Il veterano Dale Eaglesham (JSA, Fantastic Four) è l’artista regolare della nuova serie Shazam! scritta da Geoff Johns, la quale ha da poco fatto il suo esordio negli Stati Uniti.

In una recente intervista di Newsarama, Eaglesham ha discusso del ritorno di Capitan Marvel e della sua fantastica famiglia nel nuovo titolo, che riparte direttamente dalla miniserie targata I Nuovi 52, scritta sempre da Johns ma per i disegni di Gary Frank.

 

Shazam! #1, copertina di Dale Eaglesham

Geoff e Gary Frank avevano già impostato l’aspetto visivo della serie nella storia precedente, e io desideravo preservare questo tipo di tono, così realistico, grintoso, umano e in qualche modo oscuro.

Dopo aver letto la serie originale del personaggio, ho subito notato le differenze tra le due, con la prima che risulta più ironica e leggera. Perciò, ho cercato di creare una specie di ponte per trovare un punto di equilibrio che fosse presente da subito nella storia, così da non ottenere la semplice contrapposizione tra la monotonia della vita reale e le meraviglie della Roccia dell’Eternità.

La mia ricerca ha spaziato tra atmosfere circensi, alberi di Natale, antiche biblioteche, parchi a tema, treni, quartieri di periferia, fiocchi di neve, illusioni, vecchi poster di spettacoli magici, libri antichi, vermi, montagne russe, labirinti e maghi. Quello che ne è scaturito è un mix di vecchio e nuovo, tra l’inaspettato e la meraviglia dell’essere umani. È importante trovare il giusto setting per una serie, ed è proprio tutto quello che è mondano a rendere l’elemento magico così vitale. Alla fine, ho cercato di approcciarmi con uno stile visivo alla Norman Rockwell. Di solito, è la storia stessa a influenzare la mia direzione artistica, per cui gli orizzonti davanti a noi sono sostanzialmente infiniti.

Shazam! #2, copertina di Dale Eaglesham

Di Shazam! amo i ragazzini: Billy, Freddy, Mary, Darla, Eugene e Pedro. Per disegnarli al meglio devi abbandonare il tuo punto di vista da adulto e cercare di ricordare come il mondo appariva ai tuoi occhi quando eri bambino. Mi è sempre piaciuto inserire un elemento di giocosità nella mia arte, motivo per il quale questa operazione non mi è risultata difficile. Mi diverto a tornare a questa “modalità bambino”. Quando ero piccolo, a Natale, mia madre mi svegliava a mezzanotte per scartare i regali, e mio padre si travestiva da Babbo Natale. Stava in fondo al corridoio, dove c’era l’albero tutto illuminato, intento a lasciare i suoi doni, e noi lo fissavamo in uno stato di totale meraviglia. È qualcosa di cui sarò sempre grato e che mi ha aiutato a partorire un sense of wonder che ancora oggi riesco a instillare nella mia arte.

La sfida più insidiosa è però quella di ricordare che anche se Shazam può apparire come un adulto, in realtà è un bambino e come tale si comporta. E andare a rompere lo stile classico del super eroe è qualcosa di davvero divertente, fidatevi.

 

 

 

Fonte: Newsarama