Kelly Thompson e Mattia De Iulis sono il team creativo di Jessica Jones: Purple Daughter, la miniserie in formato digitale che racconta l’avventura della più tosta investigatrice della Marvel con una terribile perplessità, dovuta al fatto che la piccola Dani, figlia sua e di Luke Cage, un bel giorno diventa viola. Il che porta alla luce un dubbio terribile: che sia la figlia di Zebediah Killgrave, l’Uomo Porpora?

Ecco le dichiarazioni dei due, all’indomani dell’uscita del primo numero del titolo e in attesa del secondo, che uscirà il 20 febbraio.

 

Jessica Jones: Purple Daughter #1, copertina di Mattia De Iulis

Thompson – Le investigazioni di Jessica per arrivare a capire cosa sia successo a Danielle la porteranno a situazioni decisamente calde, nel prossimo numero. Nella prima metà vedremo molta indagine, nella seconda parecchia più azione, perché Jessica cercherà di arrivare, letteralmente, alla verità a cazzotti. Inoltre, aspettatevi un’apparizione di Daredevil, una di Iron Fist e un ruolo esteso per Kara Killgrave. Inoltre, Emma Frost farà la sua comparsa, tentando di rubare un po’ di luci della ribalta. Anche i Bambini Viola saranno molto presenti.

De Iulis – Nel secondo numero vi mostreremo molte situazioni davvero da mozzare il fiato. Dal punto di vista emotivo, state per assistere a qualcosa di davvero intenso, perché il male sta per colpire duramente la persona che Jessica ama di più, ovvero Danielle. Kelly ha scritto una storia entusiasmante e coinvolgente, e non ho paura di dire che la sua sceneggiatura mi ha toccato, mi ha commosso in diversi punti mentre disegnavo. I Bambini Viola e tanti altri super eroi che appariranno in questo episodio avranno un ruolo fondamentale.

Thompson – Credo che Kara Killgrave empatizzi molto con Jessica e con quel che le sta succedendo, specialmente perché anche lei ha dovuto avere a che fare con Killgrave. La sua empatia consente a Kara di perdonare a Jessica alcuni comportamenti davvero spietati, che abbiamo visto nel primo numero. Ma questo non significa per forza che la signora Jones possa fidarsi di lei.

De Iulis – Purtroppo, Kara porta un cognome che la segnerà a vita, perlomeno agli occhi di Jessica, la quale, tuttavia, potrebbe avere terribilmente bisogno di lei, in quanto unico legame e unica pista che può seguire in questa situazione.

 

Thompson e De Iulis hanno commentato nello specifico alcune scene del primo numero, di dialogo tra Jessica e Luke, alle prese con la tempesta che è capitata loro addosso. I due hanno chiarito come il ritmo e le atmosfere visive fossero progettate per lasciare che i due si confrontassero con calma riguardo questo trauma, affrontando la questione emotiva in maniera percepibile per i lettori. Tutta la storia è ricca di momenti emotivamente forti.

 

Thompson – Credo sia importante mostrare che i traumi non ci abbandonano mai. Semplicemente, si continua ininterrottamente a gestirli, si sopravvive. Specialmente nel caso di Jessica, con quel che ha passato, e di un personaggio come Killgrave, per cui nulla è sacro e la verità è solo un’illusione. Quel che lui le ha fatto è qualcosa con cui lei dovrà convivere ed è questa la sfida della vita di Jessica. Nonché parte di ciò che la rende così forte.

Nel primo numero abbiamo mostrato quel che è successo, come sia in grado di separare Luke e Jessica, di fare a pezzi le loro vite, il trauma che rappresenta. Era importante, per me, che si sentisse nella pagina. Avevamo bisogno di quella sensazione per la storia, anche se Jessica è ancora impegnata nell’indagine e cerca di non soccombere ai sentimenti. Ma era giusto che percepisse quel trauma. Nel secondo numero, la vicenda sarà più ritmata e veloce, perché l’investigazione si addentra più a fondo e Jessica dovrà iniziare a lottare letteralmente.

 

De Iulis dice di considerare Jessica Jones: Purple Daughter #2 il suo miglior lavoro di sempre, sia dal punto di vista tecnico illustrativo che narrativo, e ringrazia Kelly Thompson e Alanna Smith, l’editor del progetto, per aver dato vita a una vicenda così potente.

 

De Iulis – Io e Kelly abbiamo molto spirito di squadra. Mi diverto davvero a lavorare con lei e non so pensare a una collega migliore. Ovviamente questo facilita molto il mio lavoro e crea un continuo scambio di idee. Ci sono dei momenti in cui Kelly addirittura si scusa con me, spaventata di avermi messo in difficoltà con l’assenza di dialoghi di alcuni momenti della storia. Ma lei crede in me e nelle mie abilità e credo di aver trovato il modo di accontentarla.

 

 

 

Fonte: Marvel