lemire e Dean Ormston si aprono ad altri universi narrativi. Per chi non lo sapesse, Black Hammer, edita in Italia da BAO Publishing, ha conquistato il premio Eisner come Miglior Nuova Serie nel 2017 e ha generato più di uno spin-off.

La storia prenderà il via quando un personaggio misterioso arriverà simultaneamente nella fattoria di Black Hammer e a Metropolis, al cospetto di Superman, con i due mondi che verrano deformati e il super criminale Starro sferrerà un attacco.

Il cast del progetto vede la partecipazione di figure di rilievo come Batman, Wonder Woman, Colonel Weird e Golden Gail. Scherzando, Lemire ha dichiarato che la sola idea che l’Uomo d’Acciaio debba interagire con quest’ultima – una donna bloccata nel corpo di una bimba, incline a fumare e imprecare – è più che sufficiente per farsi licenziare.

Come fa notare IGN, di per sé Black Hammer è già una sorta di riflessione sull’Universo DC, ma lo sceneggiatore canadese – che ha scritto per la major per anni – sostiene che la comparazione tra i due mondi ha messo in luce le loro differenze:

 

Certo, ci sono alcune somiglianze, a prima vista, come il fatto che sia Martian Manhunter che Barbalien siano eroi marziani, ma quando li accosti, fai sì che l’unicità di entrambi i mondi emerga davvero.

 

Se Hammer of Justice promette di essere una saga epica, Lemire ha voluto rassicurare i fan di Black Hammer dicendo che non ha intenzione di trasformare la sua creazione in un interminabile megaevento supereroistico:

 

È nata come una semplice storia di cinque super eroi bloccati in una fattoria. Ed è importante per me tenerlo sempre bene a mente. Quando coltivo l’universo di Black Hammer, tutto deve scaturire da quel nucleo, da quella stessa narrazione emotiva basata sui personaggi.

Per me, e presumo per molti suoi fan, Black Hammer rappresenta la gioia di leggere fumetti supereroistici che sono veicolati dai personaggi, senza interminabili tie-in ed eventi. Perciò, non voglio che Black Hammer diventi così. Questa è però un’eccellente opportunità per raccontare una storia davvero divertente e, si spera, per far conoscere Black Hammer a un sacco di nuovi lettori. Ho troppe storie mie ancora da raccontare.

 

Detto ciò, secondo Lemire, la miniserie avrà un impatto sia sulla continuity DC Comics che sulla serie regolare Dark Horse:

 

Ovviamente, voglio che continui a crescere ed evolvere autonomamente, ma ciò non significa che questa sia solo una “storia immaginaria” usa-e-getta. Avrà un impatto emotivo su entrambi i gruppi, e c’è un altro aspetto che avrà un effetto ancor più duraturo, ma non posso rivelarlo adesso.

 

 

 

Fonte: IGN