Andrew Aydin è uno scrittore di fumetti molto particolare. Insieme al senatore John Lewis e all’artista Nate Powell, è l’autore di March, storia che parla delle proteste dei cittadini afroamericani degli anni Sessanta e del processo sanguinoso – e mai portato a termine del tutto – verso una parità di diritti negli Stati Uniti.

Aydin si trova ora alle prese con il personaggio di Capitan America per la nuova incarnazione dell’antologico Marvel Comics Presents (che presenterà anche storie di Spider-Man e Wolverine). Il premio Eisner porterà Steve Rogers negli anni Sessanta e lo metterà alla prova con sfide tipiche di quegli anni.

Lo sceneggiatore è stato intervistato sul progetto dal sito ufficiale della Casa delle Idee.

 

Marvel Comics Presents #3, copertina di Arthur Adams

Tutti noi narratori abbiamo, credo, il dovere di utilizzare i nostri talenti per cercare di rendere il mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Scrivere il personaggio di Capitan America in Marvel Comics Presents è un sogno che diventa realtà. Sento il patriottico dovere di scrivere una storia onesta e coraggiosa che esamini le complessità del personaggio e del periodo storico in cui lo collochiamo. Spero che la storia in questione possa anche regalare un po’ di speranza e di ispirazione ai lettori di Cap e a tutti i fan che prenderanno in mano questo albo.

Volevo esaminare la relazione complicata dell’uomo con il potere. Cap è una figura importante per l’America, è un simbolo, un’icona e una leggenda. Per questo, il suo potere non risiede solo nei suoi pugni, nel suo scudo e nel suo carisma di leader. Ma questo che valore ha per tutte le persone che, in America, devono lottare contro l’oppressione?

C’è un riferimento al Senatore Lewis, protagonista di March, nella prima pagina di questo albo, un riferimento che qualche occhio di falco potrebbe scovare, rendendosi conto dell’origine del nome di un personaggio in particolare. Ma la storia che raccontiamo parla di persone che hanno lottato, hanno sacrificato tutto e hanno rischiato ogni cosa senza finire nei libri di storia.

Troviamo Cap messo male, che precipita su un allevamento di galline del Mississippi nel 1964. Non sta affatto bene e la coppia di casa lo raccoglie per rimetterlo in sesto. Ma il conflitto esplode nella vicenda quando Capitan America tenta di fare il proprio dovere, si comporta secondo il proprio addestramento, senza ottenere risultati. Le difficoltà che si trova davanti non possono essere affrontate con la forza o con uno scudo. La vittoria sarà dei cuori e delle menti di chi sa ascoltare gli esseri umani accanto a lui e vedere che comprendono il mondo in maniere che restano invisibili a chi non ne condivide le esperienze.

 

Alle matite di questa storia, Daniel Acuna (Captain America: Sam Wilson), di cui Aydin ha lodato l’immaginario complesso e soprattutto la velocità, oltre che la capacità di narrare in assenza di parole.

 

 

 

Fonte: Marvel