Continuano le interviste agli autori al lavoro sugli episodi inediti di Wondercity, titolo che tornerà il prossimo autunno grazie a Tatai Lab. Dopo avervi presentato Roberta Pierpaoli e Alessandro Alessi Anghini, oggi completiamo il team creativo del settimo numero facendovi fare la conoscenza con Giulia “Nekucciola” Zucca, artista che disegnerà e colorerà l’episodio di Tales of Wonder che verrà pubblicato in appendice.

Nata a Roma nel 1987, dopo aver frequentato il liceo artistico Giulia Zucca si è laureata all’Accademia di Belle Arti all’indirizzo di Media-Art per poi frequentare e successivamente organizzare corsi di colorazione digitale e workshop sul Fumetto. La disegnatrice collabora con Parliamo di Videogiochi, piattaforma dedicata al dibattito videoludico, per la quale realizza sketch e video-copertine. Nekucciola è inoltre autrice del fumetto Panna cotta, e al momento si sta dedicando alla progettazione delle storie successive, tra cui la controversa Strega del due di picche.

Di seguito trovate l’intervista corredata da due tavole in anteprima esclusiva!

 

Ciao, Giulia! Vuoi presentarti ai lettori di BadComics.it?

Ciao! Sono Giulia Zucca, alias Nekucciola sul web. Sono un’autrice di fumetti con già alcune esperienze alle spalle e collaboro alla nuova edizione di “Wondercity” realizzando un episodio breve!

Conoscevi questo fumetto prima che Tatai Lab decidesse di rilanciarlo?

Ammetto che conoscevo “Wondercity” solo di nome, purtroppo non ho avuto la possibilità di leggerlo, quindi appena mi è stato menzionato mi sono un po’ emozionata! Osservando l’opera, la prima cosa che mi ha stupito e incantato sono stati gli sfondi, in particolare la minuzia delle architetture! In più, lo stile grafico di “Wondercity” è davvero dinamico e mi ha sorpreso per la sua vitalità!

Cosa rende, secondo te, “Wondercity” davvero “wonderful”?

Senza dubbio, l’ambientazione originale e magica merita il primo posto. Molte volte, leggendo i numeri che mi sono stati dati in visione, mi perdevo nei dettagli degli sfondi! In più, i personaggi, molto ben caratterizzati e di tutte le età, dai giovani protagonisti agli stravaganti professori, secondo me contribuiscono a catturare il lettore!

Cos’hai pensato non appena hai letto la sceneggiatura del tuo episodio di “Wondercity”?

Mi è piaciuta davvero molto! Non scherzo, appena ho letto che sarebbe stata ambientata anni prima rispetto al fumetto principale mi sono esaltata a non finire! Prima di tutto, adoro le ambientazioni di fine ‘800, perciò appena ho letto la sceneggiatura mi si sono accese un miliardo di lampadine. Seconda cosa, dover inventare luoghi e personaggi inediti è stato divertentissimo (una grande responsabilità che mi ha messo un po’ di fifa ma che mi ha divertita molto!)

Quale ambientazione ti risulta più facile e rilassante disegnare/colorare? E qual è quella che ti crea più difficoltà?

Premetto che ho un discreto rapporto con gli sfondi. Mi piace in particolare realizzare gli interni: arredare una stanza con i mobili appropriati, inserire oggetti e motivare ogni aspetto, come ad esempio disegnare molte bottiglie vuote sul tavolo perché il protagonista si è sbronzato la notte prima. A volte, attraverso i dettagli di una stanza possiamo già avere alcuni indizi sulla storia.

Invece, l’ambientazione che mi dà più noia sono le panoramiche: le faccio perché devo, ma mi tolgono davvero un sacco di tempo per la minuzia che ci metto (forse inutilmente visto che nessuno andrà mai a vedere tutto, casetta per casetta!). Però ci tengo, quindi ci spendo il tempo che devo.

C’è qualche personaggio a cui ti senti affine? 

Nel mio racconto, sicuramente alla signora Floreu! Un personaggio che sa rimettersi in piedi e prendere il meglio dalla vita (anche se ammetto che disegnare Wilson è molto divertente!). Nella serie canonica, invece, credo sia proprio Roary, visto che è grazie a lei se si esplora il grande universo di “Wondercity”!

Cosa pensi di questa nuova edizione? Temi il peso del confronto o, al contrario, ti emoziona?

Sicuramente, lavorare alla nuova edizione di un progetto che ha fatto così parlare di sé mette un po’ di timore, ma è pur vero che il mio racconto è a sé, perciò non temo un vero e proprio confronto. Più che altro sto lavorando duramente nella speranza sia all’altezza dello straordinario fumetto che è “Wondercity”!

 

Giulia "Nekucciola" Zucca