Brian Michael Bendis parla di Naomi, la serie targata Wonder Comics che racconterà le gesta di un’eroina di colore che vive in una piccola cittadina americana in cui tutti sono di etnia caucasica.

Al debutto il prossimo 23 gennaio negli Stati Uniti, scritta a quattro mani con David Walker (Luke Cage) e disegnata da Jamal Campbell (Prowler), Naomi prende le mosse da una battaglia tra Superman e Mongul che avviene proprio nella remota cittadina della protagonista, sconosciuta o quasi fino a quel momento.

Bendis ha parlato dell’importanza di questa ambientazione:

 

Naomi #1, copertina di Jamal Campbell

Bendis – La nostra idea iniziale era quella di ambientare la storia in un luogo che normalmente non vediamo nell’Universo DC, della cui esistenza non sapremmo niente, in circostanze normali. La cosa è scaturita dalla mia lettura immersiva dell’anno scorso dell’intera storia della DC Comics e di tutte le sue grandi storyline. Da questo tour de force ho notato che le cose succedono a Gotham, Metropolis, Gotham, Star City, Metropolis, Gotham, Metropolis, Coast City. Ci sono tantissimi luoghi su cui il nostro sguardo deve ancora posarsi, perché le principali città della DC sono molto interessanti, giusto?

Ci siamo chiesti cosa sarebbe successo se Superman fosse inciampato in una cittadina sonnacchiosa nel nord-est del Pacifico, dove il suo arrivo sarebbe stato l’evento più grande di sempre. E, per effetto di questa cosa, che cosa succede alle persona che incontrano Superman in un posto del genere, anche solo per un secondo. In una comunità del genere, in un vicinato del genere, in un paesino come questo, in cui la più piccola novità è percepita come una cosa enorme.

 

Anche Jamal Campbell ha rilasciato qualche dichiarazione sul tema:

 

Campbell – Parte dei temi della serie, se guardiamo le cose da una prospettiva più ampia, riguardano l’inclusione come tema, per l’eroina della storia come per tutti noi. Volevamo mostrare cosa significhi essere l’escluso in una situazione del genere, lo straniero in una terra piuttosto strana. Ma, soprattutto, volevamo far partire la vicenda da un evento davvero eccitante. Se vivi a Metropolis o a Gotham, cose del genere succedono in continuazione. Ma se sei in una cittadina relativamente piccola, sembra che i grandi eventi ti scansino sempre. E se, in quella situazione sei un emarginato, hai anche la sensazione di vivere in un posto a cui non appartieni. Ecco quello che vorremmo esplorare con questa storia.

 

 

 

Fonte: ComicBook