Se pensavate che Axel Alonso sarebbe sparito dai radar del mondo dei comics, dopo il suo licenziamento eccellente dalla posizione di Editor-in-Chief della Marvel, vi siete sbagliati: assieme all’ex Presidente della Casa delle Idee, Bill Jemas, e con la collaborazione di Jonathan Miller, altra figura di grande esperienza del mondo del Fumetto americano, ha dato vita ad Artists, Writers & Artisans. AWA, se vi piacciono gli acronimi, è una nuova etichetta che si propone di dar vita a storie che partono da zero, senza pensare ai modelli precedenti, per creare fumetti del tutto nuovi.

 

Jemas – Il nostro modello è quello delle vecchie United Artists di Hollywood, in cui le persone che effettivamente facevano il lavoro creativo erano anche proprietarie dei diritti, controllavano le compagnie e avevano il potere di prendere decisioni su ogni aspetto del lavoro che svolgevano.

Alonso – Quel che vogliamo offrire agli autori e agli artisti è la possibilità di scommettere su se stessi senza dover mettere tutto quel che hanno sul piatto. Con noi ci saranno sia veterani che nuove leve.

 

Tra coloro che faranno parte della squadra di AWA ci sono già Frank Cho, Peter Milligan, Christa Faust e ACO. Si è formato un vero e proprio consiglio creativo, che prenderà decisioni sulla direzione dell’etichetta dal punto di vista editoriale ed artistico. Ne fanno parte nomi altisonanti come Reginald Hudlin, Margaret Stohl, Gregg Hurwitz, Garth Ennis e J.M. Straczynski, che fa dunque il suo ritorno nell’ambiente:

 

Straczynski – Ero disposto a tornare al mondo dei comics se fosse arrivato un progetto che fosse una sfida, dunque quando Bill e Axel mi hanno chiesto di dar vita a un universo narrativo nuovo, coerente e condiviso, la cosa sembrava troppo divertente per dire di no.

Quando lavori con le major, hai sempre dei limiti ben chiari. Con un progetto indipendente puoi andare lontano quanto ti pare, dato che sei tu l’unico che dovrà sopportare le conseguenze di un eventuale fallimento. Qui posso collaborare alla nascita di qualcosa che potrebbe diventare una nuova major, e nel frattempo osare un bel po’.

La domanda che dobbiamo porci è: per chi stiamo scrivendo le nostre storie? Su chi? E cosa abbiamo di rilevante da dire al pubblico della contemporaneità?

 

La politica di AWA è quella di appoggiare e guidare gli autori nel loro processo creativo, compensandoli con i diritti sui personaggi e sulle storie, con quote di proprietà della casa editrice o con una combinazione di entrambe le cose.

Ci sono già dei titoli in cantiere. American Ronin, storia di agenti operativi incredibilmente addestrati che lavorano per le grandi corporation, è firmato Peter Milligan e ACO. Bad Mother, scritto da Christa Faust, parla della ricerca di una madre, apparentemente violenta, della figlia scomparsa. Fight Girls, scritto e disegnato da Frank Cho, racconta le schermaglie tra una serie di guerriere piuttosto affascinanti che si sfidano per il titolo di regina della galassia. Archangel 8, di Michael Moreci e di un disegnatore ancora non annunciato, racconta la vita di un angelo di Dio che si mette in proprio.

 

Miller – Credo sia pacifico affermare che la Marvel è attualmente il marchio di entertainment di maggior valore al mondo. Noi siamo in cerca della prossima opportunità. Una delle cose grandiose di questa avventura è che ci consente di sperimentare un sacco. Alcuni progetti colpiranno nel segno, anche se non sappiamo dove e come, ma l’idea è questa. Se si agita la mazza a sufficienza, prima o poi un fuoricampo arriva.

 

L’interesse è grande, l’avventura entusiasmante. Ovviamente, vi aggiorneremo sui tempi e i modi del debutto di AWA non appena possibile.

 

 

 

Fonte: New York Times