La Marvel ha annunciato che ad aprile esordirà sugli scaffali delle fumetterie statunitensi Thanos, una nuova miniserie sceneggiata da Tini Howard (Captain America Annual) per i disegni di Ariel Olivetti (Death of the Inhumans) e le copertine di Jeff Dekal.

La storia esplorerà il rapporto tra il Folle Titano e sua figlia adottiva Gamora, concentrandosi sul primo periodo di convivenza tra loro; una scelta particolarmente interessante, soprattutto dopo quanto accaduto sulle pagine dell’evento cosmico Infinity Wars e in vista dell’uscita nelle sale di Avengers: Endgame.

Queste le parole con cui la sceneggiatrice ha presentato il suo nuovo lavoro:

 

Thanos #1, copertina di Jeff Dekal

Una delle cose che più amo riguardo a lavorare con personaggi già esistenti è metterli a confronto con ciò che pensiamo di loro mentre ne leggiamo le storie. Thanos non è per niente a posto. E questo non è esattamente un segreto per lui, è brillante, sa di essere folle. Ma è un pazzo che si prende delle responsabilità, e ciò è piuttosto inquietante. Se però tutti sono troppo spaventati per fargli domande in merito, lui non arriverà mai ad ammetterlo con se stesso… perciò, quale genere di persona può convincerlo a confrontarsi con la sua follia?

È qui che entra in gioco Gamora. Ho un debole per le ragazze intelligenti e per il grosso tizio arrabbiato che diventa, per loro, una figura paterna. Quando penso a come potesse essere inizialmente il legame tra Thanos e Gamora sotto il profilo interpersonale, non la visione d’insieme che abbiamo avuto per mille anni all’interno delle vecchie storie, mi viene in mente Il Grinta. Oppure a team-up come quello tra Sandor Clegane e Arya Stark de Il Trono di Spade, avete presente? Questa tipologia classica di coppia dove nulla può minacciare il cattivone tranne una ragazzina. E non perché le ragazzine siano carine e vulnerabili, ma perché sono oneste. E non hanno la piena comprensione del mondo che le circonda, piuttosto inconsapevoli delle sfumature e del pericolo. E Gamora è anche più pericolosa di una bambina normale, perché Thanos le ha tolto tutto. Non ha nulla da perdere. Condivideranno un momento nel primo numero, che non svelerò qui, il quale risponderà alle domande: perché lei? Perché Gamora?

Sapete, giusto qualche giorno fa ho visto altre pagine disegnate da Ariel e sono rimasta così di sasso che ho dovuto interrompere quello che stavo facendo per ringraziarlo personalmente. È bello lavorare con lui. Conosco bene il suo lavoro, e scrivere con questa consapevolezza mi fa sentire come se stessi componendo una sinfonia. Mentre lavoro sospiro ad alta voce all’idea di come realizzerà le tavole. In questo momento Ariel e io siamo sulla stessa lunghezza d’onda, incredibilmente dinamica, perché entrambi ce la stiamo spassando con questa storia, e ciò è grandioso. L’unica cosa migliore del lavorare con i disegnatori che ami è sapere che si stanno divertendo anche loro!

 

 

Fonte: Marvel