Gli sceneggiatori Zac Thompson e Lonnie Nadler, assieme al disegnatore Marco Failla, rispondono alle domande del sito ufficiale della Casa delle Idee riguardo a Marvelous X-Men, una delle miniserie parte di Age of X-Man.

Se non sapete granché del progetto che riporta in scena Nate Grey – la versione alternativa di Cable nata ai tempi di L’Era di Apocalisse – e racconta una nuova avventura degli X-Men in una realtà alternativa, potete leggere le FAQ che Thompson ha recentemente messo a disposizione dei lettori sull’argomento.

Nel frattempo, eccovi le dichiarazioni scaturite dall’intervista:

 

Age of X-Man The Marvellous X-Man #1, copertina di Phil Noto

Thompson – Dal momento in cui abbiamo deciso di dar vita a Age of X-Man, sapevamo di voler raccontare una storia un po’ diversa dal solito. Esploreremo cosa significhi essere un X-Men in un mondo in cui i mutanti non sono più oppressi. Il che significa riorganizzare il modo di pensare al team dalle fondamenta. Non sono più temuti o odiati, ma amati e onorati in tutto il pianeta. Lottano per tenere la gente al sicuro dai disastri naturali e si comportano un po’ come degli dei che tengono sotto controllo la società, assicurando sicurezza, stabilità e pace. E sono anni che non combattono un cattivo.

Nadler – Abbiamo tentato con tutte le nostre forze di consegnare ai lettori una visione inedita degli X-Men, una che volevamo disperatamente mettere in scena. Age of X-Man è un melodramma stratificato che ci mostra come questi personaggi così amati funzionino e coesistano in un mondo in cui alcuni hanno dovuto sacrificarsi perché altri realizzassero i loro sogni. Come ha detto Zac, gli X-Men qui non sono diversi da divinità, ma allo stesso tempo noi cerchiamo di umanizzarli, di mostrarli come persone reali che hanno una moltitudine di emozioni contraddittorie dentro di loro.

Failla – Come prima cosa, gli sceneggiatori mi hanno chiesto un’atmosfera molto specifica per questa miniserie. Mi hanno consegnato una serie di riferimenti e richieste di carattere visuale per mettermi nell’ottica giusta. I personaggi principali, in questa realtà alternativa, sono versioni diverse dalle solite e il loro aspetto, progettato da Mike Hawthorne, contiene molti elementi dell’estetica generale della miniserie. Le pagine accolgono un sacco di piccoli dettagli, tutti utili per introdurre i lettori all’interno di questo mondo destabilizzante.

Thompson – Gli studenti di questa realtà sono spediti al Summers Institute, un college di questo mondo in cui scelgono una materia primaria e definiscono un percorso di studi per divenire mutanti attivi nella società. Alcuni si diplomeranno per diventare X-Men, altri studieranno per essere dottori, poliziotti o coltivatori.

Nadler – Gli studenti sono una parte fondamentale della storia, perché rappresentano il futuro. Sono coloro per cui le generazioni passate hanno sacrificato la propria vita, nel tentativo di creare un mondo migliore. Ma spesso, è difficile per i ragazzi rispettare il passato. E viceversa.

 

Nadler ci spiega che, in un mondo in cui non sono più sotto minaccia costante, potremo vedere le vite quotidiane degli X-Men come mai prima d’ora. Vederli a casa, da soli, nel tempo libero sarà uno dei temi ricorrenti della serie. Scopriremo, ad esempio, che la passione di Colosso per la pittura diverrebbe ossessiva, se non avesse una seconda vita da super eroe.

 

Thompson – Per noi, questo evento è soprattutto l’occasione di mostrare gli X-Men come individui, mettere in luce parti dei loro personaggi che non possono brillare in tempi di pace. Si tratta di un tentativo volontario di portare gli X-Men in un contesto più semplice, in cui possono stare assieme sul divano a guardare la televisione. Sarà una storia molto umana degli X-Men, ma vogliamo anche celebrare l’enorme continuity che amiamo e lasciare un segno indelebile sui personaggi, portandoli in situazioni mai viste prima.

Nadler – Questo è il progetto più ambizioso a cui abbiamo mai partecipato, che ci dà la chance di costruire un mondo enorme, ricco e cerebrale da zero. Se certamente spaventa, è anche un’opportunità cui non potevamo rinunciare.

Failla – Sono stato felicissimo di venire coinvolto in questo progetto così ampio e importante. Per un disegnatore di fumetti si tratta di una sfida: una rara opportunità di realizzare questi personaggi fighissimi in un contesto unico. In più, questa storia è completamente diversa da quel che realizzo di norma e questo mi dà modo di sperimentare cose differenti dal mio solito stile.

 

Il focus principale della miniserie, comunque, come annunciato dal titolo, è X-Man, alias Nate Grey.

 

Thompson – Più di ogni altra cosa, volevamo esplorare Nate. Siamo suoi fan da una vita, da L’Era di Apocalisse, e siamo convinti che X-Man abbia un destino grandioso davanti a sé. Questa storia è quel destino fatto realtà. Nate è il mutante più potente mai vissuto e, con questo in mente, abbiamo decostruito il suo rapporto con il genere mutante. Da sempre è un reietto, quello sopra a tutti gli altri, senza un posto per sé. Noi volevamo guardare alla cosa in modo reazionario, vedere cosa può fare un reietto a un mondo intero, se ne ha l’occasione.

Nadler – Scrivere un evento degli X-Men e costruire un mondo con nuove regole è una cosa che sognavamo di fare, da sceneggiatori. Era un po’ come vedersi dare le chiavi di un regno tutto nuovo, con cui poter creare quello che vuoi. Noi due parliamo di mondi possibili in continuazione e il nostro scopo, oltre a riportare con forza sulla scena il personaggio di X-Man, era architettare un luogo che fosse unico e nuovo, ma anche abbastanza familiare per viverci. Gli X-Men hanno sempre dovuto combattere per i propri diritti, e ora ecco a voi chi sono diventati dopo che il mondo è cambiato in meglio in maniera importante.

 

Non si tratta di un revival di L’Era di Apocalisse, ma di un mondo utopistico, afferma Nadler. Il Sogno Americano si fa realtà per gli X-Men e questo apre la porta a uno stile di vita inedito per i mutanti. Ci sono echi di scrittori come Orwell, Bradbury e Huxley in Age of X-Man, ma con un atteggiamento meno oppressivo e oscuro.

L’oppressione, spiega Thompson, è di carattere diverso. Ora che gli X-Men sono divinità, autorità, di fronte a quali decisioni si trovano, quali scelte difficili faranno pur di mantenere la pace? Che cosa diventano i potenti e temuti mutanti, dopo che hanno vinto la battaglia della loro vita? Lo scopriranno i lettori americani a partire dal 6 febbraio, leggendo Age of X-Man: The Marvelous X-Men.

 

 

 

Fonte: Marvel