Eric Powell ai microfoni di Comics Beat per parlare di Goon. La serie noir e soprannaturale, ricca di umorismo nero, che mescola elementi del fumetto di genere a uno sguardo spiccatamente indipendente, sta per ricominciare da un nuovo numero #1, a vent’anni dalla sua creazione e dopo l’avventura editoriale in Dark Horse.

Sarà sotto l’etichetta editoriale di Albatross Funnybooks, da lui stesso fondata, che Powell ridarà vita alle storie di Goon:

 

The Goon #1, copertina di Eric Powell

Dopo aver terminato l’ultima miniserie per Dark Horse, avevo la sensazione che forse sarei, prima o poi, tornato a scrivere altre storie, ma non ero sicuro. Di certo, avevo bisogno di una pausa. Be’, ora so che stavo aspettando il ventesimo anniversario. Volevo vedere come mi sarei sentito una volta arrivato. Al termine delle ultime storie mancavano ancora tre o quattro anni. Mi sono preso il tempo per realizzare Hillbilly e testare le acque dell’autoproduzione. Meglio di quanto pensassi. E da lì è stato naturale arrivare a questo punto.

Tornare a Goon è una gran bella sensazione. Il fatto che questo personaggio mi abbia consentito di farmi una vita è una gran soddisfazione. Ma anche dopo vent’anni sono sempre attento, ho sempre paura che tutto vada a catafascio. A volte penso che i lettori realizzeranno all’improvviso che queste storie non gli piacciono più. Credo sia la paura di chiunque lavori nell’intrattenimento, quella di non avere più successo. A volte le cose si reinventano, per mantenerle rilevanti e proporsi a un nuovo pubblico. Io sono stato fortunato a trovare uno zoccolo duro di lettori che crede moltissimo in quel che ho fatto con il personaggio per vent’anni.

Voglio portarvi nuovamente alle radici umoristiche della storia e voglio divertirmi mentre lo faccio. Con le ultime due miniserie ho navigato in acque oscure e un po’ deprimenti e, personalmente, avevo voglia di un po’ più di leggerezza e di concentrarmi sulla narrazione per immagini e sulla comicità. Sappiamo tutti che tempi bui siano quelli in cui viviamo. Ho pensato che, se posso essere d’aiuto fornendo un po’ di refrigerio dai problemi quotidiani e far fare qualche risata, non sarebbe stato affatto male.

In passato non ho mai coinvolto altri artisti su Goon, tranne che in un paio di storie brevi. Questa volta ho coinvolto dei colleghi per due ragioni: essendo editore, in questo momento ho un sacco di ruoli e di compiti e devo mantenere la serie più regolare possibile. Sull’arco narrativo successivo al mio, c’è già un disegnatore al lavoro che non ho ancora annunciato, anche se probabilmente lo farò presto. Sono super entusiasta di lavorare con questa persona e credo che il suo stile si adatti perfettamente a questo universo narrativo.

Nello scegliere i miei colleghi artisti ho cercato di pensare a chi fosse più adatto. Per prima cosa, devono essere bravi a raccontare. Ma sono anche fortemente attratto da quei disegnatori che hanno uno stile cartoonesco nella faretra. Un’arte che sta andando via via scomparendo nei comics. Nell’ambiente siamo in un periodo in cui il livello del disegno è altissimo. C’è un sacco di uso della tecnologia che aiuta molto, e il risultato è il diffondersi dello stile realistico. Allo stesso tempo, l’elemento caricaturale del Fumetto va scemando e sapevo che, chiunque avessi scelto per Goon doveva avere esperienza in quel campo.

 

Powell sarà presto coinvolto in una lunga campagna di promozione del nuovo Goon #1, che esce proprio questo mese negli Stati Uniti.

 

 

 

Fonte: Comics Beat