Non era difficile immaginare che, dopo l’enorme esposizione mediatica della sua versione cinematografica in Avengers: Infinity War, l’Ordine Nero, il gruppo di temibili tirapiedi di Thanos nato sulle pagine di Infinity, trovasse ampia collocazione nelle storie Marvel a fumetti. Il risultato è la miniserie Black Order, giunta ormai al suo terzo numero negli Stati Uniti, scritta da Derek Landy e disegnata da Philip Tan.

L’artista è stato intervistato dal sito ufficiale della Casa delle Idee, ed ecco le sue dichiarazioni più interessanti.

 

Black Order #3, copertina di Philip Tan

L’Ordine Nero è per me una novità, ma è stato concepito da alcuni dei miei fumettisti preferiti. Ci sono molti elementi di ciò che piace al pubblico in questo periodo, e anche solo questo rende per me interessanti i personaggi. Ma, ovviamente, essendo parte del team creativo che ne racconta le storie, grazie a Derek Landy ho avuto un’esperienza assolutamente diversa dal previsto e molto proficua con questo gruppo. Più di quanto potessi preventivare alla vigilia.

Derek è proprio bravo, dettagliato e allo stesso tempo aperto, nelle storie, a lasciare spazio alla narrazione visiva perché trovi un suo ritmo, affinché le cose vadano secondo la mia visione. Questo ha decisamente aiutato a rendere piacevole il mio lavoro. La cosa più divertente di questo numero? Decisamente le tante figure storiche che fanno la loro comparsa per mandare avanti la storia.

Ogni personaggio è portatore di difficoltà diverse, per un disegnatore, e di elementi più semplici. Dipende da quel che ognuno di noi vede in essi. Ma credo che la parte più difficile, per me, sia trovare un equilibrio nell’esigenza di rappresentare il loro potere e i suoi effetti, con un cast così vasto.

Invece di dover tentare semplicemente di mantenere le loro diverse abilità dal punto di vista visivo, ho il vantaggio che Derek porta in ognuno dei protagonisti una voce forte e distinta, nuova per i lettori ma in continuità con il passato. Il mio lavoro è semplicemente quello di sottolineare la cosa con le matite, per rendere ancora più convincente la malvagità di ognuno di essi.

 

 

Fonte: Marvel