Tintin, c'est l'aventure

A partire dal prossimo giugno, l’editore Casterman pubblicherà il primo numero di Tintin, c’est l’aventure, rivista trimestrale dedicata al celebre reporter belga.

Ogni albo, venduto al prezzo di 15,00 Euro, avrà 150 pagine e sarà dedicato a un tema caro al creatore del personaggio, Hergé; si comincerà trattando la conquista dello spazio, in riferimento alla storia Obiettivo Luna, con articoli di approfondimento e inchieste. Tutte le uscite proporranno una storia a fumetti ispirata all’universo di Tintin ma senza ricalcarne lo stile, cominciando da un episodio realizzato da Bernard Yslaire (Il cielo sopra il Louvre, Sambre).

Questa nuova pubblicazione è stata presentata qualche giorno fa nel corso di una conferenza stampa in occasione dei novant’anni di Tintin, durante la quale è stato fatto un altro annuncio straordinario: nel corso del 2019 vedrà la luce un volume con l’avventura inedita Tintin et le Thermozéro, alla quale Hergé ha iniziato a lavorare alla fine degli anni ’50 senza mai completarla.

La storia avrebbe dovuto vedere luce tra Tintin in Tibet e I gioielli della Castafiore, ma l’autore l’avrebbe accantonata considerandola troppo simile a precedenti episodi della serie. In un racconto dalle atmosfere hitchcockiane, il giovane protagonista assiste a un incidente stradale, andando in soccorso dell’uomo investito porgendogli il suo impermeabile. Prima di morire, la vittima lascia un biglietto nella tasca di Tintin, attirando così l’attenzione di alcuni uomini che vogliono mettere le mani sul prezioso pezzo di carta… La lavorazione di questo episodio è stata interrotta a uno stadio più avanzato di Tintin e l’Alph-art, visto che Hergé avrebbe completato l’intera sceneggiatura e realizzato le matite delle prime otto tavole.

Si tratta di una buona notizia per i fan del personaggio, alla quale si aggiunge la conferma che si realizzerà un secondo lungometraggio animato in stop-motion: Peter Jackson e Steven Spielberg torneranno a collaborare come già fatto per Il Segreto dell’Unicorno, anche se in questo caso si invertiranno i ruoli, con il primo sulla sedia del regista e il secondo nei panni di produttore. Un accordo è stato firmato a fine 2018, ma trattandosi del secondo capitolo di una trilogia e per questo considerato più complesso, sono ancora al vaglio diverse ipotesi sul soggetto: potrebbe trattarsi di una fusione delle trame di Lo scettro di OttokarL’affare Girasole, ma non è ancora stata presa una decisione definitiva a riguardo.

 

 

Fonte: Le Parisien